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Hope

Quando avevo messo piede in ospedale quella mattina ed ero entrata nella camera di mio padre il mio cuore aveva cominciato a battere più forte del normale dalla gioia e un sorriso di sollievo mi era nato sul volto. Mio padre era seduto sul letto, sveglio che parlava con Jocelyn e Hanna. In quel momento però fu come se non ci fosse nessun altro oltre a me e lui. Gli ero corsa letteralmente in contro le lui mi aveva rivolto un sorriso stanco ma felice, per poi avvolgermi in un abbraccio.

Quanto mi era mancato. Non mi dava più certi abbracci da quando ero piccola. Dopo la morte di mamma aveva cominciato piano piano, in modo consapevole o meno, ad allontanarsi da me. Ne avevo sofferto molto, perché negarlo, però non avevo mai smesso di volergli bene.

In quel momento mi trovavo in piedi fuori dalla stanza, siccome il medico lo stava visitando. A dire il vero era molto sorpreso di vederlo sveglio, la maggior parte delle persone in quello ospedale lo davano per spacciato. Non lo conoscevano per niente.

<<Perché non mi avete avvisata?>> domandai con un tono freddo, ad un tratto, alle donne sedute sulle sedie di plastica, poco lontano da me.
<<Avresti dovuto essere qui, saresti stata tu a doverci avvisare>> sputò velenosa Jocelyn non degnadomi di uno sguardo.
<<Scusate se ho passato giorno e notte qui e per una sera sono andata a dormire in un letto vero!>> sbottai. Loro non si erano minimamente preoccupate per la mia salute fisica e psichica di quei giorni, dovevano solo tacere.
<<Non fare la vittima Hope, non ti si addice>> sorrise amaramente Hanna, difendendo la madre.

Stronza...

Stavo per rispondere a dovere quando improvvisamente mi sentii chiamare da qualcuno a pochi metri da me. Era una voce tremendamente famigliare che mi fece nascere involontariamente un sorriso sul volto.

Chris...

Mi voltai nella sua direzione e vidi il castano venirmi incontro sorridente. Non ci pensai due volte e quando me lo trovai di fronte lo avvolsi in un abbraccio, annegando il volto sul suo petto. Avevo bisogno un po' di dolcezza dopo aver passato alcune ore con quelle due vipere.

<<Hey>> sussurrò al mio orecchio mentre mi beavo del suo profumo e lui mi stringeva forte a sé, come se temesse che mi sarei allontanata da lui. O forse ero io che temevo di perderlo.

<<Oddio, adesso te la fai anche con questo sfigato?!>> interruppe quel piacevole momento Hanna, ridendo perfida.

Lentamente sciogliemmo l'abbraccio restando tuttavia vicini l'uno all'altra. Prima sorrisi dolcemente a Chris, poi invece rivolsi un'occhiataccia alla mia pseudo sorellastra.

<<Come sta tuo padre?>> chiese invece il castano ignorando la bionda e voltandomi verso di lui, sorridendo.
<<Bene, adesso lo stanno visitando>> ricambiai istintivamente.

<<Hope, tuo padre non vorrebbe che questo... sconosciuto stia qui>> intervenne Jocelyn, che come al solito non era in grado di farsi gli affari suoi.
<<Christopher è un mio amico e può restare quanto vuole>> la guardai male.
<<Tuo padre è stato molto chiaro, non vuole che nessuno all'infuori della famiglia lo veda in quello stato>> continuò la donna con un'espressione seria.
<<Allora credo che dobbiate andare anche voi>> sputai acida innervosendomi. Se loro potevano restare perché non poteva anche Chris che mi era stato vicino tutti quei giorni?
<<Cambia tono ragazzina, che ti piaccia o meno io e tuo padre stiamo insieme e presto ci sposeremo e ti avviso...>> cominciò avvicinandosi a me minacciosa, <<ti farò spedire così lontano e così a lungo che quando gli chiederanno "come sta Hope?" lui risponderà "Hope chi?">>.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora