【canzone per il capitolo ↑
Fatela partire quando trovate nel testo
l' asterisco sottolineato (*)
Wild, Troye Sivan 】✧
La luce del giorno iniziava a farsi sempre più chiara e luminosa alle mie palpebre. Apro gli occhi di scatto.
Di solito non è una cosa che tipicamente faccio, a me piace farmi cullare dalla dolcezza del lento, del delicato. Il socchiudersi delle palpebre di mattina noto che sia il miglior risveglio, ma come a volte capita li apro di botto. Un incubo che non riesco a ricordare. Ha lo stesso effetto del trauma. Blocchi la natura del suo corso, e quindi la conseguenza è rimuoverlo subito e completamente. Ogni tanto mi stupisco di quanta intelligenza siamo dotati. Dopo i primi minuti i piani per la giornata iniziano a farsi più definiti.
Finn, le cose da preparare.
Una carica di adrenalina mi butta giù da letto in un batter di ciglia per presentarmi giù a colazione. Non mi sono neanche interessata di guardare l'orario: non importa veramente che ora è, per me ora è il momento di fare colazione. È difficile per me solo pensare di poter affrontare una giornata senza un po' di cibo.Noto che in cucina sono seduti in realtà solo Katy e Joe.
"Ed ecco la prima sveglia della giornata!" Ironizza Joe sul fatto che i loro figli stanno ancora dormendo.
"Sí" ridacchio. "A dire il vero sono molto contenta, oggi"
"Mh, come mai?" Mi chiede joe porgendomi i cereali con i quali di solito faccio colazione.
"Quel ragazzo con il quale sono amica mi ha detto di prepararmi delle cose. Non mi ha detto altro...Credo mi voglia portare da qualche parte...Una sorpresa insomma" spiego a loro. So che è una spiegazione un po' vaga, ma sono sicura che capiranno.
Katy e Joe si scambiano un'occhiata preoccupata.
"Sei sicura di volerlo fare?" La voce di Katy mi mette molta insicurezza, anche se dovrei rispondere con completa fiducia. Perché sì, io mi fido molto ciecamente di Finn.
"Sì. Mi fido di Finn. Vuole solo il meglio per me. Per quanto io possa intuire vuole portarmi in un posto per uno, massimo due giorni, credo. Anche perché poi lui deve tornare in Atlanta, quindi..." lascio la frase in sospeso nell'attesa che il silenzio la completi.
Ed ecco che Joe e Katy si scambiano nuovamente sguardi d'intesa. Questa volta più convinti.
"Okay, va bene. Noi ci fidiamo. Comunque telefona alla tua famiglia. È giusto che lo sappiano tutti. E appena sai qualcosa, fammi uno squillo. Anzi, telefonami anche più spesso se vuoi, okay? Fai attenzione, ti prego. Qui ti giochi tutta la nostra fiducia" le parole di Katy mi risuonano nelle orecchie quasi intimidatorie, ma sono certa che non la deluderò."Solo amici" ripete Joe.
Katy emette un verso che io ho ben inteso accompagnato da una pacca sulla spalla di Joe. Lo so benissimo cosa voleva intendere.
"Si giura solo davanti a Dio, ma se potessi, ti giurerei che ti stai sbagliando" dico a Joe.
La sua faccia sembra non credere alle mie parole. Magari non realizzava di averlo detto ad alta voce.
La complicita in due risate sistema quella faccenda finita un po' su un tema che per me è meglio evitare, siccome mi rende parecchio sensibile.
Dopo una decina di minuti si aggiunse anche Kody, e poi Bridget, e infine Stacy, svegliata da Katy.
Tutti abbiamo fatto amorevolmente colazione discutendo delle nostre vite. Tutto sembrava tornato alla normalità, in quella famiglia che di normale aveva solo il cognome.Il resto della giornata lo strascorsi per preparare la valigia. Mi portai una delle due valige più piccole che utilizzai per arrivare qui a Vancouver. È relativamente piccola, quindi per al massimo una settimana mi bastava e mi avanzava pure. Non sapevo davvero cosa portare, anche perché, dove mi avrebbe portato? Al caldo? Al freddo? Decisi di fare un mix. Non si sa mai. Io credo che le valigie delle donne siano tutte sviluppate in questo modo. La maggior parte delle cose che una donna si porta dietro sono per gli imprevisti che possono essere davvero crudeli e inaspettati, e a volte davvero improbabili. Cioè, perché mai controllare il meteo e vedere che ci saranno 40 gradi tutti i santi giorni per poi portarsi dietro un piumino? Esatto, no sense. Per questo, per una donna, è sempre meglio avere tutto. Il rischio non fa parte della filosofia femminista dei viaggi, come il rischio di ammalarmi perchè ho preso roba estiva ma c'erano -2 gradi, o il rischio di non avere poi una l'impermeabile quando piove a dirotto. Sono patrimoni mai scritti e mai elaborati, ma che da madre a figlia si tramandano da generazioni.
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𝘐 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘮𝘦𝘵 𝘺𝘰𝘶 ☾𝘍𝘪𝘯𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘩𝘢𝘳𝘥 ☽
Fanfiction"𝘊𝘰𝘮𝘱𝘰𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘵𝘰𝘵𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘰, 𝘦 𝘴𝘲𝘶𝘪𝘭𝘭ó" 𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘳𝘢𝘴𝘦? 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳à 𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘨𝘶𝘦𝘯𝘻𝘦? 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳à 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵...