Se nel prossimo vedi il buono, imitalo; se nel prossimo vedi il male, guardati dentro.
(Confucio)***
Al mio risveglio mi vestii molto rapidamente e lasciai casa di Finn.
Di quell'incubo non ne ho mai parlato a nessuno, anche se mi turbava, eccome se mi turbava. Ero sempre e costantemente fissa su quei pensieri e poco riuscivo a godermi i miei momenti belli a Vancouver. Se solo avessi saputo che sarebbero stati gli ultimi, di certo ci avrei pensato di più a godermeli.
I giorni passavano e trascorrevano normalmente. Tutto tranquillo, niente di cui preoccuparsi. Non vi era alcuna traccia di segni sospetti, ma io ero sempre allerta, qualunque cosa fosse. Ho più volte detto a Finn che mi sentivo bene, anche se forse non era proprio così. Mi dispiace molto mentirgli ma abbiamo già tanti problemi cosí e se dovessimo aggiungerci anche questo...Non giovava a nessuno.
I preparativi della mia festa avevano fatto irruzione nella mia vita senza neanche che io lo volessi. Me l'avevano organizzata in un posto carino qui a Vancouver, nulla di speciale insomma, però era come se per ogni cosa non avrei davvero voluto tutto questo "festeggiare in grande". Continuavo a ripetere frasi come: "No davvero non penso che ce ne sia bisogno" e "andrà bene anche così".
Ho iniziato a pensare che forse Greta non sarebbe dovuta venire per il primo dell'anno, perché ora mi manca più di prima. La mia unica consolazione oltre a Finn qui a Vancouver è Maggie, con la quale l'amicizia si stava approfondendo sempre di più e sicuramente ciò mi faceva molto piacere.
Bridget è davanti al mio armadio in rassegna al mio "Squallido" così da lei definito guardaroba mentre io sono intenta a fissare il soffitto.
"Ma è proprio necessario?""Oh diamine, il tuo compleanno è tra tre giorni, certo che è necessario!"
Sbuffo alzando gli occhi al cielo imitando Bridget con una voce alquanto odiosa e acuta.
"Guarda che ti ho sentito" sentenzia lei. "E poi dovresti solo ringraziarmi"
"Per cosa? Per aiutarmi a scegliere cosa mettere? Credo possa farlo anche da sola!"
"Se lo fai da sola finisci per andare al tuo compleanno esattamente come sei vestita adesso"
Però ha ragione.
Mi piace che stai sempre dalla mia parte.
Bridget 1 - Aurora 0"Perchè i jeans non vanno bene?" Mi squadro indicandoglieli.
"No che non vanno bene!"
"Se lo dici tu" alzo nuovamente gli occhi al cielo per ributtarmi sul letto.
Il rumore delle gruccie che scorrono velocemente sul manico dell'armadio mi fanno salire il nervosismo, tanto quanto quello che Bridget ha prima di urlare:
"Ma cazzo, è possibile che tu non abbia un vestito!?!?"
"Non ne ho portato neanche uno" mento. È ovvio che ne avevo portato uno. Me l'aveva messo mia madre in valigia a mia insaputa e l'ho lasciato lì bello integro.
"Non me la bevo questa" apre gli altri cassetti alla ricerca del vestito. La vedo attenta a ragionare.
Ad un certo punto, se ne esce con una frase: "Come ho fatto a non pensarci prima!" Ogni tanto è anche troppo intelligente, così tanto che mi verrebbe voglia di resettarle i neuroni soltanto per un attimo.
Bridget si fionda in corridoio per andare ad aprire lo sgabuzzino che conteneva le mie valige apparentemente vuote.La blocco dal prendere la valigia grande.
"Ah ma allora vedi che ce l'hai portato! Lo sapevo che questa storia puzzava"
Ultimamente il mood di oggi era alzare gli occhi al cielo, così, alzandoli nuovamente, mi scanso per permetterle di prendere la valigia e portarla in camera mia per aprirla. "Che palle" mi lamento io.
Quando la apre, non sa cosa dire. La vedo abbagliata dal tesoro che ha appena trovato.
"Auro è" non trova la parola adatta "è...troppo figo"Scoppio a ridere.
"Niente male direi" lo apre e lo guarda attentamente posandomelo sul busto.
"Sí. Tu ti metti questo. E non si discute!""Va bene" ho capito che tanto è inutile battibeccare perché ha sempre ragione lei.
Le sorrido."E una cosa è sistemata, ora dovremmo fare le altre" sblocca l'iphone per segnare che la prima cosa da fare sul promemoria è stata correttamente eseguita.
È stato un pomeriggio piuttosto intenso che Bridget ha reso anche nei piccoli particolari quasi paranoico. Sarei dovuta uscire con Maggie nel tardo pomeriggio ma la questione stava andando per le lunghe.
Fortunatamente, pregando Bridget che avremmo continuato domani. Ha concesso la pausa e mi sono potuta incontrare con Maggie sulla 8th.È stato bello per un po' staccare la spina e comportarmi da normale teenager con un altra ragazza. Al contrario di Melissa, credo che Maggie sia molto più genuina.
È sempre cosí spensierata, ti mette sempre di buon umore. Apparentemente sembra avere la vita perfetta...se fosse veramente cosí credo che tutti la invidierebbero. La percentuale di giornate No che ha affrontato nella sua vita saranno meno del 10 percento.Era tardi per rientrare, quindi abbiamo deciso di fermarci a mangiare in un posto.
"Siamo fortunate, di solito è pieno. Qua fanno dei piatti squisiti. Beh...almeno per me. Spero piacciano anche a te!"
"Io mi adatto abbastanza" le sorrido per convincerla.
Dopo aver preso le ordinazioni, parlottiamo del più e del meno finchè non arrivano i piatti.
Assaggio il primo boccone.
Maggie mi guarda con aria di insicurezza, forse ha paura che non gradisca. "Allora, ti piace?" Mi chiede lei.
"È buono" non era male effettivamente.
Tira un sospiro di sollievo e continuiamo a mangiare. Confessandomi di quanto fosse preoccupata del fatto che potesse non piacerle.
***
Intenta a camminare a passo pressoché spedito, con la musica nelle orecchie giro in direzione di Maple Street.
Sono arrivata in quella fase della vita in cui conosco il quartiere talmente bene che quasi non ci presto attenzione. Come se fossi bendata e sapessi esattamente dove stessi andando. Una cosa però, attira la mia attenzione.Li scruto in lontananza, avrei riconosciuto il caschetto nero tra mille e i lineamenti di lui. Erano davvero assieme, e non solo per sogno.
Seduti ad un bar, erano intenti a scambiarsi qualche casto bacio e qualche sguardo d'amore fugace. In un certo senso, se non fossi a conoscenza di tutto, o almeno di tutto quello che credo di sapere, giurerei di vederli e ritenerli assolutamente adorabili, ma non ci riesco.
Le loro immagini in sogno predominano la mente e non riesco a raffigurarmeli in modo diverso.È quando incrocio gli occhi di lei, che le cose si complicano.
Si alza dal tavolo, nel mentre che passo oltre, mi segue.Per un momento ho pensato di andare da Finn a dirgli tutto perchè i miei incubi mi stanno perseguitando e sarebbe stata la mia ancora di salvezza in tutto quel male.
fa cagare lo so
Scusate per l'attesa
Vi amo
Grazie per il supporto che date a questa storia. Siete magnifici.

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𝘐 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘮𝘦𝘵 𝘺𝘰𝘶 ☾𝘍𝘪𝘯𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘩𝘢𝘳𝘥 ☽
Fanfiction"𝘊𝘰𝘮𝘱𝘰𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘵𝘰𝘵𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘰, 𝘦 𝘴𝘲𝘶𝘪𝘭𝘭ó" 𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘳𝘢𝘴𝘦? 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳à 𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘨𝘶𝘦𝘯𝘻𝘦? 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳à 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵...