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Hope

<<Prego>> mi invitò a sedermi il direttore dopo aver chiuso la porta del suo ufficio.
<<Senta io mi stavo solo difendendo>> sbottai subito accomodandomi. Non era affatto giusto il modo in cui mi stava trattando, sembravo una criminale.
<<Signorina Reeves, lo sa che tale atteggiamento è inaccettabile per un'università di spicco come la nostra>> sospirò come se non fosse interessato all'argomento.

<<Sa che lei è l'unico direttore esistente che fa caso così tanto ai suoi studenti?!>> alzai gli occhi al cielo.
<<Questo è perché mi importa e poi non faccio così con tutti>> spiegò pacato congiungendo le mani davanti al viso.
<<Quindi sarei una dei fortunati?>> sbuffai appoggiandomi allo schienale.
<<Esattamente>> sorrise impercettibilmente, <<comunque non l'ho fatta venire qui per commentare i suoi discutibili modi di interagire con la sua sorellastra. La stavo già cercando prima>> continuò mettendo mano a dei fogli sulla sua scrivania.

Ah ?!

<<Tenga e mi dica che cosa vede>> disse poi passandomeli.

Presi i fogli tra le mani e li guardai leggermente scettica. Era una seduta psichiatrica?! Hey ma...

<<È la tabella dei miei voti!>> alzai lo sguardo per guardarlo interrogativa.
<<Molto perspicace signorina Reeves>> sospirò, <<qualcosa in più?>>.

Okay, era una seduta psichiatrica. Voleva che gli dicessi di vedere una farfalla?!

<<Senta, non può dirmelo lei?>> mi arresi posandoli sulla scrivania.
<<I suoi voti sono molto migliorati nell'ultimo periodo. Volevo congratularmi e stringere la mano alla persona che ha reso possibile questo miracolo>> lo vidi trattenere a stento un sorriso. Mi stava prendendo in giro?!

<<Non crede che sia farina del mio sacco?>> lo guardai offesa.
<<Ho provato per tre anni a farla mettere suoi libri e da un mese all'altro tutto è cambiato. Non prendiamoci in giro, la ritengo una persona sveglia e intelligente ma terribilmente fancazzista>> affermò molto schietto. E chi l'avrebbe mai detto?! Anche il direttore era umano!

<<Davvero crede che io sia sveglia e intelligente?>> chiesi essendomi soffermata su quello. Nessuno, a parte Chris, mi aveva mai detto una cosa simile.
<<Certo! Solo perché sei un po' ribelle e priva di voglia non significa che tu non abbia le stesse capacità degli altri>> mi guardò come se avessi appena detto una stupidaggine, <<ti tengo d'occhio da quando hai messo piede qui. Nella tua lettera di referenza del liceo tutti ti hanno descritta come una ragazza poco sveglia e che si applica poco, però un tuo professore ha detto qualcosa di te che mi piacevolmente ha colpito>> lasciò la frase in sospeso forse per essere certo di avere tutta la mia attenzione. Non ricordavo neppure quando avesse iniziato a darmi del tu.

<<Ha detto che hai un luccichio negli occhi che si accende quando qualcosa ti appassiona. Ero così curioso di vederlo che non ho pensato un attimo ad ammetterti>> sorrise leggermente compiaciuto.
<<Per questo una volta a settimana mi faceva venire nel suo ufficio? Per vederlo?>> domandai con sufficienza. Mi stava prendendo in giro. Ora ne ero certa.

Non rispose subito. Prima si alzò e con calma prese due tazze e versò del tè al loro interno. Poi, sempre con la stessa calma ne mise una di fronte a me e l'altra la tenne in mano, andandosi a sedere nuovamente sulla sedia girevole.

<<Sai, c'era un'altra persona che una volta a settimana si sedeva su una sedia di fronte a me a farmi compagnia. Discuteva sempre con qualche professore o compagno. Ribelle e di una furbizia fuori dal comune ma anche molto intelligente e sveglia>> rise tra sé e sé ancora immerso nei ricordi, <<si lamentava sempre anche lei di questo mio interesse per la sua carriera scolastica. Certo all'epoca ero solo un professore ma avevo anch'io un po' di autorità>>.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora