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Hope's Pov

Mi sembrava di correre contro il tempo. Non vedevo l'ora di arrivare in ospedale e vedere mia madre. Dovevo assolutamente sapere che cosa fosse successo e Chris lo sapeva bene. Per questo non provò neppure a dissuadermi dall'andare da lei. Ero nervosa. Non ero rimasta ferma un secondo il sedile dell'auto e penso che Chris non sia mai andato tanto veloce. Non che avesse superato i limiti di velocità ma era praticamente al limite.

Appena parcheggiò davanti all'ospedale saltammo entrambi giù e a passo spedito ci dirigemmo verso la hall.

Reparto oncologico. Queste furono le parole dell'infermiera e lì capì che fosse davvero grave la faccenda. Solo che non riuscivo a capire. Karol aveva detto che fosse tutto a posto adesso e che il bambino stesse solo facendo delle terapie.

Raggiungemmo il piano con il fiato sospeso. Chris non aveva detto nulla. Si era limitato a restare al mio fianco. Anche quando mia madre entrò nella nostra visuale lui restò in disparte, senza dire nulla. Ma che cosa avrebbe potuto dire? Io stessa quando mia madre mi aveva abbracciata di slancio in lacrime avevo faticato a dire qualcosa, con il risultato di non aver detto niente. Ero semplicemente scoppiata a piangere per quel fratello che neppure conoscevo.

<<Grazie di essere venuti...>> disse dopo minuti di pianto disperato la donna, ora seduta al mio fianco sulle sedie di plastica mentre Chris ci fissava in piedi vicino a me.

<<Che cosa è successo?>> ridomandai a quel punto vedendola più calma.

<<D-doveva essere un normale controllo di routine... ma non è stato così...>> disse con voce rotta dal pianto, <<hanno... hanno trovato qualcosa... è molto grave, Hope>> scoppiò nuovamente piangere aggrappandosi al mio braccio disperatamente.

<<Andrà tutto bene, vedrai...>> cercai di convincere entrambe. Solo che non ero certa che si sarebbe risolto tutto per il meglio. Avevo davvero paura.

<<Dov'è adesso?>> chiese dolcemente Chris rimasto in silenzio per tutto il tempo. Forse rendendosi conto che non sapessi più che cosa dire.

<<Lo stanno visitando...>> tirò su col naso la donna asciugandosi una lacrima.

<<Oliver, invece? Non è con te?>> scossi il capo confusa guardandomi intorno. Era anche suo figlio dopotutto e lui non c'era.

<<È andato con Marie a prendere alcuni vestiti per Flynn. Non voglio che la piccola stia troppo qui...>> spiegò forzando un sorriso. Marie era la più piccola. Aveva quattro anni se non erro e non era la prima volta che accompagnava il fratello in quell'orrenda avventura.

Annuii comprensiva senza però riuscire a guardarla negli occhi. Ero troppo scossa. Non mi capacitavo di come il destino fosse stato così perfido con quei due piccolini.

<<E poi non volevo mi vedesse così...>> abbassò il capo facendosi scappare l'ennesima lacrima.

Non poteva farsi abbattere. Se davvero stava per riniziare l'inferno che avevano già vissuto, lei doveva alzare la testa e combattere.

<<Devi essere forte adesso, non puoi farti buttare giù. Flynn e Marie hanno bisogno di te... e anch'io... quindi datti una ripulita che a breve Oliver tornerà con la piccola>> mi riscossi riscuotendo in qualche modo anche lei che mi guardò sorpresa.

<<S-sì, hai ragione...>> si schiarì la voce pulendosi il viso intriso dalle lacrime. Mi si stringeva il cuore a vederla così. Non era stata un'ottima madre con me ma si vedeva che tenesse molto ai suoi figli. Ed improvvisamente l'idea di diventare come lei non era più così male.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora