Subito corre ad abbracciare l'amico che si mette seduto, io mi allontano un po' con la sedia e guardo la scena sorridendo, è bello vederli felici.
Appena si staccano Aiden mi guarda e io vorrei solo sprofondare nel terreno, non ho mai amato questo pavimento come adesso, lo bacerei anche subito.
Mi aspetto qualche frase del tipo -tra noi non é cambiato niente- o - stamattina te ne sei andata senza neanche salutarmi- invece..
-oggi sei libera, domani ti insegno a teletrasportarti- dice come se non fosse successo nulla, da un lato sono contenta perché evito di dover rispondere a domande scomode ma dall'altro.. non lo so, speravo in qualcosa, anche sono in un semplice abbraccio. Che stupida, come potevo solo pensare che sarebbe successo.
-Bene, io vado-
-No, tu rimani pure con lui, io devo sbrigare certe cose-
Lui esce dalla porta e io mi giro verso Darren.
-Dato che ho del tempo da perdere, vuoi spiegarmi cosa ti è successo?-
-Un piccolo incidente con un aereo, mi ci sono schiantato-
-Piccolo?! Non lo definirei così-
-Tranquilla, sto già guarendo. Piuttosto, cosa vuoi fare oggi?-
-Non saprei, credo che resterò qui, anche perché non saprei davvero come uscire-
-Allora dato che devi rimanere qui, che ne dici di vederci un film?-
-Si, che bell'idea! Ma dove lo trovo?-
-Vai da Aiden e chiedigli di portarti nella mia stanza, poi scegline uno e torna qui-
-Aiden? No, sarà impegnato..-
-Grace..-
-Non puoi costringermi, io non so fare finta di nulla come fa lui-
-Ne parliamo dopo, durante il film..-
-Okayy- sbuffo.Sono di fronte alla porta della stanza di Aiden, spero sia qui, entro dentro e vorrei non averlo mai fatto. Lo trovo a petto nudo intento a legarsi un' asciugamano in vita, rimango immobile a fissarlo. I suoi addominali scolpiti, le spalle, il volto squadrato e quegli occhi che lo rendono ancora più bello. Potrei dire che sembra un angelo, ma lo è.
-Hai intenzione di rimanere a fissarmi?- distolgo subito lo sguardo che ormai era sceso sulle sue mani che legano l'asciugamano.
-Ehm, no, cioè..- tiro un sospiro e cerco di formulare una frase di senso compiuto per non sembrare una completa idiota.
-Allora, devo andare nella stanza di Darren, mi ci puoi portare?-
-Dammi un attimo per vestirmi, a meno che tu non voglia che cammini cosi per i corridoi.- ridacchia.
-ehm, io..- mi dirigo verso la porta.
-rimani qui...io vado in bagno- fa una risata malefica, prende un pantalone di tuta grigio ed una maglietta nera e si allontana.-la stanza è questa, io vado-
-aspetta, dove sono i film?-
Apre la porta della stanza e mi porta in un angolo vicino ad una libreria.
-eccoli!-
-okay, grazie-
Lo sento allontanarsi e quando chiude la porta mi siedo sul pavimento con la schiena appoggiata al muro. É tornato come prima, come se non fosse successo niente, si comporta da stronzo come sempre. Dovrei esserne felice ma non ci riesco, ogni volta vorrei abbracciarlo ma non posso ed è una sensazione orrenda. Voglio parlarne con Darren, ci conosciamo da poco, lo so, però mi fido di lui, e poi non ho altra scelta, non posso tenermi tutto dentro.
Afferro un film a caso e mi alzo, diretta verso l'ospedale.

STAI LEGGENDO
Le ali della libertà
Viễn tưởngGrace è stata portata dalla madre a Los Angeles all'età di 5 anni, non ha mai capito il motivo di questo gesto così inaspettato ma si è adattata a tutte le novità senza opporsi. Presto si ritroverà a dover far fronte a delle nuove, incredibili scop...