"Che?"
"Stai sanguinando!" indico prima la sua bocca e poi le sue mani.
Dylan si tocca il labbro e sorride "Questa è opera tua!"
Non ho bisogno di uno specchio per sapere che sono diventata rossa come un peperone "No, era già spaccata!" dico a mia difesa.
"Hey, dove stai andando?" chiede allarmato vedendomi alzare.
"In bagno!"
Una volta in bagno inizio a far rumore aprendo ogni anta del mobiletto, e richiudendola.
"Ma che...stai facendo?"
"Bisogna medicare quelle ferite!"
Non risponde, perciò continuo imperterrita nella mia ricerca. Quando trovo finalmente acqua ossigenata e garze, torno da lui.
"Da qua!" faccio, alludendo alla sua mano.
"Non se ne parla...brucia!" lo guardo storta e vedo che sta ridendo. Mi sta prendendo in giro!
"Dammi!" gli prendo la mano con forza, e inizio a medicarla.
"Certo che tu sei proprio la figlia di tuo padre..." dice a bassa voce.
"Si beh, mi ha insegnato a fasciare ferite praticamente da se... Aspetta? Tu conosci mio padre?" chiedo curiosa.
"Si...lo conosco!"
"Come?"
Non risponde.
"Dylan, questa cosa dell' eterno mistero inizia ad irritarmi. Sembra che tu sappia tutto di me e io niente di te. Non va affatto bene, devi pur dirmi qualcosa!" sbuffo spazientita.
Dylan mi guarda attentamente, come se mi stesse valutando sul fatto di dirmi o non dirmi qualcosa.
"Va bene, fammi delle domande. Ma sarò io a scegliere a cosa rispondere!"
Mi sembra un giusto compromesso.
"Ok...dunque..." ci sono veramente troppe cose che vorrei chiedergli, che non so da dove iniziare.
"Perché prima te ne sei andato via così e perché sei tornato ferito? Hai preso a botte qualcuno? Perché conosci mio padre? Perché conoscevi la stanza di Olly? E perché porti al collo la chiave della tua stanza? Come fai a permetterti questa casa da solo? E questa che significa?" gli sfioro con un dito la lettera tatuata sul suo cuore. È una M, e temo sia per Maddy.
Per tutta risposta lui mi afferra con forza la mano e me la sposta.
"Non toccarla!" ringhia.
Ma perché mi tratta così ? Un attimo prima mi bacia e un attimo dopo non vuole che lo tocchi.
"Sc...scusa!" sento le lacrime affacciarsi.
"Merda, mi dispiace, Cass! Davvero è solo che..." mi afferra la mano e me la rimette sul tatuaggio. "È solo che non ho mai permesso a nessuno di toccarla. Mi hai colto alla sprovvista..." tenere la mano aperta sul suo cuore mi calma un po'.
"Comunque...sono un bel po' di domande a cui rispondere..."
"Vediamo...si, forse potrei aver preso a botte a qualcuno...poi uhm...conoscevo la stanza di Olly perché per un po' ci siamo frequentati...porto la chiave della mia stanza al collo perché non voglio che qualcuno rischi di entrarci. Sai, organizzo molte feste qui e c'è sempre gente...so cosa ti stai chiedendo e....si, sei stata l'unica ad aver messo piede qui dentro! E poi....ah si, questa casa me la paga mio padre!"
Capisco che è tutto quello che riuscirò ad ottenere stasera, perciò inizio a registrare mentalmente le informazioni appena ricevute. Dylan ha da poco preso a botte qualcuno. Merda...ma chi e perché? Glisso poi sulla frequentazione con Olly...al momento non voglio pensarci. Uhm che altro? Ah, suo padre gli paga l'affitto e....sono la prima persona che ammette nella sua stanza! Il mio cuore fa una capriola.
"Grazie!" gli dico sorridendo.
"Non c'è di che, ma ora...nanna!"
Quando ci mettiamo sotto le coperte sento dire "'Notte Cass..."
"'Notte Dyl..."
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Dans de beaux draps
FanfictionDopo un po' non fa più male. È così che dicono tutti, no? Non fanno altro che ripeterci che il tempo sistema ogni cosa, che ci si abitua a tutto...che si impara a convivere con il dolore, che dopo un po' diventa tutto più facile. Beh...mentono! "Dan...