Resta con Me

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Quel bacio sembrava un addio.
Tremavo dall'ansia di svegliarmi domani.

Lo stringo per tenermi sopra la sua moto, e sento quel corpo, che non mi appartiene per niente. Quel calore che non è mio del tutto. Quel ragazzo che da domani, forse neanche mi guarderà in faccia.

Questa situazione di turbamento mi assale tutto il corpo, non mi parla, non mi guarda negli occhi.

Perché mi ha baciato, se adesso mi trattava da estraneo.

Quel suo modo di fare, mi manda in confusione.

Non voglio soffrire per lui.

Ma voglio piangere per averlo baciato.

Per essermi esposto così tanto, verso una persona che pensavo di conoscere, quando invece non so completamente niente di lui.

Cambia atteggiamento in continuazione.

Adesso che sono davanti la mia casa, lo vedo distante, come se stesse ritornando il solito Mario della scuola, come se tutto quello che era successo poche ore prima, fosse soltanto frutto della mia immaginazione.

Come se quel bacio fosse stato un ulteriore sogno della mia mente.

Ma questa volta non ho sognato.

Non era un illusione.

Mi saluta con un cenno della mano, niente di più, niente di meno.

Ed io mi lascio cadere a terra in lacrime, sfogandomi per  liberarmi da quello che provavo dentro il mio cuore.

Era sofferente, devastato da questa situazione incomprensibile. Da quel ragazzo così maledettamente enigmatico

Che cazzo!
Mi piace anche fin troppo.

Tocco quelle labbra, che fino a poco prima, premevano la sua bocca calda.

Quelle sensazioni adesso come faccio a dimenticarle?
Se ormai sono penetrate dentro la mia pelle, in maniera irremovibile.

Come cazzo faccio adesso?

Aspetto come un deficiente un suo messaggio, o addirittura una chiamata, ma nulla.

Quell'apparecchio non aveva intenzione di illuminarsi. E stretto in mano, cerco di abbandonarmi sul letto, tra le lacrime e l'angoscia di svegliarmi, ancora una volta a pezzi e solo.

La mia sveglia suona incessante sempre alla stessa ora, per comunicarmi che una nuova giornata di merda è iniziata.

Non mi alzo dal letto, neanche per fare colazione, la mia voglia era pari a zero.

Le urla di mia madre, cessarono quando incrociò il mio sguardo. Non avevo dormito bene, la mia mente vagò per tutta la notte.

Rimango a casa, avverto Paolo, e cerco di non pensare a lui.

Anche se il pensiero di sentire almeno la sua voce, è più forte della mia volontà di stargli lontano.

Speravo in un suo messaggio.

Almeno avrebbe significato che gli importava.

Almeno Un po'.

Ieri sera neanche una Buonanotte

Non costava niente, mi sarebbe bastato quella semplice parola.

Invece silenzio totale.

Mia madre andò a lavorare, ed io solo a casa, mi sdraio sul divano per guardare la tv. Tra cartoni e telefilm, mi passo il tempo.

Nel Nero dei tuoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora