Nonostante Tutto Io Ci Sono

~54~

Hope's Pov

Lo aveva detto davvero o me l'ero immaginata? Voglio dire, era davvero innamorato di me? Ero incredula di fronte alle sue parole. Era così dolce e così dannatamente sincero. Non poteva mentirmi, sarebbe stato ingiusto e crudele da parte sua, il mio cuore, che in quel momento batteva ad una velocità inaudita, si sarebbe sgretolato in mille pezzi. Tenevo troppo a lui, più di quanto potesse immaginare. Non avrei sopportato di essere respinta ancora.

<<C-come hai detto?>> battei più volte le palpebre stupita dalle sue parole.

<<Ho detto che... ho paura di innamorarmi di te...>> ripeté leggermente più sicuro di prima ma senza guardarmi negli occhi. Aveva paura, cioè non voleva innamorarsi di me? Ero un così pessimo partito?

<<Posso domandarti perché?>> chiesi titubante mentre la temperatura all'interno dell'appartamento si alzò di diversi gradi. O forse ero io? Comunque fosse, stavo andando a fuoco per l'imbarazzo. Non mi era mai capitato di intraprendere una conversazione simile con qualcuno.

<<Hope...>> sospirò passandosi una mano sugli occhi, <<noi siamo... diversi. Siamo cresciuti in due contesti totalmente differenti e abbiamo bisogni e obiettivi diversi>> disse con un tono decisamente cauto forse aspettandosi una qualche sclerata da parte mia. Diciamo che non si sbagliava...

<<Quindi tu mi stai dicendo che hai paura di innamorarti di me perché vengo da una famiglia ricca?>> arrivai alle mie conclusioni, evidentemente non molto lontane dalla realtà dei fatti siccome il castano si limitò ad annuire.

<<Beh>> continuai con un sorriso amaro, <<pensavo che tu fossi diverso. Ho stupidamente pensato che avendo il tuo migliore amico ricco, potessi avere una considerazione diversa da quella di tutti gli altri. Invece mi sono sbagliata, sei esattamente come tutti... sei esattamente come Gabriel, la pensate allo stesso modo. Entrambi pensate che tra "uno come te" e "una come me">> dissi mimando le virgolette alte, <<Non possa esserci alcuna relazione. Devo dire che non so chi sia più ottuso...>> commentai tristemente scuotendo la testa sconfitta.

<<Hope, aspetta lascia che mi spieghi...>> cercò di intervenire Chris tentando di avvicinarsi a me ma io, come di riflesso, indietreggiai. E lui si fermò interdetto.

<<Non c'è bisogno che mi spieghi niente. Ho capito benissimo>> feci una pausa in cerca di un pizzico di coraggio, <<m-mentre io mi innamoravo di te, tu cercavi solo di essere gentile. Sono io che ho fraitenso, non tu...>> ammisi sull'orlo del pianto. Dovevo andarmene subito da lì. Non volevo che lui mi vedesse così vulnerabile. Non era giusto. Io gli stavo aprendo il mio cuore, già mezzo distrutto dal mio passato, e lui se ne stava lì a fissarmi a bocca aperta. Umiliazione peggiore non poteva capitarmi.

Mi voltai di scatto, decisa anche se con la vista appannata a togliermi dai piedi. Avevo capito di essere di troppo. Non volevo state in quell'appartamento così dannatamente famigliare e accogliente, un secondo di più. Cercai disperatamente la maniglia della porta che proprio in quel frangente doveva mettersi a fare i capricci per aprirsi.

Solo che, quando finalmente la trovai e la girai per scappare finalmente da quelle quattro mura, era già troppo tardi. Chris era già alle mie spalle con una mano al lato del mio volto, posata sulla porta perché non riuscissi ad aprirla. Provai disperatamente di girare quella maledetta maniglia ma presto ci rinunciai lasciandomi andare con la fronte contro la porta e facendomi scappare un singhiozzo. Non ne potevo più di tutta quella situazione. L'amore faceva davvero troppo male, non riuscivo a sopportare tale delusione. Sarei voluta scappare. Sì, Chris aveva ragione. Sapevo solo scappare, anche da lui. Ma mi faceva troppo male. Mi distruggeva il fatto che il ragazzo per cui mi ero presa una bella cotta, anzi di cui mi ero innamorata, mi respingesse in quel modo. Era terribile. Un male che neppure al mio peggior nemico avrei augurato.