Finn è al telefono con la pizzeria qua vicino. Sta ordinando due pizze da mangiare.
"Si, Katy, veramente, sto bene"
Stavo parlando con Katy al telefono. Mi avevano chiamata per sapere se stavo bene. Poco tempo prima mi chiamò anche Greta. Non resistetti alla tentazione di raccontarle tutto. Anche se ometti il fatto per il quale l'avevo chiamata la sera prima. Essendo con Finn, non volevo che lo venisse a sapere così. Nonostante ciò, nessuno dei due ha ancora avuto il coraggio di tirare fuori l'argomento. Continuiamo a voler trovarci in quelle dannate situazioni, ma non sappiamo discuterne. Che nessuno dei due voglia fare la cosa sbagliata? Forse il destino ci sta semplicemente dicendo che abbiamo solo bisogno di tempo, per capire bene cosa vogliamo, e se lo vogliamo."Tornerai per ora di cena?" Chiese lei:
"Sí, va bene. Allora a sta sera" Dissi io.
"A sta sera. Un bacio" disse Katy prima di riattaccare.
Rimasi per un tempo indefinito a fissare il vuoto.
"Come la vuoi la pizza?" La voce di Finn mi riecheggia nelle orecchie e mi fa tornare alla realtà.
"Margherita" non mi spingo oltre, già la pizza è una di quelle cose che non prenderei mai all'estero. Dopo una brutta esperienza in Inghilterra, non l'ho mai più presa.
"Margherita" sento Finn ripetere questa parola al telefono. "Grazie, arrivederci" chiude la chiamata e si volta verso di me "tra mezz'ora dovrebbero arrivare"
Mi siedo sul letto di camera sua e lui fa lo stesso. I miei occhi vagano per la stanza, posandosi su una delle sue chitarre.
"Non pensavo suonassi"
"Sì bhe, so fare anche questo" ridacchia.
Roteo gli occhi al cielo. Ha sempre quell'aria altezzosa da "so tutto io" che nelle altre persone mi darebbe sui nervi, ma in lui riesce a non infastidirmi. Probabilmente se non avesse questo tipo di carattere, non sarebbe la persona per la quale sto perdendo la testa.
"Visto che sei tanto bravo, mi suoni qualcosa?" Feci gli occhi dolci e lui acconsentì immediatamente. Andò a prendere la chitarra per suonarmi un brano dei Culture Club. Lo guardavo mentre scorreva le dita sulle corde come un equilibrista, incantata nella loro melodia, incantata su Finn, che ogni tanto alza lo sguardo per sorridermi.
Finita anche l'ultima nota, gli feci un grande applauso, e lui ricambiò con un inchino."Di questo potresti essere modesto, ammetto"
"Grazie" un sorriso gli si disegna in volto.
Mentre è di sotto per pagare le pizze, mi riaffiora in testa un pensiero.
"Allora ci sei per la serata, dopodomani?" Le parole di Kody mi rimbombano nella testa facendomi accendere una lampadina. Giusto! Kody mi aveva chiesto di andare in discoteca questa sera...è vero...ma dopo quello che mi ha fatto? Ridicolo. Non ho neanche intenzione di chiamarlo, ma dovrà pur sapere che non verrò, nel caso fosse ancora convinto che io venga. Magari neanche si ricorda cosa mi ha fatto. Le scene della scorsa notte scorrono sfumate, come se fossero ricordi da cancellare. Cosa darei se ciò fosse possibile.
Finn fa eruzione in camera con due pizze che poggia sul tavolo. Mi guarda perplesso, siccome non ho spiccicato movimento.
"Ehi, tutto bene?" si avvicina a me.
"Si, si, sto bene. Dai mangiamo, che ho fame" devio il discorso.
Mi passa il cartone pizza e ci mettiamo seduti contro il muro.
"Stavo pensando" introdussi il discorso. "Mi è tornato alla mente il fatto che Kody giorni fa mi avesse chiesto di andare in discoteca con dei suoi amici questa sera, ma come già int-"
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𝘐 𝘢𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘢𝘭𝘭𝘺 𝘮𝘦𝘵 𝘺𝘰𝘶 ☾𝘍𝘪𝘯𝘯 𝘞𝘰𝘭𝘧𝘩𝘢𝘳𝘥 ☽
Fanfiction"𝘊𝘰𝘮𝘱𝘰𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘯𝘶𝘮𝘦𝘳𝘰 𝘵𝘰𝘵𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘰, 𝘦 𝘴𝘲𝘶𝘪𝘭𝘭ó" 𝘊𝘰𝘴𝘢 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘳𝘢𝘴𝘦? 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳à 𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘨𝘶𝘦𝘯𝘻𝘦? 𝘗𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳à 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵...