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Hope

Erano passate quasi tre settimane dalla visita dal ginecologo. Avevo sentito la dottoressa Sparks per metterci d'accordo per la volta successiva e, soprattutto avevo trascorso molto, forse troppo, tempo con Chris. In quel periodo, infatti, mio padre era partito per la Germania per affari, insieme a Jocelyn, ed io, non essendo obbligata a passare il mio tempo a casa con Hanna, avevo dormito e abitato, praticamente tutto il tempo, a casa di Christopher. All'inizio mi era parso strano portare a casa sua alcune delle mie cose ma con il passare dei giorni quel piccolo appartamento era diventato una sorta di seconda casa per me, stavo bene lì con lui. Chris, inoltre, mi aveva aiutato molto a studiare e a rimettemi in pari con le lezioni. Non capivo perché lo facesse ma tutte quelle attenzioni, che nessuno fino a quel momento mi aveva riservato, mi diedero la forza e soprattutto la carica per provarci, per lo meno.

Tuttavia quel periodo di spensieratezza venne meno quando mio padre e Jocelyn tornarono dal viaggio. Ovviamente non potevo dormire tutte le notti fuori e non passare mai del tempo a casa. Così, anche se a malincuore, dovetti tornare a casa. Non tutti i giorni ma la maggior parte sì.

Christopher, in tutto questo però, non aveva smesso di aiutarmi con lo studio. Non ero sicura che capisse qualcosa di economia però si ostinava ad ascoltarmi e a spiegarmi ciò che non capivo. Ed era pazzesco che capissi davvero ciò che dicesse.

<<Hope, ti sei persa>> bloccò con rimprovero, il corso dei miei pensieri la voce di Christopher. Erano ore che leggevo e rileggevo quel capitolo ma inutilmente. A breve avrei avuto il primo esame e non avevo ancora finito di studiare. Nella testa cominciò a ronzarmi l'idea che non l'avrei mai passato.
<<Non posso farci nulla! Non riesco!>> sbottai lasciandomi scappare un sospiro di rassegnazione e guadagnadomi delle occhiatacce da parte di alcuni presenti.
<<Non ti manca molto per oggi, forza! Puoi...>>.
<<Posso niente! Sono stanca, non ne posso più!>> continuai a lamentarmi appoggiando il capo sul tavolo, nascondendo il volto tra le braccia.
<<Hai bisogno d'aiuto?>> domandò sempre paziente, chiudendo i libri che aveva davanti. In quel periodo stava trascurando molto i suoi studi per aiutare me e ciò mi faceva sentire in colpa, soprattutto quando notavo che studiasse a orari assurdi, come durante l'ora di pranzo o la sera. Una notte all'una mi ero ritrovata a obbligarlo ad andare a dormire. Mi dispiaceva profondamente essere la causa della sua insonnia e del suo mancato studio. Per questo motivo da alcuni giorni preferivo rimanere su una pagina il doppio del tempo, per non disturbarlo. Solo che non era così facile come pensavo.

<<No, ce la faccio...>> cercai di calmarmi, rimettendomi a leggere quella dannata pagina incomprensibile.
<<Sicura? Non è un problema>> continuò gentilmente.
<<Sì che è un problema Chris! Stai trascurando i tuoi studi a causa mia!>> lo guardai negli occhi, che mi stavano scrutando da alcuni minuti.
<<Non sto trascurando niente>> mi sorrise come divertito, <<mi fa piacere aiutarti>>.
<<Sì ma...>> perché doveva essere tanto insistente? Tanto che non riuscissi a rifiutare.
<<Dai, fammi vedere>> mi interruppe, prima che potessi continuare, prendendomi il libro da sotto il naso.

Era così dolce mentre leggeva ciò che vi era scritto, cercando prima di capirlo lui per poi aiutare me. Ormai ne sapeva più lui di economia di me. Era come se avessi un tutor privato. L'unica pecca era che questo tutor dovesse impegnarsi più di quelli che avevo avuto in precedenza, in quanto quello non era il suo campo.

<<Okay, non è difficile>> esordì dopo aver finito di leggere e porgendomi il libro, perché lo vedessi a mia volta.
<<Per te...>> mi lasciai scappare.
<<Anche per te non è complicato. Ascolta...>> disse sorridendo leggermente e cominciando a spiegare.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora