Cap. 28

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Perfetto! Dylan se ne è appena andato e io non ho la più pallida idea di come si faccia per tornare a casa. Sento le lacrime affacciarsi e questa volta non le trattengo: sono stanca, stanca di lottare per qualcuno che è troppo confuso e lunatico, per sapere davvero cosa vuole. Ormai l'ho capito, appena abbassi la guardia con Dylan, lui è pronto ad azzannarti alla giugulare e a lasciarti li, morente. Cosa credevo, che quel momento intimo trascorso insieme, avesse creato una sorta di legame indissolubile tra noi? Che sciocca che sono stata!
Come ho fatto ad essere caduta nella sua trappola? Olly mi aveva avvertita, e io cosa ho fatto? Le ho riso in faccia! Mi sono creduta migliore di lei e, invece, guardatemi: sono diventata una di quelle ragazze patetiche che piangono da sole, sedute sul gradino del marciapiede.
Vedo una signora guardarmi con aria compassionevole mentre mi passa accanto...fantastico, ci mancava solo la pietà.
Mi guardo intorno e noto che sta facendo buio, è chiaro che Dylan non tornerà a prendermi, perciò devo trovare necessariamente un modo per tornare a casa. Mi alzo da terra e mi spazzolo il vestito con le mani, poi con un fazzoletto mi asciugo la faccia ormai tutta impiastricciata di trucco e tento alla meglio di sistemarlo con le dita guardandomi dalla fotocamera del cellulare, ma mi rendo conto di peggiorare ulteriormente la situazione, perciò lascio stare. Fermo una signora a passeggio con un cane per chiederle indicazioni per tornare a casa, e lei mi comunica dove poter prendere l'autobus. Sono ormai dieci minuti che cammino in direzione della fermata e, a parte l'impossibile mal di piedi, sento la tristezza scivolarmi via da dosso: è appena stata sostituita dalla rabbia. Ma come si è permesso? Penso non appena mi siedo sulla panchina, ma l'autobus passa dopo neanche due minuti e quindi vado a sedermi in fondo a tutto.
Devo smetterla di farmi trattare in questo modo da Dylan, oggi è stata l'ultima volta che gli ho permesso di umiliarmi così. Mando velocemente un messaggio a Logan in cui gli do conferma per l'appuntamento di stasera: non ho alcuna intenzione di rovinarmi ulteriormente la giornata a causa di Dylan. Logan mi risponde dopo pochi minuti, dicendomi che non vede l'ora di vedermi e che passerà a prendermi alle 19:00. Controllo nervosa l'orario, ma poi mi rilasso visto che arriverò a casa in tempo per le sette. Mi osservo nuovamente nella fotocamera del cellulare e sospirando apro la mia borsetta, anche se sarebbe meglio chiamarla borsellino viste le sue lillipuziane dimensioni. Tiro fuori il mio lucidalabbra e me lo passo, poi mi do dei pizzicotti sulle guance nel tentativo di arrossarle, e per i capelli...beh, ho provato a leccarmi le punta delle dita e passarmele sui capelli, cercando di appiattirli, ma il risultato è stato così disastroso che ho deciso di legarli in una crocchia spettinata. Nei film le protagoniste sono sempre perfette, ma io non sono la protagonista di un bel niente. Sono solo una ragazza che dopo aver avuto il suo primo orgasmo, ha passato la giornata a piangere. Passo il resto dei minuti in autobus ascoltando in loop "Skinny Love" di Birdy, e osservando dal finestrino questa città ancora così nuova per me, scorrermi davanti. Una fitta allo stomaco mi assale quando scendendo dall' autobus noto la jeep azzurra di Dylan parcheggiata di fronte il mio vialetto. Non appena mi vede, scende dalla macchina e mi si avvicina piano "Cass..."  dice. Non voglio ascoltarlo, perciò cammino a passo svelto cercando di entrare in casa il prima possibile, ma Dylan mi afferra per un braccio "Cass aspetta, fammi spiegare almeno!" urla.
"Non serve che mi spieghi!" non posso stare ad ascoltarlo, altrimenti tornerà tutto come prima, ma non ho neanche la forza di volontà di rientrare in casa. A risolvere i miei problemi ci pensa Logan, che proprio in quel momento suona il clacson. Dylan si volta verso la macchina poi torna a guardarmi sconvolto "Cosa ci fa lui qui?" chiede.
"Mi porta alla fiera!" dico asciutta.
"Cass, ti prego dammi un momento per dirti..."
"No, ora basta!" urlo ed è come se lo avessi colpito in faccia, visti i suoi occhi spaventati. Poi gli giro intorno senza indugiare ulteriormente ed entro in macchina, mentre Dylan mi guarda andare via con Logan ancora una volta.

 Poi gli giro intorno senza indugiare ulteriormente ed entro in macchina, mentre Dylan mi guarda andare via con Logan ancora una volta

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