Cap. 46

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"Dove eri finita durante la pausa pranzo? Logan ti cercava!" chiede Olly, la quale ha gentilmente accettato di darmi un passaggio a lavoro.
"Mi sono fermata a chiacchierare con Ty..."
"Tyler? Strano, mi pare di averlo visto in mensa."
"Ehm...si, all'inizio ero con lui, poi mi sono trattenuta a vedere il progetto di erbologia su in terrazza."
Dopotutto, una mezza verità è sempre meglio di niente, no?
"Ma va, e come è? Non pensavo ti interessassi di erbologia."
"È ancora un work in progress, però non è niente male. E poi, sono finita lì per puro caso..." meglio rimanere vaga.
Olly mi lascia alle 16:00 precise fuori da Starbucks.
"E mi raccomando cerca di integrare gli orari di lavoro con quelli degli allentamenti!" mi ricorda prima di farmi scendere dalla macchina.
Quando entro nel locale Tyler mi accoglie subito.
"Benarrivata Cassie, oggi c'è molto lavoro da fare, puoi cambiarti in bagno, troverai la tua divisa in magazzino!"
"Corro!" trillo.
Quando arrivo in magazzino trovo la mia divisa piegata su una sedia, la prendo e corro in bagno: si tratta semplicemente di indossare un jeans e una maglia nera, a cui aggiungere un grembiule verde.
Mentre sto per infilarmi la maglia, qualcuno apre la porta.
"Ma che..." sento dire da una voce maschile che non conosco.
Merda, ho dimenticato di chiudere a chiave!
Do immediatamente un calcio alla porta, e urlo "Occupatooo!"
Finisco di infilare velocemente la maglia, mi do una ricontrollata allo specchio e apro la porta: un ragazzo alto e biondo mi fissa dalla parete opposta a quella del bagno.
"E tu chi cavolo saresti?"
Bonjour finesse!
Una ruga di nervosismo mi increspa la fronte "Io sono Cassie, tu piuttosto chi sei? Non ti hanno insegnato a bussare prima di entrare in bagno?"
"No!" risponde sgarbatamente.
Sbuffo scocciata e lo supero.
Ho già un ragazzo maleducato, scorbutico e prepotente con cui avere a che fare, non ho davvero abbastanza sanità mentale per gestirne un altro.
Mi affretto perciò a passo veloce verso la sala, sento i passi del ragazzo biondo dietro di me.
"Ah vedo che vi siete già presentati!" fa Tyler con un sorriso, vedendoci arrivare insieme.
"Veramente no!" preciso secca e innervosita.
"L'ho solo beccata a spogliarsi in bagno!" specifica il biondo.
Solo?
Non mi ha neanche chiesto scusa.
Tyler saetta lo sguardo sconvolto da me a lui, abbasso gli occhi per la vergogna.
Apprezzo il fatto che Tyler in questo momento sia visibilmente imbarazzato quasi quanto me, glielo posso leggere in faccia.
"Ah, in tal caso allora...Cassie questo è Austin, Austin lei è Cassie: sarete colleghi! Potete decidere tra di voi quali ruoli ricoprire, l'importante è che nè il bancone, nè i tavoli rimangano mai scoperti. Io, invece, sarò alla cassa." spiega Tyler.
'Austin il biondo' si avvia dietro il bancone senza dire una parola, per cui "Congratulazioni Cassie, per te ci sono i tavoli!"
I clienti non tardano ad arrivare numerosi, c'è tanto da fare e le ore perciò, passano in fretta.
Io e Austin non ci rivolgiamo la parola se non quando gli porto le ordinazioni.
Noto con mio disappunto che segue con attenzione ogni mio movimento, come se potessi distruggere l'intero servizio di tazze da un momento all'altro.
Pronto? Sono di carta!
Quando finalmente sono le otto ed è orario di chiusura, sono ormai stanchissima.
"Potete andarvi a cambiare e aspettarmi fuori voi due, mentre io intanto spengo tutto e faccio chiusura di cassa." ci informa Ty.
Quando finisco di cambiarmi, dopo aver girato la chiave della porta del bagno di almeno tre mandate stavolta, esco fuori dall'entrata sul retro: il biondo è già lì che fuma una sigaretta.
Splendido!
Austin sposta immediatamente lo sguardo sulle mie gambe.
Maledetta minigonna, e maledetta me che l'ho indossata!
"Sai Cassie, stavo pensando che siamo partiti con il piede sbagliato." fa d'un tratto.
Implodo con una risata isterica "Questo è lapalissiano!"
"Sono abituato a vedere tante aspiranti cameriere barra oche, che fanno solo guai e a cui io poi devo rimediare. Ti ho osservato, e sei stata brava con i clienti. Inoltre, ho notato il tuo strano accento, di dov'è che sei?" fa dei cerchi con il fumo, infilandoci un dito dentro.
Ha assunto un tono meno arrogante, quindi forse è sincero quando dice di essere partito prevenuto nei miei confronti.
"Sono italiana, e ciò che hai detto non giustifica assolutamente il fatto che potevi chiedermi scusa per la questione del bagno." ribatto battendo i denti.
Ma quanto ci mette Tyler? Si gela qui fuori!
"Non capisco perché avrei dovuto chiederti scusa, non sono affatto dispiaciuto di averti vista in reggiseno. Sei molto carina Cassie, lo sai?"
Lo guardo sgomenta, ma è pazzo?
Che faccia tosta!
Austin fa spallucce "Che c'è? Sono solo uno sincero, tralasciando i miei pessimi modi. Esci con qualcuno, a proposito? Dio, stai gelando, tieni prendi la mia giacca!" se la sfila e tenta di passarmela.
Sto per rispondergli che sono impegnata, quando una voce mi interrompe.
Non una voce qualsiasi, LA voce.
"Sì che esce con qualcuno, stronzo!"
"Dylan, che ci fai qui?" stridulo.
Dylan non mi risponde, si limita a gettare un'occhiataccia prima a me, e poi alla mia gonna.
"E tu chi cavolo saresti?" fa il biondo.
Ahia Austin, non ti conviene parlare così...non sai chi hai davanti: Mr. Ego, in persona!
Dylan si avvicina pericolosamente minaccioso ad Austin.
Tyler, dove cazzo sei?
"Si da il caso che io sia il ragazzo con cui Cassandra esce, oltre che ad essere il tuo boss, cazzone!"
Cassandra e cazzone in un'unica frase: si mette male!
Le parole di Dylan non sembrano minimamente aver scalfito Austin, che anzi, raddrizza ancora di più la schiena, pronto a colpire.
"E quindi?" sputa velenoso.
Vedo Dylan stringere i pugni con forza, e le sue nocche sbiancarsi, quando finalmente la testa mora di Tyler sbuca anch'essa nel vicolo.
Grazie al cielo!
"Che succede qui?" chiede confuso.
Tyler segue lo sguardo di Austin e volta la testa, scorgendo Dylan.
"Dylan? Ma che...come mai sei qui?" poi mi guarda, e capisce "Oh..." dice.
È chiaro che secondo lui Dylan si trova qui, perché io mi trovo qui.
"Un dipendente importunava Cassie!" risponde brusco Dylan.
Tyler si gratta la testa sempre più confuso.
"Austin puoi andare, adesso ci penso io, grazie ancora per l'ottimo lavoro di oggi e a domani!" Tyler congeda Austin, il quale è tentato di ribattere qualcosa. Ma poi ci ripensa, getta la cicca a terra e se ne va.
"Il dipendente sarebbe Austin, Dylan? Sono colleghi."
"E comunque non mi stava importu..." tento di chiarire.
"Le ha detto che è carina, e voleva darle la sua fottuta giacca!" ringhia.
"Dylan, Cassie è carina, e sono sicuro che stesse solo cercando di essere gentile con lei dandogli la sua giacca. Non so se l'hai notato, ma fa freddo." Tyler cerca di smorzare la tensione, ma fa peggio.
Alla parola 'carina', Dylan incenerisce Tyler con uno sguardo.
Pronto? Io sono sempre qui, e vi sento!
"Lo sai cosa intendo con carina, che lo è oggettivamente parlando. E poi forse, dovresti cominciare a rendere pubblica la tua relazione, se vuoi che altri ragazzi non ci provino con Cassie!"
Ok, la cosa sta decisamente diventando imbarazzante.
Dylan senza rispondere ulteriormente a Tyler, gira sui tacchi e si avvia con passo spedito verso la sua macchina.
Quando sento Dylan abbaiare un "Cassandra!" sobbalzo e guardo Ty con aria interrogativa.
"Credo che voglia che tu lo segua. Buonanotte Cassie a domani!"
"Notte Ty."
Trotterello velocemente per raggiungere Dylan.
"Sali in macchina!" ordina.
"Per favore!" rispondo perentoria.
"Cass, non iniziare!"
Faccio un enorme sospiro ed entro in macchina, in fondo il Cass vale come per favore per Dylan.
Dylan entra in macchina sbattendo la portiera e mettendo subito in moto.
"Cazzo Cass, tu sei veramente impossibile!" esordisce urlando.
"Perché sarei impossibile?"
Io ancora non capisco cosa avrei fatto di male.
"Perché? Mi chiedi pure perché? Quello stronzo vuole infilarsi nelle tue mutandine, ecco perché! Per non parlare del fatto che ancora non hai gettato via quella dannata gonna. E potrei continuare dicendo che non volevi neanche salire in macchina, tu mi sfidi cazzo!" stringe con forza le mani sul volante e respira con aria affannosa.
Sbuffo esasperata "Innanzitutto, nessuno vuole infilarsi nelle mutandine di nessuno. Seconda cosa ero sul punto di rispondergli di essere impegnata, quando tu sei venuto a fare pipì addosso a me e intorno al locale!" sbraito agitando le mani in aria.
Dylan mi guarda velocemente, staccando gli occhi dalla strada per un attimo e alzando un sopracciglio.
"Pipì?"
"Si pipì come i cani, cercavi di marcare il territorio!" sibilo.
Vedo le labbra di Dylan incresparsi in un mezzo sorriso, il suo respiro decelera visibilmente e si acquieta.
"Ora sarei anche diventato un cane. Dio, Cass tu hai preso il mio cazzo e l'hai fatto a fettine. Non mi riconosco più!" mormora piano quasi a se stesso, scuotendo la testa contrariato.
Ciao Mr. Ego, benvenuto Mr. Lunatico.
"Non mi hai detto perché sei venuto fuori il locale." dico, cambiando discorso.
"Pensavo ti servisse un passaggio."
Deve aver fatto uno sforzo enorme a venire lì col pericolo di incontrare sua zia, o suo padre.
"Ed è così, grazie per essere venuto a prendermi!" gli metto una mano sulla sua e la stringe forte.
Passiamo il resto del tragitto in silenzio, e quando arriviamo sotto casa mia e scendo dalla macchina, vedo che scende anche lui.
"Cass? Vieni qui!" è appoggiato al cofano anteriore.
Mi avvicino mettendomi al centro di fronte a lui, in mezzo alle sue gambe.
Dylan appoggia la sua fronte alla mia, vedo il suo petto che si alza e si abbassa lentamente.
"Credo che Tyler abbia ragione riguardo una cosa..."
Dylan che da ragione a Tyler, ma che sta succedendo stasera?
"Su cosa?" sussurro.
"Ti serve un promemoria per farti capire che sei mia."
"Credo che qui in America sia vietato possedere le persone da circa il 1865, Dylan." ridacchio.
"E poi che promemoria?" aggiungo, piegando la testa di lato.
"Questo!" tira fuori un pacchettino dalla giacca di pelle.
Riconosco subito lo scatolo: è della marca dei gioielli ispirati alla scienza, come quello regalatomi da mio padre.
Dylan lo apre, e tira fuori una collanina che ha come ciondolo...
"Ma questa...ma questa è..." boccheggio.
"Ossitocina. Ora voltati!" ordina.
Lo faccio con un enorme sorriso stampato in volto, poi Dylan mi sposta delicatamente i capelli con le mani, e mi allaccia la collana.
Ci passo su un dito estasiata, non ho mai avuto niente di più bello e significativo come questo in vita mia.
In un attimo mi giro e lo bacio con tutta la passione che ho in corpo.
Dylan risponde al mio bacio, stritolandomi tra le sue braccia, mi passa poi una mano nei capelli bloccandomi la nuca per attirarmi ancora di più a se...sembra come se volesse mangiarmi.
Quando si stacca da me ha di nuovo l' affanno, solo che stavolta è positivo che ce l'abbia.
"Ora sai esattamente quello che provo quando sono con te, piccola!" dice.

                  Spazio AutriceSalve ragazzi/e 👋🏻purtroppo dato l'alto numero di impegni di questo periodo, non avrò più la possibilità di riuscire ad aggiornare quotidianamente

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Spazio Autrice
Salve ragazzi/e 👋🏻
purtroppo dato l'alto numero di impegni di questo periodo, non avrò più la possibilità di riuscire ad aggiornare quotidianamente.
Dalla settimana prossima troverete perciò, l'aggiornamento di 'Dans de beaux draps' ogni giovedì.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e del nuovo personaggio: Austin.
Se è stato di vostro gradimento, vi chiedo come sempre di lasciare gentilmente una 🌟 ed un ✏️.
A giovedì! 😘😘
@littlemissvixen93 💗

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