Cap. 37

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Irrompo nella stanza di Olly, che sta messaggiando con Daniel...come sempre.
"Che è successo?" chiede allarmata, posando il telefono sotto il cuscino.
"Devi assolutamente prestarmi uno di quei tuoi vestiti a tenda per stasera!" ansimo.
"Non avrei mai giurato di sentirmi dire queste paroline. Mi era parso di capire che non ti aggradava il mio stile..." sta gongolando come una matta.
"Eddai, è urgente. Sono già in netto ritardo!" sbuffo.
"Ah, si? Allora per fortuna che ci sono io qui, per risolvere i tuoi drammi!" dice mentre apre l'armadio. Si sta proprio divertendo un mondo a punzecchiarmi.
"Ti sbrighi, piuttosto?"
"Che te ne pare di...questo?" tira fuori un vestito color panna con le maniche a sbuffo e con del merletto alla fine della gonna. A lei starebbe benissimo, io sembrerei una che si avvolge il lenzuolo addosso fingendo di andare all'altare.
"Olly quando intendevo una tenda, facciamo un po' meno stile Jane Austen e un po' più che so...Rowling?"
"Allora adorerai questo!" tira fuori un vestito a tubino color prugna, con una profonda scollatura a V.
Sbuffo esasperata "Olly ho detto Rowling, non E.L. James! Non sto andando a fare 50 sfumature di grigio, sto andando a cena a casa della famiglia di un mio compagno di scuola, ci tengo ad essere presentabile.
"Uhm... vediamo se ho capito: per tenda intendi un vestito serio, che non sia troppo antiquato, ma neanche troppo osé...allora ti serve questo!" tira fuori un vestito di velluto blu notte, quasi nero. Ha lo scollo quadrato e le maniche a tre quarti. Perfetto!
"Ora ci siamo sorellina! In che occasione l'hai usato? È bellissimo!" dico alzando i pollici in su, e facendo un gran sorriso.
"Un funerale."
"Ah." chiudo così forte la bocca tornando seria, che mi mordo la lingua. Ahia!
Olly scoppia a ridere "Certo che sei proprio Bambi, Cassie! Crederesti a...tutto! L'ho messo ad una noiosissima festa organizzata dai colleghi di mamma e Christian."
"Ha-ha, davvero molto simpatica!"
Dopo essermi truccata e vestita, mi faccio i boccoli con l' arricciacapelli e poi ci passo il pettine sopra per trasformarli in onde. Prima di uscire afferro al volo la collana che ha come ciondolo l' organo del cuore, e me l' allaccio.
Dylan mi sta aspettando con la testa appoggiata ai gomiti, sopra il finestrino.
Ma perché deve essere così sexy anche quando non si muove?
Mi squadra dalla testa ai piedi, e poi dice "Quando ti ho mandato il messaggio eravamo ancora nel 2018!" prova a scherzare, ma stavolta non attacca.
"Sappi che mi trovo qui, solo perché non ho ancora un'auto!" dico mentre entro in macchina, sbattendo con forza la portiera.
"Nervosetta?" chiede mettendo in moto e accendendo la radio.
"Si!" sibilo, incrociando le braccia e voltando la faccia verso il finestrino.
"Hai fatto colazione con pane e limoni? Sei un po' acida!"
"No!"
"Puoi almeno guardarmi? Sai...è educazione!"
Certo. Adesso tira in ballo la storia dell'educazione perché sa che morirei, piuttosto che comportarmi da maleducata. Va contro tutti i miei principi.
Volto perciò il busto quel poco che basta a guardare dritto davanti a me. Di più non farò!
Alla radio passa 'Wonderwall' degli Oasis, e Dylan inizia a canticchiarla battendo le dita sul volante.
"...I don't believe that anybody
Feels the way I do, about you now
And all the roads that lead you there are winding
And all the lights that light the way are blinding
There are many things that I
Would like to say to you but I don't know how..."
("...Non credo che nessuno
Senta quello che provo io per te adesso
E tutte le strade che dobbiamo percorrere sono tortuose
E tutte le luci che ci guidano sono accecanti
Ci sono tante cose che mi
Piacerebbe dirti ma non so come...")

Mi volto di scatto verso di lui a bocca aperta. E ti pareva che non sapeva cantare? Sembra accarezzare ogni parola con quella sua voce calda e graffiata...

"...Because maybe, you're gonna be the one that saves me..."
("...Forse perché, sarai colei che mi salverà...")

Basta così! Spengo subito la radio, se continuo ad ascoltarlo cantare, dimenticherò il perché sono arrabbiata con lui.
Dylan getta un'occhiata divertita verso di me, sospira e poi dice "Cass, non ci sono andato a letto, se è questo che pensi. Perciò smettila di fare la Daisy della situazione!"
Cosa? Adesso mi paragona anche a Daisy Buchanan de 'Il grande Gatsby'? Adoro il fatto che sappia citare certi personaggi della letteratura, vuol dire che la ama e la comprende così come me.
Tuttavia, ho sempre odiato quel personaggio. Pensa forse che io sia una ragazzina capricciosa e viziata? Beh, si sbaglia di grosso!
"Non osare paragonarmi a Daisy Buchanan, Dylan! Inoltre, puoi anche smetterla di mentirmi, in fondo non mi interessa affatto con chi vai a letto..."
"Ah beh, se non ti interessa allora..." alza le spalle.
"Non ho alcun diritto su di te, mi pare che tu abbia detto di non volere relazioni..."
"Mi pare di averti però proposto di frequentarci senza mettere manifesti, e che tu non abbia preso una decisione a riguardo." mi canzona.
Ah, si? Adesso sarebbe pure colpa mia?
"Per fortuna direi, visto che tu non hai perso tempo ad infilarti nelle mutandine di un'altra!" dico risentita.
"Mi sembra di averti già precisato, che non mi sono infilato nelle mutandine di nessuno. Certo che ogni volta che ci vediamo ti si scioglie sempre più la lingua, eh? Non eri timida tu?"
"Mai stata timida!" sentenzio velenosa.
"Eri tu a mettermi in soggezione, cretino!" vorrei dire ad alta voce, ma lo tengo per me. Ci manca solo che mi metta ad annaffiare il suo ego, già troppo grande per i miei gusti.
"Si infatti, ho notato giusto due o tre occasioni in cui non sei stata affatto timida..." mi fa l'occhiolino.
"Dylan!" strillo indignata, dandogli un pugnetto sulla spalla. Ben gli sta!
Scoppia a ridere "Sembri uno hobbit isterico quando ti arrabbi e provi a farmi male!"
Cerco di trattenermi dal ridere anche io stringendo con forza le labbra. Quando se ne esce con queste cose, non riesco a tenergli il broncio. E poi la vista di quelle dannate fossette non aiutano affatto.
"Comunque credimi, non è successo niente con Maddy!" dice tornando improvvisamente serio.
Sbuffo spazientita "Dylan, era nuda ed indossava solo la tua maglia. Sono ingenua, non scema!"
"Mettiamola così...può darsi che le mie intenzioni fossero inizialmente quelle di andarci a letto, solo che poi non ci sono riuscito."
"Non ci sei riuscito?" come è possibile?
"Sai vero che il caz...il pene è un muscolo che risponde sopratutto agli stimoli mentali? Beh, non sai quanto risulta difficile farlo drizzare quando hai la mente a tutt'altra parte..."
"E dove?"
"Non so... in Pike Street, probabilmente." dice pensieroso.
"Cosa c'è li? Non capisco!"
Dylan si passa una mano sulla faccia avvilito "Ci abiti tu, li!"
Ah, già. Mi sa che devo farmi iniettare il cip con l'indirizzo di casa. Ogni qualvolta devo tornare a casa da sola chiedo informazioni per la Cheesecake Factory o per il negozio Nordstrom, visto che mi risulta molto più semplice che ricordare il nome della via.
"Significa che mi pensi?"
"Pensarti è riduttivo." sbotta. Sembra arrabbiato con se stesso per questo.
"Perché sento che questo è un problema per te?"
"Perché lo è, dal momento in cui non riesco a scoparmi un'altra."
"Oh..."
Solo per questo? Sento una punta di delusione crescermi dentro. So che dovrei essere in parte felice per la sua confessione, ma sento che ancora non è del tutto onesto con me.
"Quindi Ty ti ha detto tutto..." è passato ad un altro argomento.
"Si." dico semplicemente.
"Non dire niente a nessuno, perché nessuno lo sa. Neanche Olly."
E cosa sanno gli altri?
"Non l'avrei fatto." ed è vero, deve capire che di me si può fidare.
"Bene. Eccoci arrivati!" dice nervoso.
Siamo di fronte a una villa grande il triplo rispetto la mia o quella di Dylan. È bianca ed interamente circondata da vetrate.
"Wow!"
"Già, a quel coglione di mio padre i soldi non mancano." dal rancore che sento nelle sue parole, intuisco che deve odiarlo davvero tanto.
Scendo dalla macchina salutando Dylan, ma quando salgo le scale e arrivo fuori la porta, sento Dylan spegnere l'auto e raggiungermi in fretta.
"Avevo capito che non venissi, che mi avresti solo accompagnata qui."
"Ho cambiato idea." dice nervoso, allargandosi con un dito il collo della maglietta.
È chiaro che deve essere agitatissimo all'idea di essere qui, perciò gli prendo una mano e suono il campanello.

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Bacioni @littlemissvixen93 😘😘

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