Narratore
"Non tornare, qui nessuno ha bisogno di te". Aveva concluso così la breve chiamata con quella che anni prima considerava la sua migliore amica. Clarissa, Clary. La stessa Clary con cui era cresciuta e con cui aveva condiviso tutto. La biondina piccola e timida che l'aveva conquistata subito quella mattina quando l'aveva vista per la prima volta. Erano cambiate molte cose da allora. Erano cresciute, avevano preso strade diverse ma non avrebbe mai pensato che Clarissa potesse rivolgersi in quel modo a lei. Erano come sorelle. Già... erano.
<<Mamma, perché sei triste?>> domandò una vocina proveniente dalla porta finestra. La piccola Marie la stava fissando con i suoi due occhioni azzurri e un'espressione preoccupata. Aveva solo quattro anni ma era già una bambina molto intelligente. Mentirle sarebbe stato difficile e questo Karol lo sapeva bene.
<<Non sono triste tesoro, sono solo stanca>> si giustificò la donna avvicinandosi alla piccola e prendendola in braccio. Rientrarono in casa siccome, nonostante non fosse più inverno, facesse ancora un po' freddo. Karol richiuse la porta-finestra e fece scendere la bambina dalle braccia.
<<Tesoro, chi era al telefono?>> domandò Oliver apparendo improvvisamente dalle camere mettendosi a posto la camicia.
<<Era... una vecchia amica...>> tentennò un po' nel rispondere. Non sapeva se poteva considerare ancora Clarissa sua amica. Era passato tanto tempo. Non sapeva nulla di lei. Non sapeva se si fosse sposata ma soprattutto se avesse mantenuto contatti con Alfred e se vedesse ancora Hope.
Hope. Le faceva male pensare a quella figlia che per stupidità e inesperienza aveva abbandonato. Quella figlia che non aveva mai visto crescere e a cui non aveva mai dato l'affetto che meritava. Non sapeva neppure se riusciva a considerarla sua figlia. Dopotutto per lei altro non era che un errore. Lo era sempre stato. Tuttavia doveva ammettere che avessero lo stesso sangue, oltre che lo stesso colore di capelli. In effetti quella era l'unica particolarità che ricordava della piccola bambina oltre dei suoi occhi verde smeraldo. Ricordava perfettamente come la guardava. Con adorazione, rispetto. Solo che Karol non era mai riuscita ad amarla come meritava. Ogni volta che le ricadevano gli occhi sulla piccola le si formava un nodo allo stomaco e nonostante le richieste della bambina non era mai riuscita neppure a giocare con lei.
Sia chiaro, non la reputava colpevole per la vita indesiderata che stava vivendo, solo non poteva fare a meno di pensare a come sarebbe stata diversa la vita senza di lei.
<<Ti senti bene?>> le domandò quel punto il marito che senza che se ne accorgesse le teneva una mano dietro la schiena.
<<S-sì...>> si riscosse dai suoi pensieri forzando un sorriso.
<<Sei sicura che per te vada bene tornare nella nostra vecchia città? Posso dire senza problemi al mio capo che non posso trasferirmi>> le afferrò il braccio portandole con l'altra mano il viso verso di lui. Gli occhi di Oliver le avevano sempre fatto uno strano effetto. Era per quegli occhi che aveva buttato all'aria tutta la sua vita, il suo matrimonio, sua figlia...
<<Ti ringrazio per il pensiero Olly ma prima o poi dovrò affrontare i fantasmi del mio passato e voglio farlo con voi al mio fianco...>> gli prese la mano facendo più che altro coraggio a se stessa. Tremava all'idea di rivedere Alfred o di incrociare per sbaglio Hope per strada. Ormai non era più la bimba timida che le chiedeva di giocare con lei alle bambole, era diventata una donna e senza saperlo Karol si era persa molto più di ciò che pensava.
<<Di questo puoi starne certa, non ti lasceremo sola>> disse il marito per poi darle un bacio sulla guancia. Era sempre stato un angelo quell'uomo. Lo amava davvero tanto. Era dolce, premuroso. Esattamente ciò che una donna con un passato come quello di Karol aveva bisogno. Era sempre stata avanti rispetto alle ragazze della sua età. Le piaceva molto, anzi forse troppo divertirsi con i ragazzi facendo anche cose che una ragazza normale non avrebbe mai fatto. Forse però lo faceva per attirare l'attenzione, forse ciò di cui aveva più bisogno non era un uomo ricco che la accontentasse in tutto come Alfred Reeves, ma un ragazzo dolce e gentile che semplicemente la amasse, come Oliver Collins.
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Nonostante Tutto Io Ci Sono
RomanceHope Reeves è una ragazza ricca, viziata ed arrogante. Nella vita non le è mai mancato niente di materiale, per quanto riguarda l'affetto, invece, ne è carente sin da piccola. Orfana di madre e convivendo con un padre assente, la sua compagna e la f...