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Hope

Camminavo con passo sicuro per i corridoi della scuola, avendo, come sempre, gli occhi di tutti puntati addosso. Frequentavo il secondo anno di liceo ormai e mi ero già fatta una bella reputazione. Essere la figlia di Alfred Reeves aveva sempre aiutato e lo aveva fatto anche in una misera scuola pubblica.

Gli amici non mi mancavano e neanche i ragazzi. Non avrei mai pensato di averne così tanti intorno. Non solo miei coetanei ma anche più grandi.

<<Hey Hope, quindi stasera vieni?>> domandò James avvicinandosi a me con fare da duro e avvolgendomi la vita con un braccio. Frequentava il quinto anno, ero il cosiddetto "figo della scuola", o golden boy come lo chimavano altri. Occhi azzurri, capelli biondi, bel fisico. Aveva tutte le ragazze ai suoi piedi ed io non potevo negare di essere tra queste. Avevo una cotta per lui dalla prima, e non mi capacitavo di come avessi fatto ad attirare la sua attenzione.

<<Certo, ci sarò>> sorrisi con maggior sicurezza che potessi. Era una di quelle feste dell'ultimo anno alle quali quelli più giovani non dovevano neanche mettere piede. James però mi aveva invitata ed io ero entusiasta per questo.

<<Allora a stasera bellezza>> mi sorrise maliziosamente dileguandosi. Sapevo che cosa volesse. Era più di un mese che provava a restare solo con me. Non sapevo per quanto tempo ancora avrei potuto dire di no. Insomma, sembrava che gli piacessi, come a molti d'altronde, ma era pur sempre un ragazzo.

Quando uscii da casa quella sera mi convinsi che quando vi sarei tornata non sarei più stata vergine. Era un grande passo. Ero terrorizzata ma non mi sarei fatta indietro. Ero Hope Reeves, niente mi spaventava. Non ero più la ragazzina cicciotta che veniva presa in giro alle medie. Il mio intero mondo era cambiato. Ora non ero io che correvo dietro ai ragazzi per ottenere la loro attenzione ma erano loro che mi seguivano come cagnolini.

Entrai nella villetta adibita a location per il party. Ero la più giovane lì dentro ma anche quella che attirava su di sé molti sguardi. Sapevo di essere bella e di piacere ma non ne approfittavo quasi mai.

Sul volto di James si aprì un sorriso appena mi vide. <<Sei venuta!>>.
<<Avevi dubbi?>> alzai un sopracciglio guardandolo maliziosamente.
<<No>> mi avvolse la vita con un braccio, <<vuoi bere?>>.

Non avrei dovuto, lo sapevo bene che effetto mi faceva l'alcol. Un bicchiere però non mi avrebbe fatto nulla.

<<Ecco a te bellezza>> mi passò un bicchiere il cui contenuto non mi era esattamente chiaro, ragionarci su però con tutto quel caos non mi venne in mente.

Era molto forte ma avevo assunto di peggio.

<<Balliamo?>> domandò poi avvicinando le labbra la mio orecchio per farsi sentire meglio. Una scarica di brividi pervase tutto il mio corpo.
<<Ovvio!>> esclamai posando il bicchiere e trascinandolo in pista. Amavo ballare e sapevo per certo di muovermi bene. Era così che avevo avvicinato James. Mi aveva vista ballare in discoteca una sera. Da lì non mi si era più staccato di dosso. Non ero sicura di sapere che cosa volesse ma, io avevo una cotta per lui, il resto non contava.

Ballammo per diversi minuti che in un certo senso mi parvero ore. Il suo corpo premeva sul mio e le sue mani stringevano con prepotenza sui miei fianchi da far male.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora