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Hope

<<Hey Hope! Che sorpresa!>> esclamò tutto contento Theo, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

Che ci faceva lui lì? Pensavo che fossero soli.

<<Dai entra!>> mi fece un cenno con la mano il ragazzo sempre entusiasta. Chris mi rivolse un sorriso gentile e così, finalmente, entrai in casa. Solo allora mi accorsi del rumore di voci proveniente dal salotto. Sembrava che fosse in corso una disputa.

<<Ragazzi c'è Hope!>> esclamò Theo entrando nella stanza seguito da me e il fratello. Tutti si voltarono verso di me e allora mi accorsi che ci fossero anche Jenny e Madison. Riunione di famiglia insomma. Più Luke, Beatriz e un ragazzo che, non mi era nuovo ma, non riuscivo a ricordare dove l'avessi visto.

<<Hey!>> saltò in piedi Jen venendo ad abbracciarmi. Che dolce che era sempre! L'adoravo.
<<Come stai tesoro?>> chiesi sorridendo dolcemente alla ragazzina.
<<Tutto bene>> mi sorrise in modo complice, forse alludendo a Colin.

<<Sono contenta>> ricambiai con uno sguardo malizioso. Mi sedetti sul divano vicino a lei e feci un saluto generale ai presenti. Non mi sentivo così fuori posto come immaginavo, dopotutto conoscevo quasi tutti i presenti, a parte Beatriz e il ragazzo accanto a lei.

<<Hai mangiato?>> mi domandò sempre premuroso Chris.
<<Non ancora...>> ammisi imbarazzata per essermi fatta cogliere nuovamente a digiuno dal castano.
<<È rimasta della pizza, te la scaldo?>> chiese sorridente.
<<Ci penso io, stai qui con i tuoi amici>> scossi il capo, facendo per alzarmi ma, ovviamente Christopher mi fermò.
<<Sta seduta, ci tengo alla mia cucina>> rise leggermente, mentre io lo trucidavo con lo sguardo.
<<Antipatico>> misi il muso e le braccia conserte in segno di rivolta. Doveva sempre fare riferimento a quella volta. Non poteva passare oltre?

Il castano mi ignorò e andò in cucina a scaldarmi il pasto. Era davvero gentile con me, non me lo meritavo proprio un ragazzo così.

I ragazzi continuarono a parlare per un po' della partita che veniva trasmessa in TV. Non pensavo che i nerd guardassero lo sport, pensai tra me e me ma, poi mi resi conto che l'unico nerd là dentro era Chris e che, casualmente, avesse preferito andare a scaldarmi la cena piuttosto che restare lì. Il mio piccolo quattrocchi non si smentiva mai.

<<Ecco a lei madame!>> esclamò porgendomi il piatto e sedendosi su una sedia.
<<Grazie!>> mi si illuminarono gli occhi e nella mia pancia fece due salti mortali dalla felicità.

Mangiai in religioso silenzio, facendo ogni tanto girare lo sguardo verso i presenti. Erano tutti concentrati su qualcosa: i ragazzi sulla partita, tranne ovviamente Christopher, e le ragazze, in particolare Madison, sui ragazzi. Erano troppo carini.

<<Ma quindi... Che sport è?>> domandò nel bel mezzo del silenzio Chris, facendo voltare tutti verso di lui.
<<Football>> risposi a bocca piena senza pensare alla sua domanda assurda. Lui si era abituato alle mie io alle sue, così eravamo pari.
<<E in che cosa consiste?>> continuò.
<<Portare la palla oltre la linea in fondo al campo senza farsela rubare, in pratica>> spiegai in modo molto spartano.
<<Ah... Ed è divertente?>> domandò nuovamente non molto convinto.
<<Ma oddio, rischi di farti male e basta. Che sia divertente o meno, non lo so>> alzai le spalle indifferente, sotto lo sguardo perplesso dei presenti. Loro ci guardavano e pensavano che fossimo strani, ma quella per noi era la quotidianità. Io che chiedevo a lui cosa fosse un Dalí e lui che chiedeva a me in che cosa consistesse la pallamano, non che ne sapessi molto ma almeno le basi.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora