It's not so cold, though.☽

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canzone per il capitolo
Animal, Troye Sivan
fatela partite al **

A qualche ora nel nuovo anno, stavo affacciata alla finestra di camera mia ad ammirare il paesaggio notturo della città.
Mi capitava di puntare l'occhio sui dettagli, che nella vastità del paesaggio, diceva Leopardi, non si notato facilmente. La serata mi aveva scosso completamente, anima e corpo come si dice, talmente tanto da non riuscire a dormire. Greta dormiva beata nel letto, diceva che si era divertita ma dopo tutto quello che era successo era davvero esausta e non la biasimo.
Io ero ancora un po' dolorante ma piano piano stava passando. Più cercavo di ricordare ció che era successo prima delle 23 del 31 dicembre più mi parevano ricordi offuscati. Lo descriverei come un libro al quale sono state staccate delle pagine. Non riuscivo a ricordare. O forse non volevo? In fondo chi vuole ricordare...Perché le cose non possono mai andarmi bene? Più andava avanti quella storia e più sarebbe stato peggio. Io lo sapevo, e dentro di me ne sentivo la consapevolezza. Ma come si fa a smettere di amare qualcuno? Come si fa a provare amarezza? Non credo sia possibile. Ora come ora, date le circostanze.

Il telefono sul comodino vibra riscuotendomi dai miei pensieri. Vado a controllare se sia il mio, o quello di Greta.
Il telefono illuminato era proprio il suo difatti. Una notifica da Edoardo. Sorrido lievemente pensando a quanto le faccia star bene. E a quanto la sua storia non sia così complicata come la mia.

Mi avvicino di nuovo alla finestra. Sento di nuovo il telefono vibrare. "Sarà sempre per Greta" mi scosto dal davanzale solo per controllare che effettivamente non fosse il mio cellulare. Un leggero sorriso mi si disegna in volto quando noto che non è il suo, ma il mio.

Finn-lard:
Hey, ciao, mh stai meglio? Spero tu sia sveglia ma potresti non esserlo quindi non saprei...vorrei solo sapere se stai bene

Æ:
Finn, insomma...Sto cercando di ricordarmi cosa è successo...Non faccio altro che pensarci.

Finn visualizza. Corrugo la fronte sperando che dica qualcosa ma fa che chiamarmi direttamente. Premo sul verde.

"Mi dispiace" inizia a parlare il corvino.

"Finn, giuro che se lo dici ancora una volta io-"

"No, no! Non mi fraintendere. So cosa volevi fare. Volevo scusarmi per non aver saputo ignorare le istigazioni di Kody. Non avrei mai voluto che succedesse nulla."

"È evidente che tra voi è ancora una questione aperta"

"Sì ma il punto è che io non sono un ragazzo violento. Non lo sono mai stato. Lui voleva solo parlare, così diceva."

"Siete stati amici per tanto tempo, diamine, non lo conosci abbastanza da poter aver capito dove voleva andare a parare?"

"Fidati è un'altra persona." Finn esita al telefono. "Ti ha chiesto...sì insomma...scusa per l'accaduto? Ti è venuto a parlare?"

"No" dico secca.

"Beh...da un certo punto di vista meglio così. Se so che proverà ancora a sfiorarti, giuro che lo ammazzo."

"Finn..." sospiro. "Lo sai che non era intenzionale."

"Ah cos'è ora ti fidi anche di lui?" Trovo in Finn un tono di seccatura dalla conversazione.

"Non ho detto questo. È ovvio che non mi fido, ti pare...Credo di essere terrorizzata dall'averlo vicino di camera..."

"Non potresti cambiare famiglia?" Chiede Finn.

"Sai ci ho pensato molte volte...Ma ormai sono affezionata molto a loro, a Bridget, Katy... e tutti gli altri. Ormai dopo quasi quattro mesi passati assieme non credo sia più possibile andare via...Avrei dovuto chiedere un cambio tempo fa. Potrei spiegare la situazione, ma sarebbe davvero complicato..." mi porto una mano alla testa, in balia ad una sorta di minima disperazione.

𝘐 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘮𝘦𝘵 𝘺𝘰𝘶 ☾𝘍𝘪𝘯𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘩𝘢𝘳𝘥 ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora