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Christopher's Pov

Non ho idea di che ore fossero quando nel bel mezzo del sonno, qualcuno mi diede un forte scossone sul braccio facendomi non solo sussultare ma quasi cadere dal letto.

<<Che succede?!>> mi misi seduto di colpo guardandomi intorno.

<<Spegni quella maledetta sveglia e non urlare>> borbottò la ragazza sdraiata al mio fianco girandosi dall'altra parte. Tuttavia quella che stava suonando non era la sveglia, che neppure avevo puntato la sera prima, ma il mio telefono disperso da qualche parte in giro per la camera.

Cercando di tenere gli occhi aperti mi misi in cerca del disturbatore di sonni e appena lo trovai, rimasi stupito vedendo chi fosse.

Risposi subito leggermente allarmato, soprattutto perché erano solo le sette del mattino di un giorno non feriale.

<<Mamma?>> chiesi mandando giù la saliva nervoso.

<<Chirstopher, tesoro, finalmente hai risposto>> sospirò sollevata mia madre.

<<Dimmi, è successo qualcosa?>> domandai mentre notai qualcosa muoversi alle mie spalle mentre la piccola abajuore si accendeva illuminando anche se di poco la stanza. Mi voltai verso una Hope, seduta sul letto con tutti i capelli scompigliati e soprattutto molto assonnata, che mi invitava ad avvicinarmi a lei.

Per quanto potesse essere buffa in quel momento non potei che accettare istantaneamente il suo invito e sedermi al suo fianco suo letto mentre mia madre tardava a rispondere.

Cominciavo a preoccuparmi sul serio.

<<Ecco... Non so se ne sei a conoscenza ma Hope è scomparsa da ieri sera e nonostante la stiano cercando ovunque non la trovano. Non è che l'hai sentita o vista...?>> domandò nervosa cercando tuttavia di restare calma.

Voltai lo sguardo verso la rossa che avendo sentito tutto aveva spalancato gli occhi colpita dalle sue parole. Stava pensando esattamente ciò che stavo pensando io. Se mia madre sapeva della sua scomparsa significava solo una cosa: suo padre era andato da lei.

Prima di riuscire a dire qualcosa però mi giunse alle orecchie una voce dall'altro capo del telefono che non apparteneva per nulla a mia madre o ad alcuno dei miei famigliari.

<<... Dica a suo figlio che so che la tiene nascosta lui. Veda di riportarla a casa altrimenti se la vedrà con me...>> disse una voce minacciosa che ricollegai immediatamente al signor Reeves.

<<Tesoro, il signor Reeves è molto preoccupato per Hope. Se sai qualcosa ti prego di dirmelo>> disse in modo decisamente più calmo e colloquiale mia madre.

Hope mi afferrò per un braccio e subito alzai gli occhi nella sua direzione. Sapevo che non volesse far sapere a suo padre dove fosse ma che allo stesso tempo sapeva di star mettendo nei guai la mia famiglia. La vidi annuire con un sorriso forzato di fronte alla tacita domanda riguardante che cosa dovessi dire a mia madre.

<<Mamma...>> sospirai profondamente prima di rispondere, <<Hope è qui con me, tra poco la porto a casa da te. Dì al signor Reeves di avere un po' di pazienza>> mi arresi di fronte a quell'esplicita minaccia da un uomo potente ed arrogante come Alfred Reeves. Hope si appoggiò alla mia spalla sospirando sommessamente mentre io non potei fare a meno di badare al suo respiro sulla pelle sensibile del mio collo facendomi scappare inevitabilmente un brivido lungo la schiena.

<<Okay tesoro, fate con calma>> esclamò comprensiva mia madre mentre dall'altro capo del telefono sentii Alfred farsi scappare un "Glielo avevo detto!".

Nonostante Tutto Io Ci SonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora