-è qui- dice l'infermiere.
Aiden non se lo fa ripetere due volte, apre la porta della stanza d'ospedale ed entra, io lo seguo e non posso credere ai miei occhi quando vedo Darren con i tubi nelle braccia, un ala spezzata e ferite dappertutto, mi sento mancare l'aria e mi siedo subito sulla sedia, intanto le lacrime sgorgano ancora come fiumi sul mio volto.
Mi accorgo solo ora che Aiden é rimasto lì impalato di fianco al lettino, mi faccio forza e mi avvicino ma lui ha una reazione inaspettata, appena se ne accorge apre la porta ed esce nella cloud quasi correndo.
Io rimango a guardare Darren e gli prendo la mano.
-ti prego riprenditi, ha bisogno di te, e anche io- una lacrima cade e gli bagna il braccio e continuo a fissare quella piccola gocciolina che rende lucida la sua pelle.
-sono qui- per poco non mi prende un infarto.
alzo lo sguardo di corsa e vedo i suoi occhi leggermente aperti. Sto per abbracciarlo quando mi parla.
-Grace-
-si?- sussurro confusa.
-va da lui, ha più bisogno di te di quanto ne abbia io-
-non ci penso neanche, non può aspettarsi di trattarmi uno schifo e che io faccia finta di nulla-
-Grace, ti prego, fallo per me- lo guardo con gli occhi lucidi e poi sposto lo sguardo a terra.
-appena ti riprendi ti tiro un cazzotto-
-aspetterò con ansia quel momento- ridacchia.
Tiro un sospiro e mi avvicino verso la porta, prima di richiuderla guardo Darren e lui mi sorride, ricambio il sorriso ed esco.Tiro un grande sospiro ed apro lentamente la porta della stanza di Aiden, la richiudo girandomi verso di essa per poter chiudere gli occhi un momento.
Quando mi rigiro lo vedo seduto sul letto, dalla parte opposta a quella dove sono io, che guarda il muro.
-Aiden, senti lo so che non vuoi vedermi, ma io..- sto per finire la frase quando lui si gira verso di me e mi si spezza il cuore quando vedo il volto ricoperto dalle lacrime e gli occhi rossi. È la prima volta che lo vedo così.. vulnerabile, davanti a me è sempre stato forte e sicuro di se mentre ora, ora non lo riconosco.
Rimango immobile a guardarlo per un attimo ma poi mi fiondo verso di lui e appena arrivata davanti mi siedo e lo abbraccio. In questo momento non penso a nulla, solo a quanto mi possa far male vederlo soffrire.
- tu non dovresti, non dovresti stare qui, vedermi così- dice con una decisione che mi lascia un attimo sconvolta, slego le mani dal suo collo e lo guardo stranita, l'espressione è la stessa di prima ma riesce a parlare come se non fosse successo nulla.
-io non me ne vado, gliel'ho promesso-
gli ributto le braccia al collo stringendolo più forte, non mi importa di niente, se sembro una stupida, se pensa che ci sto provando, che sono troppo accollosa, non mi importa, voglio solo stringerlo a me.
Lo sento ricambiare l'abbraccio, le sue mani mi stringono la vita è la sua testa è sulla mia spalla, mi sento stranamente bene, davvero bene.

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Le ali della libertà
FantasíaGrace è stata portata dalla madre a Los Angeles all'età di 5 anni, non ha mai capito il motivo di questo gesto così inaspettato ma si è adattata a tutte le novità senza opporsi. Presto si ritroverà a dover far fronte a delle nuove, incredibili scop...