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Christopher

Tutto era cominciato con le seguenti parole pronunciate da Luke: "Chris, ti presento Shelley" accompagnate da una bottiglia di birra, nulla di pesante quindi. A quella bottiglia di birra però erano seguite molte chiacchere e diversi shottini da parte della bellissima ragazza dagli occhi color cioccolato. Un passaggio a casa ed un invito a salire dopo, mi ero ritrovato sul suo divano a pomiciare con lei. Sì, avete capito bene. Una ragazza, alta, bella e terribilmente sexy mi aveva invitato a bere qualcosa nel suo appartamento. Comunque, risparmiando dei dettagli inutili avevo finito per essere troppo ubriaco per tornare a casa. Lei era davvero bella e fuori di testa. Non ho idea di quante cose assurde avevo detto quella sera ma dovevano essere molte. Si sa, un nerd da ubriaco cambia totalmente ed io dovevo essere completamente cambiato siccome la mattina dopo mi svegliai con le labbra della ragazza premute sulle mie.

Aprii piano gli occhi e li sbattei diverse volte per capire dove fossi ma soprattutto chi diamine fossi. Mi aveva davvero devastato la sera prima ma ricordavo tutto ciò che era successo e, per mia fortuna, niente sesso.

<<Buongiorno>> mi sorrise maliziosa staccandosi dal bacio. Okay, non ero preparato. Che cosa si faceva in quei casi?

<<B-buongiorno...>> mi schiarii la voce nervoso sotto il suo sguardo divertito.

<<Dormito bene?>> chiese poi passandomi un dito sul petto nudo. Un momento, perché ero a petto nudo? Non ero il tipo di ragazzo che amava dormire mezzo nudo, non avevo molto da mostrare. Certo, un accenno di addominali c'era ma nulla di più.

<<S-sì, t-tu?>> mi misi seduto con la schiena appoggiata alla tastiera del letto mentre la ragazza mi guardava ancora come se volesse mangiarmi.

<<Molto bene, grazie>> disse alzandosi a sua volta a sedere e mantenendo le distanze. Che avesse capito che non fossi a mio agio?

Calò il silenzio. Un silenzio davvero imbarazzante soprattutto per me. Che cosa ci potevo fare però? L'unica ragazza con cui avevo dormito era Hope e non è che ci dicessimo molto una volta svegli siccome lei non era proprio di buonumore al mattino presto.

<<Ti va di fare colazione?>> chiese poi come a risvegliarsi da un momento di catalessi. Alla sua domanda mi limitai ad annuire e così entrambi ci alzammo dal letto. Solo allora mi misi a guardarmi intorno perché in cerca della mia camicia. La sua camera era davvero carina, non molto ordinata ma accogliente. Ciò che mi colpì di più però furono tutte le foto appese alla parete. Lei era quasi in tutte le fotografie, ma il resto dei soggetti variava da amici a parenti. Doveva essere molto appassionata di fotografia.

<<Mi piace ricordare...>> disse ad un tratto avvicinandosi a me e guardando anche lei le fotografie.

<<È molto bello>> sorrisi sincero. Effettivamente quelle fotografie sparse sulla parete davano colore alla stanza, la rendevano ancora più accogliente.

<<La tua camicia>> affermò cambiando discorso e passandomi la suddetta per poi distogliere lo sguardo. Doveva metterla a disagio e potevo capirla. Ero uno sconosciuto in fin dei conti.

<<Grazie...>> mormorai sorridendo debolmente. Senza aggiungere altro uscì dalla stanza invitandomi a seguirla.

La sera prima non ci avevo fatto molto caso ma il suo appartamento era molto grande e spazioso. Era una compagna di Luke, fuori corso da due o tre anni da quel che avevo capito, ma potevo benissimo capire da me che studiasse economia. La sua libreria era piena zeppa di libri di economia e marketing e sul tavolo della sua cucina c'erano impilati una serie di libri aperti l'uno sopra l'altro. Ero indeciso se definirla una studiosa incallita o una disordinata cronica. Però dovevo ammettere che mi piaceva.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora