Cap. 30

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Dylan stavolta posa lo sguardo su di me, e vedo il caramello dei suoi occhi incupirsi e diventare sempre più freddo. Abbasso lo sguardo. So già cosa sta per dire e perciò sento la forza nelle gambe venirmi meno, le sento trasformarle gradualmente in pura gelatina. Ma è solo quando sento pronunciare "No, non ci sto uscendo... e non ci uscirò mai!" che sento il bisogno di appoggiarmi a qualcuno. Olly sembra capirlo perché si mette vicino a me e mi prende una mano, stringendola. La voce di Dylan quando ha pronunciato quelle parole sembrava così atona, distaccata...non sembrava lui. Penso per un secondo che non sia stato lui ad aprire bocca e faccio il terribile errore di guardarlo. Il suo petto si alza e si abbassa lentamente, come se stesse cercando di trattenersi...probabilmente mi avrebbe detto di peggio. Forse gli ho fatto pena e si è voluto contenere, chi può dirlo. Mi sta ancora fissando, è chiaro che vuole vedere la mia reazione. Sento che sto per piangere, oggi mi sono donata a lui e adesso vengo ripudiata in questo modo. So per certo che non mente, glielo leggo in faccia e per questo sento il mio cuore spezzarsi in due. Era di questo che voleva parlarmi prima....voleva dirmi che non ha più intenzione di uscire con me e che oggi per lui non ha significato nulla. Forse voleva essere gentile e dirmelo di persona, da soli. Ma io non gli ho dato questa possibilità e adesso mi becco questo schifo in pubblico. Voglio piangere, ma non lo farò: oggi ho versato fin troppe lacrime per lui. Semplicemente non mi vuole, chiaro. Oggi mi ha detto che non gli bastava essere mio amico, ma ora so che lo ha detto esclusivamente per arrivare al suo scopo. Perciò la colpa è stata sola ed esclusivamente mia per avergli permesso di trattarmi così, semplice. Nonostante ciò Dylan non avrà di certo da me la soddisfazione di vedermi schiacciata da lui.
Lascio la mano di Olly e afferro il braccio di Logan che si rilassa al mio tocco, non mi ero resa conto che anche lui avesse i muscoli in tensione. Mi guarda negli occhi per un attimo e poi dice "Vieni, è ora di divertirsi!" annuisco decisa prima di seguirlo. Sento gli occhi di Dylan bruciare sulla mia nuca, ma non mi volto per confermarlo.
"Cosa vuoi fare per prima?" mi chiede allegro.
"Mmh...non so!" ci sono talmente tante attrazioni qui che è davvero difficile scegliere così su due piedi.
"Tiro al bersaglio?" propongo timida.
"Andata!"
"C'è qualche peluche che ti piace? Provo a prendertelo!" che tenero!
Do un'occhiata ai vari peluche esposti e lo riconosco subito.
"Quello!" indico.
È un gattino arancione e tigrato. Ed è davvero troppo dolce, inoltre ha un' espressione familiare, anche se non so ancora bene a chi somigli.
"Ci proverò!" dice sicuro.
Inutile dirci che non c'è riuscito, ma in compenso mi ha offerto dello zucchero filato come premio di consolazione.
"Ti va un giro sulla ruota panoramica?"
"Mmh...ok!"
Osservo la ruota dal basso, è veramente altissima.
"Paura?" chiede speranzoso Logan.
"Non proprio!" in fondo quando fai danza, sei abituata fin da subito alle prese e quindi, alle altezze.
"Peccato! Scommetto che Logan ci teneva davvero tanto a consolarti e a dirti che ti avrebbe protetta lui li su..."
Dylan è comparso al mio fianco, insieme a Maddy chiaramente.
"Dylan, di che ti lamenti tu puoi sempre consolare Maddy!" certo che Logan ci sta andando giù veramente pesante con lui.
Per tutta risposta Dylan se ne esce con un "Mmh..." e un' alzata di spalle.
Oddio! Niente rispostine taglienti? Dylan che non ha niente da dire? Impossibile!
Sospetto che un alieno si sia impossessato del suo corpo e mi scappa una risatina, ma poi torno subito seria perché un altro pensiero mi attraversa la mente: e se forse veramente non vede l'ora di consolare Maddy? Dopotutto è venuto qui con lei.
"Siamo i prossimi a salire!" mi dice Logan, ed io annuisco con un sorriso.
"Va prima tu!" aggiunge Logan, spingendomi leggermente.
Salgo i gradini aiutata dal giostraio e vado sedermi sulla panca della ruota, ma quando mi volto accanto a me non è seduto Logan, ma Dylan.
"Ma che diavolo..." urlo.
Faccio per alzarmi, ma Dylan abbassa subito la barra protettiva di metallo, intrappolandomi.
"Mi sa che sto giro ti tocca farlo con me, piccola!"

Dans de beaux drapsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora