Dylan sgrana gli occhi e lascia andare il mio braccio, nel momento stesso in cui gli dico di Tyler.
"Di che parli Kassidi, cos'è che ti avrebbe detto quello sfigato di Ty?" fa Maddy, chiaramente incuriosita.
"Ti avverto! Se non porti subito il tuo culo al cesso, dove peraltro ti avevo ordinato di rimanere...giuro che ti faccio tornare a casa a piedi, e con solo quella maglia addosso. E a proposito della maglia...toglitela subito, ma chi cazzo ti ha dato il permesso di mettertela?" ringhia Dylan.
"Hey, sta calmo! Vado...vado!"
Ma prima di andare, Maddy mi scocca un'occhiataccia "Ci si vede Kassidi!"
"Non vedo l'ora!" le rispondo acida.
Prendi e porta a casa, Cass!
Non posso fare altro che andarmene via di qui a questo punto, e quando lo faccio stavolta Dylan non mi ferma ma, anzi, entra in casa sbattendo la porta.
So che a questo punto dovrei gongolare di averlo turbato almeno un po', eppure non mi sento una vincitrice, al contrario sento di aver fatto una gran vigliaccata a sparare così su due piedi la notizia a Dylan. In fondo si tratta della sua vita, o meglio...della sua tristissima vita, e io non avevo nessun diritto di appropriarmi così dei suoi segreti, per poi sbatterglieli in faccia senza alcun filtro per giunta, come se fossero roba da niente.
Sono riuscita ad allontanarmi di ben venti passi da casa di Dylan prima di scoppiare in lacrime. Non ho fatto altro che preoccuparmi di come potesse stare lui, che ho dimenticato di considerare il fatto che invece poteva stare benissimo, al punto da spassarsela con un'altra.
Il lungo tragitto che separa la casa dello stronzo dalla mia, mi permette di arrivare in maniera presentabile dinanzi a mio padre e Katie.
"Hey, piccola! Cosa vuoi per cena?"
Oh, no! Non piccola!
"Stasera non mangio qui, papà. Sono stata invitata a cena a casa di un mio compagno di scuola."
Vedo mio padre trasalire.
"Oh cielo, Cassiecat hai un appuntamento? Devo forse preoccuparmi?"
Non faccio in tempo a rispondere, che mio padre mi si avvicina, e mentre lo fa noto che la sua carnagione è passata dal bianco latte al rosso porpora, in meno di un secondo.
Ma che gli prende? Sembra tesissimo.
"Devo...devo forse farti quel discorsetto su...su il ses..."
Oddio! Mi copro le orecchie con le mani, strizzo gli occhi e scuoto la testa.
"Papà fermati...no! Tyler è solo un amico, e comunque tranquillo, a quel discorsetto ci ha già pensato la mamma!" ansimo.
Vedo mio padre rilassarsi visibilmente, anche il suo colorito è ritornato normale.
"Tyler, chi se posso chiedere?"
"Posey...lo conosci?"
"Conosco la sua famiglia." dice semplicemente.
Ah, si? Quindi conosce anche il padre di Dylan...chissà che tipo è, non vedo l'ora di conoscerlo.
Dylan mi ha confidato di conoscere mio padre, sarebbe semplicissimo chiedere a lui come...ma non sarebbe lo stesso che detto da Dylan. E per adesso ho già rubato troppi dei suoi segreti per farlo ancora.
Se un giorno verrò a conoscenza del motivo per cui si conoscono, sarà Dylan a parlarmene. Annuisco convinta a me stessa, e salgo di sopra in camera mia. Sono sfinita, ed ho davvero bisogno di una ricarica per affrontare al meglio la cena di stasera...
C'è una sola cosa da fare: ballare!
Mi tolgo le scarpe, prendo il mio iPod e seleziono la mia playlist di emergenza, quella che uso quando sono troppo stressata.
Non c'è niente di meglio degli Arctic Monkeys, dei Clash e dei Kasabian per smaltire la tensione.
Mi arrampico all' impiedi sul letto e inizio a saltare a suon di musica. All'inizio la cosa pare funzionare come sempre, facendomi sentire già meglio, ma quando parte "You're in love with a psycho" dei Kasabian, seguita da "I wanna be yours" degli Arctic Monkeys, la voglia di ballare mi passa del tutto.
"Bravo Dylan, mi hai rovinato anche il mio infallibile modo di ricaricarmi, davvero molto maturo da parte tua! E poi io non sono affatto innamorata di te, e non voglio essere tua!" strillo, gettando l'iPod sul letto.
Ed ecco che Cass la stramba, si rimette a parlare di nuovo da sola come una pazza!
Fanculo, Dylan! Vado a farmi una doccia.
Quando rientro in camera mia, sento che neanche la doccia mi ha rigenerato, perciò mi siedo sul letto e mi guardo intorno. Fisso la carta da parati a fiorellini, e tutto ad un tratto mi sento una estranea, nella mia stessa camera. Questa stanza non mi rappresenta affatto, bellissima certo...ma non sono io. Mi alzo in piedi e inizio a tirar fuori tutte le foto dalle cornici, poi corro in cucina per chiedere in prestito scotch, dello spago e delle mollette da Katie, mentre da mio padre delle lucette di Natale. Ritorno in camera mia, fiera del mio bottino, ed inizio subito ad attaccare lo spago al muro, poi con le mollette attacco le foto, ed infine ci arrotolo le luci attorno. Quando infilo la presa nella corrente e le luci si accendono, mi sento già più a casa. Eppure sento che non è abbastanza: perciò corro subito al pc per collegarlo alla stampante ed iniziare a stampare tutto ciò che più amo, creo posters di Batman, delle mie band e dei miei film preferiti, dopodiché attacco il tutto alla parete.
La guardo soddisfatta "Vedi Maddy? Non sono affatto una principessa!"
Domani comprerò delle stelle da mettere sul soffitto, e anche una bacheca in sughero per attaccarci i miei appunti sui compiti.
Mi resta ancora un' oretta prima di dovermi preparare, perciò decido di chiamare la mia migliore amica di quando vivevo ancora in Italia: non la sento da un po', e spero che nulla sia cambiato.
Avvio la chiamata su Skype, e Beky risponde al secondo squillo.
"Hey, American Teen! How is going on?" dice imitando l'accento americano.
La faccia sorridente della mia amica riempie l' intero schermo.
"Hey, B!" trillo.
"Avanti, cos' hai? Spara!" sospira.
Mi esce una smorfia sul viso "È così evidente?" chiedo amareggiata.
"Honey, lo sai che sei un libro aperto per me! Mi basta guardarti in faccia per sapere cosa ti sta passando in quella tua testolina."
Mi scappa da ridere. È vero, Beky mi conosce fin troppo bene per non capire il mio stato d'animo. Perciò, le racconto tutto, partendo da quando ero sull'aereo diretta qui, fino alla triste scenetta di oggi fuori casa di Dylan.
"Capisco. E quando avresti intenzione di dire al bellimbusto che sei totalmente innamorata di lui?"
"Rebecca Alfieri, piccola canaglia che non sei altro! Se avessi ascoltato per bene le mie parole, adesso non mi faresti questa domanda. Noi ci odiamo, come potrei amarlo?"
"Certo, hai ragione tu, ed io non sono affatto la tua migliore amica!" mi caccia la lingua, e io scuoto la testa divertita.
"Quando c'è la consegna dei diplomi?"
"Il 31 di maggio."
"Ci sarò!" dice raggiante.
"Cosa, davvero?" mi illumino.
"Beh, forse non proprio il 31 ma presto verrò a trovarti...è chiaro che hai bisogno dell' immediato intervento di Super B!"
"Mi pare che la prof. di francese abbia accennato a una gita, ma siccome l'ha fatto nel mio giovedì di luna blu, non ho ascoltato i dettagli. Appena mi informo ti faccio sapere quando puoi venire!"
"Perfetto! Cos'è questo rumore?"
"Il mio cellulare, mi è arrivato un messaggio."
Prendo il cellulare e leggo che è da parte di un numero non registrato in rubrica, leggo ad alta voce.
"So che la cena è per le otto. Ti accompagno io, e non è una domanda. Non conosci la strada, ed inoltre non hai un' auto. Sono già fuori casa tua ad aspettarti in macchina, perciò sbrigati!"
"Ma è lui?" chiede Beky.
"Non lo so, come avrebbe fatto ad avere il mio numero?"
"E perché non glielo chiedi?"
Giusto. "Dylan, sei tu?"
La risposta mi arriva dopo neanche un secondo "Chi altri se no, e sbrigati che odio aspettare!"
"Non se ne parla!" rispondo.
"Bada bene Cassandra, se non scendi di tua propria volontà, sappi che nulla, e ripeto nulla mi fermerà dal venirti a prendere, e caricarti sulle spalle a forza. Scegli tu! ;)"
"Dio, mi sono appena bagnata!"
"B!" strillo indignata.
"Sai che ho un debole per gli uomini che sanno cosa vogliono!" dice con un'alzata di spalle.
"Beh, Dylan non è di certo uno di quelli, non sa affatto cosa vuole!"
"Secondo me, lo sa e come..."
Digito velocemente la risposta a Dylan:"Sei un cavernicolo!"
"Ci puoi giurare, piccola!"
Alzo gli occhi al cielo.
"Devo lasciarti B, ti aggiorno non appena so qualcosa in più sulla gita!"
"Eh no, bella! Tu mi aggiorni non appena torni a casa, e in più mi alleghi una foto del bel tenebroso. Lascia sognare anche me, per una volta!"
Scoppio a ridere "Sei proprio una prepotente lo sai, vero?"
"Ci puoi giurare, piccola!" dice imitando quella che secondo lei è la voce di Dylan.
E devo dire che ci è andata molto vicino.
Chiudo il mio laptop, e d' un tratto vado nel panico: non so cosa diavolo mettere!
"Ollyyyyy..." strillo.Spazio Autrice
Ciao belli/e 😘, scusate l'attesa ma non ho avuto un secondo per scrivere. Spero di essermi scusata abbastanza mettendo un capitolo più lungo del solito.
Che ne pensate di Beky, questo nuovo personaggio?
Piaciuto il capitolo?
Se si, lasciatemi una stellina ed un commento ❤️
P.s. Per tutti quelli che vogliono mettersi in contatto con me, possono chiedermi il mio Instagram via messaggio!!
Sempre vostra,
Xx @littlemissvixen93 💗
STAI LEGGENDO
Dans de beaux draps
FanfictionDopo un po' non fa più male. È così che dicono tutti, no? Non fanno altro che ripeterci che il tempo sistema ogni cosa, che ci si abitua a tutto...che si impara a convivere con il dolore, che dopo un po' diventa tutto più facile. Beh...mentono! "Dan...