Hope's Pov
Non so come avessero fatto ma Arthur e Ginevra erano arrivati a casa in meno di dieci minuti e la piccola Marie era corsa subito ad aprire. Con il passare dei minuti le contrazioni si facevano sempre più frequenti e l'ansia dentro di me aumentava.
Provavo un dolore indescrivibile e l'idea che Chris non fosse al mio fianco mi spaventava. Aveva promesso di esserci, a qualunque costo ma non ero sicura che sarebbe arrivato in tempo. Non avevo detto a Ginevra di chiamarlo né mi sentivo di farlo io. L'avrei solo preoccupato oltre che non fossi del tutto sicura che avrebbe risposto siccome era sul lavoro.
La corsa verso l'ospedale fu contornata semplicemente dalle mie urla di dolore e dalle parole confortanti di Ginevra che mi continuava a ripetere di fare dei respiri profondi.
<<Fa davvero male>> chiusi gli occhi aggrappandomi al braccio di Arthur che mi stava sorreggendo per la vita mentre entravamo in ospedale.
<<Tesoro, ho avuto cinque figli e sono ancora viva, sopravviverai>> disse divertita Ginevra per poi chiamare di fretta un'infermiera.
Sopravviverai, aveva detto. E se così non fosse stato? Avevo avuto molti problemi durante la gravidanza e poi c'era quel problema della coagulazione. Avevo bisogno del dottor Reynolds, lui sapeva le condizioni in cui mi trovavo e sarebbe stato in grado di aiutarmi.
Da dietro l'angolo tornò Ginevra affiancata da un'infermiera munita di sedia a rotelle. Lentamente mi aiutarono a sedermi e solo successivamente la donna prese a parlare.
<<Adesso la faremo visitare dal dottore>>.
<<Voglio il mio medico, il dottor Reynolds>> dissi di getto senza badare troppo alle sue parole.
<<Non so se sia in servizio...>>.
<<Non mi interessa senza il dottor Reynolds io non partorisco!>> esclamai perentoria senza ammettere repliche.
<<Vado a vedere>> sorrise imbarazzata la donnetta forse rendendosi conto che in quel momento poco mi importava di sembrare una ragazzina viziata. Ero solo in pena per i miei bambini.
<<Hope, tesoro capisco che tu voglia io tuo medico ma i bambini non aspetteranno>> tentò di farmi ragionare Ginevra chiandosi al mio fianco.
Non aveva tutti i torti ma ero troppo spaventata per dar retta al buon senso. Volevo solo che finisse tutto in fetta e di poter tornare a casa. Sì perché quella era la mia paura più grande: non tornare a casa.
Di corsa l'infermiera di poco prima tornò con un sorriso sollevato dipinto sul volto.
<<È stata fortunata, il dottore è un servizio. Adesso venga che la portiamo da lui perché la visiti>> disse mentre un suo collega si metteva alle mie spalle e si mise a spingere la carrozzina.
Guardai con occhi imploranti Ginevra che mi sorrideva preoccupata.
<<Andrà tutto bene tesoro, adesso chiamo Chris>> mi fece l'occhiolino mentre io mi allontanavo in compagnia dei due infermieri e la piccola Marie mi salutava con la manina al fianco di Arthur.
Non ero sicura che sarebbe andata come diceva lei ma ci avrei sperato comunque.
I dolori al ventre si facevano sempre più forti mano a mano che passava il tempo, mentre il dottor Reynolds mi visitava calmo e risoluto. Come cavolo faceva stare calmo?! Stavo malissimo, ero certa che da un momento all'altro avrei perso i sensi dal dolore e, ancora, non ero convinta che fosse tutto a posto.
<<Quando si sono rotte le acque?>>.
<<I-io non lo so...>>. Avevo avuto tante di quelle perdite nell'ultimo periodo che ormai non capivo più se si trattasse di una o dell'altra. Avevo già messo in agitazione tutti più di una volta per poi scoprire che fosse un falso allarme. Quella volta però era diverso. <<D-dottore, ho sbagliato qualcosa? È normale?>>. Faticavo addirittura a parlare.
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Nonostante Tutto Io Ci Sono
Storie d'amoreHope Reeves è una ragazza ricca, viziata ed arrogante. Nella vita non le è mai mancato niente di materiale, per quanto riguarda l'affetto, invece, ne è carente sin da piccola. Orfana di madre e convivendo con un padre assente, la sua compagna e la f...