La prima cosa che vedo non appena mi sveglio sono gli occhi color caramello, ed il musetto arricciato del mio nuovo amico. Mi scappa da ridere. Ha ragione Dylan, questo peluche assomiglia a lui, e quindi mi sembra giusto chiamarlo con l'acronimo del suo nome: 'Dob'.
La sveglia del telefono suona, e io mi affretto a spegnerla. Che tempismo...
"Non vedi che sono già sveglia? Non hai motivo di suonare!" scimmiotto.
Ah, bene! Ora parlo anche da sola con un telefono! Chissà se tutte le adolescenti lo fanno, o solo quelle fortemente disturbate come me.
Fisso il display del cellulare per qualche secondo. Strano, non ho ricevuto nessun messaggio da Tyler, e non è da lui: in genere mi manda sempre una foto dei suoi compiti, in modo che io possa confrontarli con i suoi, e poi oggi avrebbe dovuto mandarmi anche l'orario e l'indirizzo di casa per la cena di questa sera. Ora che ci penso, non sento Ty da qualche giorno...
Scrollo le spalle.
Ma si, probabilmente mi dirà tutto più tardi a scuola. In fondo Tyler è un tipo scrupoloso come me, sicuramente vorrà spiegarmi da vicino il tutto nei minimi dettagli.
Oggi decido di fare una cosa che finora non ho ancora fatto: andare a scuola con la mia divisa da cheerleader. Perciò dopo una doccia calda, la indosso subito.
Dopotutto, ora sono una di loro, no?
E poi non vedo l'ora di vedere la faccia di Dylan non appena mi vedrà, penso mentre mi trucco. Già, Dylan... non ho ancora deciso che cosa fare con lui: devo capire se riuscirei a stare con lui di nascosto, oppure no.
A proposito, Dylan non mi ha ancora detto se stasera gli va di accompagnarmi alla cena. Beh, dirà sicuramente di no, ma forse posso convincerlo con....
Pensieri decisamente sconci scorrono velocemente davanti i miei occhi mentre mi spazzolo i capelli, perciò scuoto la testa per scacciarli via.
Sorrido al pensiero che se Dylan mi vedesse in questo momento, gongolerebbe come un matto.
"Che c'è Bambi, ti stai eccitando solo a pensarmi?"
Già è proprio quello che direbbe, penso ridacchiando, ma poi mi copro subito la bocca con una mano per interrompere la risata.
Aspetta un momento, non sono stata io a parlare!
Una profonda risata riecheggia nella stanza. La SUA risata.
Mi volto di scatto, e vedo Dylan in tutto il suo splendore, appoggiato allo stipite del balcone.
"Ch...che diavolo ci fai qui?" balbetto, colpevole dei miei pensieri a luci rosse. Sono sicura che il mio viso sia stato appena attraversato da ogni sfumatura di rosso esistente, e oltretutto ho ancora una mano alzata in aria, con la spazzola. L'abbasso subito.
Dylan scrolla le spalle con noncuranza. "Mmh ero venuto a chiederti se avessi preso una decisione riguardo al discorsetto avuto ieri sulla ruota... Sai com'è, sul momento non hai fatto altro che boccheggiare o mugolare invece di rispondermi." mi fa l'occhiolino.
Rettifico. La mia faccia ha raggiunto solo adesso l'ultima sfumatura di rosso: quello scarlatto.
Giocherello con i capelli mettendoli davanti al viso, per cercare di nascondermi dall' imbarazzo.
"Non fare la timida con me, Cass! Sai benissimo che non attacca..." avanza lentamente verso di me, come fosse un leone in attesa di agguantare la sua preda.
"Non potevi aspettare di vedermi a scuola, per chiedermelo?"
"Assolutamente no! Allora...cosa mi rispondi?" è a un millimetro da me, riesco a sentire il suo respiro sulle mie labbra. Se fosse un composto solido, potrei assaggiarlo...provare il suo sapore.
"Io...io non ho ancora deciso!"
"Ahia! Così non va bene, Cass...mi toccherà convincerti, mi sa..." mi sposta una ciocca di capelli, mettendomela dietro l'orecchio.
Sento drizzare ogni centimetro della mia pelle a quelle parole.
"Co...cosa vuoi fare? Dobbiamo andare a scuola, è tardi!" tento di allarmarlo.
"Ci basteranno 10 minuti, piccola!"
Mi limito a mordermi il labbro senza rispondergli. A chi voglio mentire? Certo che voglio che Dylan provi a convincermi!
"Mmh, non hai idea di quanto mi ecciti quando ti mordi le labbra, tuttavia..." dice afferrandomi una mano "...non sono io quello che deve essere convinto, ma tu. E questo vuol dire che dovrò dedicarmi interamente a te!" mi trascina vicino allo specchio che ho in camera.
Non capisco! Cosa vuole fare? Forse vuole sistemarsi meglio i capelli, penso.
Dylan sembra leggere il punto interrogativo che ho sulla mia faccia.
"Mettiti davanti a me, piccola! Con la faccia rivolta verso lo specchio!" ordina.
Lo guardo stranita, ma poi faccio come mi dice.
Dylan posiziona una mano sui miei fianchi, spingendoli e facendoli aderire completamente al suo corpo, mentre l'altra la tiene ancora ferma sulla mia. Quando la trascina lentamente sulla mia coscia, lo guardo dallo specchio.
"Che fai?" chiedo nervosa.
"Voglio guardarti mentre ti dai piacere da sola..." stacca la mano dal mio fianco per un attimo, mi sposta i capelli dietro le spalle, rendendo il mio collo totalmente alla sua mercè, poi riposiziona la mano di nuovo sul fianco.
"Ti ho già detto che io non.."
"Shh, lo so. Ho capito, piccola! Ed è per questo che ti farò vedere come si fa...vuoi?"
Mi limito a fissarlo dallo specchio.
Per tutta risposta Dylan inizia a leccarmi il collo e quando passa a mordermi il lobo dell'orecchio, la mia schiena è scossa da un miliardo di piccoli brividi.
"Rispondimi, Cass...lo vuoi?" sento le ginocchia cedere dall' eccitazione.
So che mi torturerà se non rispondo e mi limito ad annuire, perciò dico "Si!" in un sussurro.
"Brava, piccola! Queste non ci serviranno!" afferma, mentre spinge giù alle caviglie le mie mutandine con un pollice.
"Adesso allarga le gambe!" ordina, poi si porta la mia mano alla bocca e dopo averci soffiato su, prende a succhiare il mio dito medio.
Oddio! Il solo vedere questa scena dallo specchio, mi fa sentire che sono quasi al limite. Se non si sbriga verrò così, senza fare nulla. Solo grazie alla troppa eccitazione.
"Adesso è più calda!" dice a mo di spiegazione.
Dylan accompagna la mia mano, salendo fino al mio punto più sensibile e mi posiziona il mio palmo sul clitoride, con la sua mano mi fa muovere la mia su e giù.
"Mmh..." mugolo.
Quando intuisce che ho capito il ritmo, me la lascia, afferrandomi un seno da sotto il top della divisa. Pizzica con forza un mio capezzolo e dice "Così piccola...stai andando benissimo. Ora infilati un dito dentro!"
Inspiro profondamente, poi appoggio la testa sulla sua spalla, chiudo gli occhi e faccio come mi dice.
"Cazzo, Cass! Mi sto arrapando da morire a guardarti...sei così sexy! Lo senti vero? Ce l'ho duro per te!"
Dylan strofina la sua erezione sul mio sedere e questo basta a farmi esplodere di piacere. Ogni volta che vengo sembro godere sempre di più. Mi chiedo se sia normale.
Allungo le labbra verso le sue per baciarlo, ma lui mi precede dandomene uno sul naso.
"Ci vediamo a scuola, piccola!" dichiara, prima di uscire dal balcone.
Quando arrivo a lezione di storia sono in netto ritardo, ma per fortuna il professore non è ancora arrivato. Ho dovuto rifarmi la doccia dopo che Dylan se ne è andato, viste le mie condizioni. E poi ho dovuto aspettare Olly, che non era ancora pronta. Odio fare tardi a scuola. Dovrò trovarmi un lavoro, e procurarmi un' auto mia al più presto. Non che mio padre non me la compri se lo desiderassi, ma vorrei riuscire a farcela senza il suo aiuto. Mi sentirei più realizzata in questo modo.
Vedo Dylan già seduto al suo banco sorridermi, e quando mi siedo al mio posto davanti a lui, mi sussurra in un orecchio "Allora hai deciso?"
Scuoto la testa senza voltarmi.
Il professore entra, e dopo aver fatto l'appello, comincia subito a spiegare.
"Vorrà dire che dovrò impegnarmi di più!" afferma ridacchiando, e io sento miliardi di farfalle ripopolarmi la pancia.
"Stai stringendo le gambe sotto il banco, Cass?"
"Sta zitto Dylan!" bisbiglio.
Le lezioni si susseguono nel migliore dei modi, e quando tocca alla lezione di scienze, Dylan mi propone di andare insieme fino all' aula.
Camminiamo tranquilli parlando della relazione, fino a quando non riconosco la sagoma di Tyler, poco più avanti di noi.
"Ty!" lo chiamo. Sento Dylan irrigidirsi al mio fianco.
Ty non si volta...deve non avermi sentito, perciò urlo più forte "Tyler!"
Stavolta si volta, e quando lo fa mi scappano i libri da mano: Tyler è pieno di lividi e graffi in faccia. Non ho bisogno di sapere chi è stato. Se collegassi i lividi di Tyler, a quelli che ho medicato solo pochi giorni fa, combacerebbero perfettamente. È stato Dylan!
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Dans de beaux draps
FanfictionDopo un po' non fa più male. È così che dicono tutti, no? Non fanno altro che ripeterci che il tempo sistema ogni cosa, che ci si abitua a tutto...che si impara a convivere con il dolore, che dopo un po' diventa tutto più facile. Beh...mentono! "Dan...