Stato d'ebbrezza

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Le vacanze svolgevano al termine, per la felicità mia e dei miei ormoni .

E da dieci giorni che sto dai nonni, con mia madre, ed a vedermi sprizzo felicità da ogni dove.

Ci siamo sentiti solo per telefono, tra messaggi e chiamate. E qualche volta, rete permettendo, sono riuscito a vederlo tramite videochiamata.

Mi mancava

Sfiorargli la mano, baciarlo, sentirmi stringere nel suo abbraccio, il solo pensarlo, mancava, sento freddo quando non è con me.

Voglio bene a mia madre, ma dieci giorni in un paese tra le montagne, dove non c'è il nulla, potevo anche evitarlo.

Sarei rimasto volentieri a casa, con lui.

Insieme a Mario

Adesso sono in macchina verso casa che canto a squarciagola la canzone di Vasco, è uno delle miei cantanti preferiti.

Vorrei stringerti le braccia
Le braccia attorno al collo e baciarti
Baciarti dappertutto

E canto pensando a Mario..

In questo momento vorrei abbracciarlo, e baciargli la bocca, le guance, il mento, quel neo sul collo. Ovunque, dappertutto.

Non mi stancherò mai di dirglielo, e non vedo l'ora di sussurrarglielo all'orecchio, allo scoccare di quella mezzanotte che già, la sogno da giorni.

Ti amo
Follemente

E quando arriviamo finalmente a casa, io e mamma continuiamo a discutere, perché prendeva in giro le mie capacità canore, e mentre ripetevo "mamma non capisci la mia dote, sono un cantante incompreso"

Scendo dalla macchina, sbuffando.

e mi blocco in mezzo alla via, vedendo due occhi neri ad aspettarmi, profondi come ricordavo, ancora più belli dell'ultima volta che mi persi a guardarli.

La mia bocca curva in un sorriso luminoso, e inizio a correre dimenticandomi di mia madre e delle scatole da portare a casa.
E la Sento gridare il mio nome in lontananza.

Mamma scusami, ho qualcosa di più importante da fare

E mi catapulto su di lui, tra le sue braccia, nella sua bocca, morbida, rossa, e infuocata.

Come la ricordavo

"Mi sei mancato"

E mi nutro del suo ossigeno, era come se fossi in apnea in questi giorni.

"Noto" e apre le labbra in un sorriso

"Ti sono mancato?"
Chiedo guardandolo con aspettative

"Mmh mi sono consolato bene"

Mi stacco da lui immediatamente, guardandolo storto.

"Ti sei consolato, e con chi?"
Dico con un tono di acidità

"Con la cioccolata, ssscemo"

"Sei, sei aaaaah neanche so come definirti"

Lo colpisco sul petto e lui per difendersi para le mani, e senza smettere, becco anche quelle.
Poi mi ferma la mano in un pugno, e mi tira a sé, ed io perdo l'equilibrio finendo sul suo petto, e mi stringe.

Nel Nero dei tuoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora