Emozioni Incontrollate

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Non andare a scuola, non era mai stato così magnifico, come oggi.

Vedere quel moro sul mio letto, è una visione che solo nei miei sogni potevo assistere.

Invece adesso siamo sdraiati , con lui che si diverte a martoriami il ciuffo.
Tira, accarezza, giocherella, massaggia.
Ed io rimango ad occhi chiusi a sentire la sua mano insinuarsi nei miei capelli.

Giro il mio viso e catturo i suoi occhi.

Eh si!

Mi perderei di continuo in quel colore così immenso, e bellissimo.

Vederlo così tranquillo, sereno, senza essere il solito sbruffone, mi rincuora.
Il mio cuore sente amore verso quel ragazzo.

Senza vergogna.
Senza rimorso
Senza freno

"Mario posso chiederti una cosa?"

Lui ferma l'andamento della sua mano, per soffermarsi a guardarmi.

"Dimmi" disse incrociando i miei occhi

"Ma quella ragazza che hai baciato l'altra volta, si bè ecco io-

Non riesco a dirlo, inizio a balbettare, sapendo che in fondo, non ho neanche il diritto di chiedergli quello che volevo sapere. Ma cosa posso fare? Io voglio sapere tutto di lui. Voglio sapere se quello che sta succedendo tra di noi, è vero, oppure lo sento soltanto io, quando per lui non significa niente. So che sono uno scemo, che sto perdendo la testa per questa testa mora che ho qui accanto, ma se anche lui, fosse preso da me, io, io che dovrei fare?

Forse saltare come una scimmietta impazzita sarebbe un inizio.

Ma non sarebbe il caso, ovviamente.

"Vuoi sapere se c'è qualcosa tra me e quella ragazza?" Mi chiede Mario, con un tono serio, riprendendo il ritmo della sua mano sui miei capelli.

Ed io timidamente, annuisco.

"No, non c'è mai stato niente, in realtà neanche so il suo nome, era un passa tempo per me"

Io mi blocco a guardarlo.
Scioccato
Triste
Felice
Stupito

Non so neanch'io che sensazioni stava prendendo il sopravvento.

Se fossi anch'io un suo passatempo ?

Chiudo gli occhi e respiro profondamente, e senza tirarmi indietro glielo chiedo

"Lo sono anch'io? Voglio dire, sono un passatempo per te?"

Mario blocca la sua mano per girarsi verso di me, facendo peso sulle braccia, con il viso poggiato sulla mano. Inarca le sopracciglia. E per secondi interminabili, rimane in silenzio, senza parlare, continuando solamente a guardarmi.

Per me quello sguardo è un limite. Mi sento prosciugato da tutte le mie forze. Rimango anch'io a guardarlo, ma non sento più nessuna goccia di sangue percorrermi il corpo.
Sono inerme dinanzi a lui.

"Non lo so"

Ed io percepisco un tonfo al cuore.

Dio, voglio piangere.

Sento i miei occhi umidi, ma le trattengo cacciando quelle lacrime indietro.

Non riesco a dire neanche mezza sillaba, chiudo gli occhi, cercando di regolarizzare il mio battito cardiaco. E sento muovere il mio letto, mentre percepisco i suoi movimenti, e voglio sentirlo ancora di più, ma in quel momento l'unica cosa che desidero è andar via da quella stanza.

Nel Nero dei tuoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora