Completely. ☽

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canzone per il capitolo
Wonderwall, Oasis
Obbligatoria e non facoltativa!! Scherzo, ma davvero consigliatissima!!!!!!
Fatela partire sempre da dove trovate l'asterisco sottolineato in grassetto * e leggete più veloce (non troppo poi) rispetto alla vostra velocità di lettura da lì in poi, sennò mi sballate tutto il lavoro che ho fatto per far congiungere prosa(testo) e canzone.
++ È un capitolo lungo, davvero lungo, quindi vi consiglio di prendervi davvero del tempo. Detto questo good reading!!!】

Mi risveglio tra le braccia di Finn.
Lo guardo, catturo l'immagine del suo volto nella mia mente, per poterla avere sempre con me. Sembra quasi surreale.
Che cosa sadica! Gli taglierai la testa?
Ma no, stupida.
Mi alzo dal letto facendo meno rumore possibile per arrivare alla finestra. Sgattaiolo fuori nel balcone e ammiro con gran sorpresa un'alba. Ero convinta che fosse mattinata, invece, sono solo quasi le sei di mattina. L'aria fredda mi avvolge il corpo e mi dai un leggero brivido piacevole. Mi accascio sul muretto del balcone ad osservare quella meraviglia. A me il paesaggio, urbanistico o semplice che sia, mi ha sempre incantato in qualche modo. Ecco perchè ogni volta lo descrivo sempre come se ne rimanessi estasiata, perchè è proprio così. Non vi è mai capitato di guardare qualcosa, e chiedersi di più, cercare di vedere oltre? Un po' come la macchina a raggi X. Quante volte vi è capitato di guardare la linea dell'orizzonte e pensare a cosa probabilmente c'è dall'altro lato? Sì, terre, il resto dell'oceano, ovviamente, ma a me questa domanda ha sempre suscitato in me quella voglia che ho di viaggiare. Ma questo paragone non solo si puó fare con un paesaggio, ma con altre mille circostanze: con le persone ad esempio. Avete presente la sensazione di quando camminate tra la gente, oppure siete comodamente seduti sul pullman, e vi domandate di tutte le persone intorno a voi? Della loro famiglia, della loro casa, del loro lavoro, della loro vita? Ecco, è un po' come guardare meglio un paesaggio, piuttosto che un quadro, piuttosto che una foto. L'essere curiosi, il voler scoprire, conoscere. L'attenzione per ció che ci circonda. Puó essere banale, ma non lo è per niente.

"Ehi, testa fra le nuvole" Evidentemente non sono stata silenziosa quanto speravo. Finn mi coglie di sorpresa mettendomi le braccia sulle spalle. Sorrido lievemente a quel semplice e banale tocco.
"Cosa ti porta a stare qui fuori a quest'ora della mattina?"

"Semplicemente, mi sono svegliata. E non potevo fare a meno di restare qua a guardare questo cielo rosso" sembro quasi poetica, a volte.

"Beh, ti dispiace se rimango?" Mi scongiura Finn di restare accanto a me.

"Perchè dovrebbe?" Gli porgo un sorriso ben ricambiato.

"A te piace tanto osservare" Mi fa notare Finn. Avevamo già accennato questo discorso.

"Sì. Ci stavo proprio pensando, sai. Al fatto di voler sempre vedere qualcosa più a fondo. Il voler conoscere, il voler capire." Con la coda dell'occhio intravedo che Finn in realtà è concentrato su di me e sulle mie parole, non sull'alba.

"Sei magica. Mi incanti. Non avevo mai conosciuto una persona come te fino ad ora. O forse, me ne sono presentate tante davanti e solo adesso riesco ad apprezzare quanta meraviglia ci possa essere nelle persone così riflessive"

Non riesco a fare a meno di essere sempre sorridente quando sono con lui. A me non dispiace affatto essere complimentata, specialmente se si parla della mia persona, caratterialmente. Anche se Finn è quasi il mio opposto, oserei dire, è proprio questo che mi piace di lui. Ci completiamo. Siamo in perfetta armonia quando passiamo del tempo assieme, ognuno di noi due ha sempre qualcosa di diverso da insegnare all'altro e viceversa.

𝘐 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘮𝘦𝘵 𝘺𝘰𝘶 ☾𝘍𝘪𝘯𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘩𝘢𝘳𝘥 ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora