Cap. 2

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Dei colpi alla porta mi svegliano, è Olly.
"Caaa-ssieeee, sveglia la colazione è pronta di sotto, e faremo tardi a scuola se non ti alzi subito!"
Apro gli occhi di scatto. Cazzo. "Arrivoooo!" strillo.
Esco subito dal letto e mi fiondo in bagno sotto la doccia. Mi trucco un po', e opto per un jeans skinny nero, una felpa over size grigia, e vans.
Mi guardo allo specchio...sono inguardabile.
Sbuffo, e mi riprometto di svegliarmi prima l'indomani per prepararmi meglio, anche se so che non ci riuscirò, visto che sono una ritardataria e una pigrona cronica. Scendo di sotto che ho il fiatone.
"Buongiorno a tutti!" dico.
Noto che mio padre non c'è, sarà già uscito per andare a lavoro.
"Cassan...Cassie, cosa vuoi per colazione? C'è del succo d'arancia e del caffè, poi ci sono i pancake, dei toast imburrati e..."
"Va benissimo il caffè" dico sorridendo a Katie, che si tocca lo chignon in maniera nevrotica.
Si vede che è imbarazzata a stare nella stessa stanza con me senza mio padre, ma si sta impegnando, quindi cerco di aiutarla.
"Pronta?"
Olly indossa già il giubbino, e ha le chiavi dell' auto in mano.
E' bellissima, indossa una camicetta bianca sbottonata di poco sul seno, un cravattino nero, e una minigonna a righe.
"Si, andiamo!" trillo.
Il tragitto da casa a scuola è di circa 15 minuti, e Olly canta per tutto il tempo.
Quando arriviamo mi prendo un momento per ammirare l'edificio, è immenso e imponente, e ad essere sincere, sento un po' di fifa crescere dentro di me.
E se non mi farò nuovi amici? E se non riuscirò a diplomarmi? E se...
Olly interrompe i miei pensieri mostrandomi il mio armadietto, e dandomi l'orario delle lezioni che sua madre aveva già richiesto in segreteria per me.
Non mi ero accorta di aver camminato, e varcato la soglia di scuola. Ormai sono un fascio di nervi.
"Non che ti servirà, ti basterà seguirmi ogni ora, tanto seguiamo gli stessi corsi" aggiunge Olly, ed io faccio un enorme sospiro.
"Dai non preoccuparti, andrà bene. Adesso vieni che abbiamo storia alla prima ora!" e si avvia davanti. Nonostante praticamente trotterelli non riesco a stare al suo passo, dopotutto Olly ha due gambe chilometriche rispetto alle mie, e poi mi distraggo a fissare praticamente ogni dettaglio di questa scuola. Mi servirà una mappa penso tra me e me. Più avanti vedo che Olly entra in un' aula, così mi affretto a raggiungerla, ma quando sto per entrare sbatto contro qualcosa con violenza, perdo l' equilibrio e cado a terra all' indietro. Merda.
Sento un gruppetto di ragazzi ridere, e quando alzo lo sguardo uno di loro mi fa in tono beffardo "Hey tu rossa, guarda dove vai, mi sei praticamente venuta addosso. Vuoi che qualcuno ti presti un paio di occhiali? Devi fare assolutamente qualcosa per risolvere i tuoi problemi di vista!" sghignazza insieme ad altri due. Idioti.
Mi rimetto in piedi e mi pulisco i pantaloni, poi alzo il mento, incrocio le braccia, e con fare spavaldo dico "Beh di sicuro io posso sempre risolvere i miei problemi di vista. D'altro canto, è difficile che tu possa risolvere la tua mancanza di neuroni!"
Improvvisamente smettono tutti di ridere, e mi fissano.
Il ragazzo che mi ha parlato poco fa mi lancia un'occhiata di fuoco, sembra che voglia incenerirmi con uno sguardo.
Ad un tratto mi sento così a disagio che sento il bisogno di scusarmi. Dopotutto è vero, gli sono andata a finire addosso. E anche se lui è stato così scortese da rinfacciarmelo in quel modo, ha perfettamente ragione.
"Beh comunque mi dispiace, non l'ho fatto apposta, non ti ho visto!" ma perchè balbetto?
Una scintilla passa negli occhi del ragazzo, sembra...confuso? Non so.
Fa per rispondere, ma viene interrotto dalla voce di Olly che nel frattempo è riuscita in corridoio.
"Dio, Dylan piantala di fare lo stronzo! Sta arrivando la professoressa, entriamo!"
Lui la guarda in cagnesco, ma poi richiude la bocca e scuote la testa.
Dylan eh? Sono grata a Olly di quell' intervento, certo se non mi avesse lasciato sola non sarebbe mai successo nulla di tutto ciò. Mi appunto mentalmente di ringraziarla più tardi, dopotutto non è colpa sua se sono così maldestra.
Aspetto in piedi vicino la cattedra che la prof. mi presenti, e mi indichi il posto che guarda caso è proprio davanti a...Dylan. Magnifico!
Mi scruta ardentemente, mentre mi siedo al mio posto e io gli lancio un'occhiataccia, sento il suo sguardo di fuoco sulla mia nuca.
Non posso vederlo, ma so che mi sta ancora fissando.
Sbuffo mentre ricordo a me stessa che sono solo sei mesi di scuola, e poi non lo rivedrò mai più. Fortunatamente nelle due ore successive che sono rispettivamente religione e teatro, Dylan non c'è.
Alla terza ora Olly mi guarda afflitta "Oh, no!" esclama sconsolata.
"Che c'è?" dico con voce stridula. Dio, Cassie calmati!
"Oh, non preoccuparti, niente di grave. Solo che avevo dimenticato di dirti che non seguiremo insieme questo corso. Io ho scelto spagnolo, mamma deve averlo dimenticato."
Non mi ero accorta di trattenere il respiro fin quando non l' ho rilasciato sorridendo.
"Tranquilla, che corso è?"
"Scienze! E' nell' ala est...da quella parte. Sbrigati, o arriverai in ritardo!"
"Corro!" dico avviandomi.
A un paio di minuti di tragitto mi rendo conto che non ho la più pallida idea di dove sono o di dove sia l'ala est, quando un ragazzo alto e moro, con un super mega sorriso mi si avvicina.
"Ciao, io sono Tyler, hai bisogno di una mano? Ti vedo persa!" ride.
Sospiro "Veramente si, non so dove sia l' aula di scienze! Ah, e io sono Cassie!"
"Ci sto andando anche io, vieni che andiamo insieme!"
Oh, menomale.
"Che accento particolare, di dove sei?" mi chiede curioso Tyler.
"Sono italiana, mi sono trasferita qui da qualche giorno per frequentare l' ultimo semestre. A settembre andrò alla University of Washington per studiare letteratura inglese."
Mi rendo conto che sto parlando a raffica, ma con Tyler mi sono sentita subito a mio agio.
D' altro canto anche lui mi riempie la testa di chiacchiere, mentre aspettiamo l'arrivo del prof. in aula: si è seduto nel banco accanto al mio, e mi dice che anche lui andrà alla mia stessa università, e che seguirà il mio stesso corso di laurea.
Mi racconta che lavora part time in una caffetteria del centro, e di essere fidanzato da due anni con Allison, una ragazza di un anno più grande di noi.
Pochi minuti prima dell' arrivo del professore, entra in aula Dylan.
"Oh, no!" dico amareggiata.
Dylan sentendomi mi lancia un'occhiata, e poi va sedersi vicino ad una ragazza al primo banco.
"Lo conosci?" mi fa Tyler, indicando con un cenno di testa verso Dylan. "Beh no, non proprio. Segue alcune lezioni con me, e stamattina ci siamo scontrati per sbaglio...non è che mi sta proprio simpatico." ammetto con un'alzata di spalle.
Tyler ride "Si, beh Dylan non è decisamente un simpaticone!"
"No infatti!" ridiamo insieme io e Tyler.
Il prof. di scienze mi sta subito simpatico, ci spiega l'intero programma per questo semestre, e mi assicura che se mi impegnerò al massimo non avrò problemi a recuperare il programma della prima parte dell' anno.
"Bene ragazzi, inizieremo dal lavoro più importante che vi proporrò questo semestre: voglio una relazione sul processo di solidificazione dei metalli. Anche se è un argomento all' apparenza piuttosto semplice, voglio il massimo impegno da voi. Lavorerete in coppia, e alla fine dell' anno presenterete il progetto insieme. Ne varrà il vostro voto finale e quindi il vostro diploma. Ho preparato quì un' ampolla con i vostri nomi, a turno sorteggerete il vostro compagno di laboratorio."
Non mi tocca aspettare molto per scoprire chi sia il mio compagno, poichè il mio cognome è uno dei primi nell' appello.
Spero vivamente sia Tyler, sembra veramente un tipo a posto, e inoltre non ho ancora nessun amico eccetto Olly, che però non segue questo corso.
Tiro fuori il biglietto dall' ampolla, e leggo ad alta voce "O' Brien!"
Mi guardo intorno cercando di capire a chi appartenga questo cognome. E' chiaro che non appartiene a Tyler, poichè scuote la testa quando lo guardo speranzosa.
Ma non ci metto molto a capire di chi sia: Dylan mi guarda con un sorrisetto compiaciuto, e dice "Però...che sfiga!"
Tutti ridono, specialmente la ragazza che è seduta vicino a lui.
Il prof. richiama subito l'ordine dicendo "O' Brien!" in tono autoritario.
Quando vado a posto Tyler mi dice "Mi dispiace per te!"
"A chi lo dici..." mormoro.
Al termine della lezione è ora di pranzo, e Tyler mi dice che non verrà in mensa perchè deve consegnare dei moduli in segreteria, poi mi spiega per bene la strada, e mi saluta. Sono convinta che diventeremo grandi amici io e lui.
Non ci metto molto a trovare la mensa, e Olly mi fa cenno da lontano di sedermi al suo tavolo dopo aver preso da mangiare, o se così si può chiamare questa roba.
Al tavolo sono sedute altre due ragazze, che Olly mi presenta come le sue migliori amiche: Lydia, una ragazza bassina con occhi verdi e capelli scuri, e Susan una tipica bionda con occhi azzurri.
Stanno sparlando di persone che non conosco, quindi non posso seguire il discorso, e perciò mi guardo in giro mentre mangiucchio le mie patatine decisamente molli.
L'occhio mi cade su una ragazza che ride sguaiatamente, e dai capelli color porpora seduta in braccio ad un ragazzo...o meglio, in braccio a Dylan, che adesso indossa una divisa di lacrosse, e le tiene una mano praticamente in mezzo le gambe e un' altra sul sedere.
Al tavolo ci sono altri giocatori che stanno ridendo alle sue battute, due dei quali ridevano di me stamattina, mentre la ragazza è l'unica del gruppo, e solo osservandola meglio mi accorgo che è la stessa ragazza che era a lezione di scienze: indossa una minigonna, delle calze a rete ed un crop top rosa. E' molto carina anche se l' abbigliamento lascia poco spazio alla fantasia, quando ride vedo che ha un piercing alla lingua. Prevedibile!
La ragazza accarezza distrattamente i capelli di Dylan mentre lo ascolta, e io non posso fare a meno di osservare da lontano quel gesto e di osservare...beh, Dylan.
Ha i capelli castani e spettinati, e gli occhi color caramello, quando sorride gli si formano due fossette ai lati della bocca carnosa, ed è molto più bello quando non ha l'aria corrucciata e scontrosa.
Sono ancora intenta a fissarlo, quando Dylan si volta di scatto verso di me e incontra il mio sguardo, vado nel panico e mi volto velocemente verso Olly e le sue amiche.
Olly intercetta subito il mio gesto maldestro, e si volta a guardare cosa stavo fissando. Merda.
"E così...Dylan, eh?" fa un sorrisetto, e mi punzecchia con una forchetta.
Alzo le mani in segno di difesa "Non è come pensi...stavo guardando la ragazza. Frequenta scienze con me, sai chi è?" mento, bevendo un sorso d' acqua per stemperare la tensione.
"Ah si, quella è Maddy...è nostra amica." dice Lydia con noncuranza.
"Ah" per poco non rigetto l' acqua. Non credo di riuscire a diventare amica di quella lì, a pelle non mi piace, anche se non la conosco e non posso giudicarla solo dall' apparenza.
Mi concedo un minuto per ricompormi dal mancato rigetto, e dico "Beh questa Maddy...E' la ragazza di Dylan?"
Olly, Lydia e Susan si guardano e scoppiano a ridere.
Sono perplessa "Cosa ho detto di così divertente?" chiedo.
"Tesoro credimi, Maddy decisamente non è la ragazza di Dylan!" risponde Olly, in un tono come se parlasse ad una bambina dell' asilo.
"Perchè no? A me sembrano molto intimi..." rispondo piccata.
"Beh intimi ci credo! Scopano praticamente a tutte le ore. Ma Dylan non vuole relazioni, lo sanno tutte. Lui se le scopa e basta."
"Devi ammettere che però tutte vorrebbero essere la sua ragazza, compresa Maddy!" aggiunge Susan,
"Capito..." non ho niente da aggiungere, così ascolto con finto interesse le ragazze che riprendono a parlare di una festa che ci sarà questo weekend.
Le lezioni successive passano velocemente, ed è arrivato il momento di tornare finalmente a casa.
La casa è vuota, Katie e papà devono essere ancora a lavoro.
"Fanno entrambi dei turni impossibili, saremo spesso io e te sole a casa" mi confessa Olly, leggendomi nel pensiero.
"Ti va uno spuntino?" mi chiede aprendo i pensili.
"No grazie, vado a studiare e a riposare un pò. Questa prima giornata di scuola è iniziata con il botto ed è stata veramente lunga."
Olly scoppia a ridere, e dice "Hai ragione!"
Una volta in camera mi metto subito con la testa sui libri portandomi avanti il più possibile con lo studio, decido infatti di iniziare anche la relazione di scienze, buttando giù più cose possibili.
D' altronde non so se potrò fare veramente affidamento sul mio compagno di laboratorio, non mi sembra un tipo studioso.
Tuttavia il progetto finale si dovrà presentare insieme per essere promossi, quindi prima o poi dovrò farmi coraggio e affrontarlo per mettere le cose in chiaro, e suddividere il compito.
Mi addormento con la testa sulla scrivania, e quando apro gli occhi noto che è già buio.
Ho il collo a pezzi per essermi addormentata in quella posizione, perciò opto per un bagno caldo per distendere i muscoli.
Ceniamo a base di cinese, mentre mio padre mi chiede preoccupato come sia andato il mio primo giorno di scuola.
Che dire...poteva andare meglio: ho litigato con un ragazzo che odio, ma sono costretta ad averci a che fare a causa di uno stupido progetto, non ho ancora nessun vero amico, in questa città non c'è una lenza di sole, ogni cosa è davvero troppo grande, mi manca la mamma e...ah, e il caffè fa schifo.
"Benissimo papà!" mento rassicurandolo.
Una volta a letto metto la sveglia prima di perdermi tra le pagine di Orgoglio e Pregiudizio.
Mi addormento sognando due occhi color caramello che mi guardano intensamente.

 Mi addormento sognando due occhi color caramello che mi guardano intensamente

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