~30~

8.6K 284 36
                                    

Hope

Appena mi svegliai quella mattina pensai subito che mi servissero circa altre tre ore di sonno vista la pesantezza delle mie palpebre. Ero davvero stanca, credo che se Christopher non mi avesse rapita e trascinata a casa dei suoi, la sera prima, sarei svenuta per i corridoi dell'ospedale. Ero stata davvero una sciocca a pensare di poter reggere così a lungo, ma che altro potevo fare? Rischiavo di perdere l'unico famigliare che mi restava e, per quanto potessi avere dei nonni da qualche parte in giro per il mondo, sapevo per certo che se mai fossero tornati non l'avrebbero fatto di certo per me.
La mia famiglia tutto era fuorché unita. Ognuno pensava per sé. Era così da sempre e non potevo aspettarmi che le cose potessero cambiare. La famiglia, avevo imparato sin da piccola, viene sempre dopo cose più importanti come gli affari, il lavoro. Stare con i Lewis, invece, mi aveva improvvisamente aperto gli occhi. Non che prima non apprezzassi la mia famiglia, da quando avevo perso mia madre avevo sempre avuto paura di restare sola, ma loro erano esattamente il modello di nucleo famigliare che avevo sempre desiderato. In casa loro vigeva il motto "tutti per uno ed uno per tutti" cosa che in casa mia non potevo neanche sognare. Non erano chiusi e restii come ci si poteva immaginare, mi avevano accolta come una di famiglia, neanche se io e Chris stessimo insieme. In una parola, erano meravigliosi.

Mi mossi delicatamente tra le lenzuola e, senza farci troppo caso, mi ritrovai appoggiata al petto del castano, avvolta tra le sue braccia. Quel letto era decisamente piccolo confronto a quello nel suo appartamento o al mio. In una piazza e mezza, mi dispiaceva dirlo ma, non ci stavamo. Però, nonostante il poco spazio, mi piaceva stare lì, accoccolata a lui. In un certo senso ne stavo ampiamente approfittando.

Era stato così dolce e premuroso la sera precedente. Nessuno lo era mai stato oltre a lui. Nessuno delle persone che conoscevo, oltre a Isabel, avrebbero fatto ciò che aveva fatto lui. Christopher non era tenuto a portarmi a casa sua, non rientrava nella sottospecie di "accordo non scritto" che c'era tra noi. Era tenuto solo a esserci per il bambino e anche su questo gli avevo lasciato amplia libertà.

Quando però era venuto in ospedale a prendermi per portarmi a cena a casa sua non potevo che esserne felice. Sì perché anche se non l'avrei mai ammesso a voce alta, mi faceva stare bene.

Ancora assonnata mi girai verso la sua direzione e poggiai la testa sul suo petto che ancora si alzava e abbassava in modo regolate, segno che stesse ancora dormendo. Così mi persi a guardarlo. Era molto dolce quando dormiva, sembrava un bambino.

Capelli scompigliati, labbra leggermente aperte e respiro regolare. Avevo imparato ad apprezzare quei momenti, nonostante mi ripetessi continuamente che non avrei dovuto. Io e lui non stavamo insieme e, soprattutto, a Chris piaceva Beatriz. Non capivo neppure perché fosse lì con me. Insomma, quello era il suo letto, ma non per questo era obbligato a restare a dormire con me.

Chiusi gli occhi ed inspirai lentamente il suo profumo. Sembravo una pazza, quello non era certamente un comportamento da "amica"/"futura madre di suo figlio".

Scossi la testa leggermente per il mio gesto senza senso e feci per alzarmi, mentre mi davo della stupida da sola. Solo che quando mi scostai di poco da lui, sentii improvvisamente un braccio avvolgermi più saldamente la vita e riportarmi nella posizione di poco prima.

<<Buongiorno>> sorrise ancora ad occhi chiusi il castano, accarezzandomi la schiena per poi lasciarmi un leggero bacio tra i capelli.
<<Giorno>> mi schiarii la voce, ancora rauca, e chiudendo gli occhi per godermi meglio quel dolce contatto.
<<Dormito bene?>>.
<<Un po' stretta ma tutto sommato sì...>> continuai senza accennare a scostarmi da quella posizione.
<<Non c'erano altri letti, altrimenti ti avrei lasciata dormire in pace>> disse tracciando le piccoli cerchi sulla mia spalla mentre io gli avvolsi la vita con un braccio.
<<Non ho dormito male, ero troppo stanca per accorgermi del poco spazio>> sorrisi leggermente.

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora