Loving. ☽

970 52 27
                                    

[Dance to this, Troye Sivan featuring Ariana Grande ]

Rimanemmo lì, fermi in quel secondo.

Abbracciati l'uno all'altra, con i cuori a mille. È stata la cosa più lucida che io abbia mai fatto, ma scordandomi praticamente del resto. In quel momento c'eravamo io e lui. È stato bellissimo come  qualcosa di così tremendamente banale è riuscito ad abbassare il volume del resto: del mondo circostante ma anche i pensieri, le preoccupazioni. Tutto sembra finalmente andare bene. E mi piace sentirmi così.

"Finn" lo richiamai, per potermi staccare dal suo abbraccio in cui ormai eravamo immersi da minuti. È difficile spiccicare parola.
I miei occhi incontrano i suoi. Non penso che ci sia cosa più bella di guardare una persona così.
"Ti prego, baciami di nuovo" come una bambina innocente che chiede al papà se possono fare ancora un giro sulle giostre che tanto le piacevano.

Noto un accenno di un piccolo sorriso sul suo volto. Mi piace il fatto che una banale richiesta come questa lo abbia messo in imbarazzo. Si sta dimostrando così dolce.

Senza neanche dire una parola, ecco che di nuovo le sue labbra premono sulle mie, le nostre bocche si incontrano in una danza. Sento il calore delle sue mani sul mio viso, che mi prende per baciarmi con folgore, come se non lo facessimo da una vita. Mille emozioni mi frullano nella testa.

Ad un certo punto sento una mano scendere, e approfitto della situazione per mettermi in braccio su di lui. La sua presa è così forte che è come se ci fossero delle mura attorno a me.
Ci stacchiamo senza fiato.

"Era da quella notte che mi immaginavo questo momento" mi confessa Finn, mentre gli accarezzo leggermente le labbra.

"Anche io me lo immaginavo" confesso a mia volta.

"E come te lo immaginavi?" Chiede Finn con voce flebile.

"È stato perfetto così come è stato. Non me lo sarei immaginato in modo diverso."

Un sorriso gli si allarga sul volto.
"E per te, com'è stato?"

"Uhm..." fa come pensarci su. Forse non riesce a cercare un termine adatto.
"È stato" prende fiato. "Un po' così"
Vedo il suo viso avvicinarsi al mio.
Mi sfiora leggermente le labbra con le sue e poi mi lascia qualche leggero bacio, che io non ricambio, semplicemente ho chiuso gli occhi per godermi il momento. Quando percepisco che si è allontanato apro gli occhi.

"Non penso che riusciró mai a trovare un aggettivo per definire adesso come mi sento. Felice è fin poco." Il suo sguardo cade verso il basso. "Sono stato un coglione quella volta sulla soglia di casa tua. Se devo essere sincero mi sono tanto pentito di quello che ti avevo detto. Avrei tanto voluto appiccicarti al muro"

Mi scappa una risata.
"Mi avevi confuso le idee, ma dopo questo, l'avrei immaginato." Sorrido.

"Dai, torniamo a casa"

Scendo da lui e torno a toccare terra. Mi sembra quasi surreale. Raggiungo i telefoni lasciati sulle pietre e ritorno da Finn correndo, mettendomi a mo' di koala sulle sue spalle.

"Comunque non ti facevo un tipo con pensieri violenti" ironizzo ripensando al fatto che mi avrebbe voluto appiccicare al muro per baciarmi.

"Non nascondo che anche noi uomini abbiamo una sollecitazione molto perversa" ridacchia.

"Anche noi uomini?" Ripeto le sue parole.

"Sì, perchè voi donne vi fate anche più film mentali di noi. E non dire che non è vero"

𝘐 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘮𝘦𝘵 𝘺𝘰𝘶 ☾𝘍𝘪𝘯𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘩𝘢𝘳𝘥 ☽Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora