Cap. 10

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"Olly stavo scherzando!"  non voglio assolutamente mettermi in ridicolo davanti l'intera scuola.
"Beh, io invece no! Ho bisogno di te...ti pregooo!" sta facendo il broncio perché sa che così non riesco a dirle di no.
Sospiro "Ma la danza e il cheerleading sono due cose totalmente diverse! Ti metterei in ridicolo, e rischierei di farti perdere la borsa di studio per il college!"
"E poi chiunque sarebbe in grado di fare quello che so fare io, anche Susan con il ginocchio fatto male!" aggiungo tentando di convincerla inutilmente a lasciar perdere.
Ma siccome parliamo di Olly, chiaramente non funziona.
"Non dire sciocchezze, Cassie! Andrai benissimo. Oggi dopo la scuola ci sono gli allenamenti, cominci da subito. " quando parla in tono così sbrigativo sembra sua madre. Mi immagino Olly con uno chignon che tiene a bada i suoi ricci, e ridacchio.
"Questa risata...significa che accetti?"
"E va bene...." vedo che rimette in moto l'auto con un enorme sorriso. Ciao ciao nuvola di pioggia!
"Grazie, non so proprio come avrei fatto senza di te!"
Ma oggi... "No, aspetta! Oggi non posso!"
"Come sarebbe oggi non puoi ?"
"Ho già preso appuntamento con Tyler, non posso assolutamente disdire!" ho un bisogno disperato di sapere cosa sa su Dylan.
"Ty lo sfigato ?" stacca per un attimo gli occhi dalla strada per guardami.
"Non chiamarlo così, sai che è mio amico! E solo perché a te non piace non significa che sia...."
"E va bene scusa, mi dispiace...ok? Hai ragione, è solo che tutta questa situazione mi ha stressata, per questo parlo così. Non lo offenderò più, anche se devi ammettere che in effetti sembra davvero uno sfigato!" ridacchia.
La guardo stortissimo. Tyler non è per nulla uno sfigato, anzi. È un bellissimo ragazzo, con un fisico invidiabile a chiunque. Inoltre è buono e gentile con tutti, il che non è da sottovalutare.
"So che non ti va di disdire il pomeriggio con il tuo amico, e non ti chiederei mai di farlo se davvero non fosse così importante. Ti prego, Cassie...dimmi che oggi ci sarai. I giorni che ci separano dalla partita sono veramente troppo pochi, mentre tu hai tutto il tempo del mondo per andare a zonzo con Tyler. So che detta così suona male, ma...hai capito cosa intendo, no?"
In effetti, se dovessimo fare una scala delle priorità, l'urgenza di Olly batterebbe senza alcun dubbio la mia sfacciata curiosità sulla misteriosa vita di Dylan. Non posso davvero rifiutarmi di aiutare Olly sapendo cosa c'è in ballo...perciò mi vedo costretta ad accettare.
"E va bene!" sospiro rassegnata.
"Vorrà dire che rimanderò la chiacchierata con Tyler..." spero solo che non ci rimanga male, visto che è la seconda volta che gli do buca.
"Grazie di tutto sorellina. Sono in debito con te...."
Quando arriviamo a scuola, decido di aspettare Dylan fuori l'aula di storia per parlargli. Ma quando la campanella suona e Dylan non è ancora arrivato, convengo che sia meglio aspettarlo seduta al mio posto. Non voglio cacciarmi nei guai a causa sua e del suo ritardo.
Getto ogni tanto delle occhiate al suo posto vuoto dietro di me con la speranza di vederlo materializzarsi lì da un momento all'altro. Ma è solo quando il prof. entra e incomincia a spiegare che capisco che oggi Dylan non verrà.

Dans de beaux drapsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora