In mattinata convinco Olly ad accompagnarmi dal parrucchiere: ho voglia di fare qualcosa di diverso ai capelli, anche se non so bene cosa. Il parrucchiere mi consiglia di eliminare il rosso, per poi fare su una base castana dei riflessi biondi. All'inizio sono restia, ma lui mi assicura che mi staranno benissimo, e perciò accetto. Quando torniamo a casa, è ormai ora di pranzo, e io e Olly ordiniamo una pizza per non dover cucinare.
"Con chi vieni stasera alla fiera?" mi chiede.
"Sarei dovuta venirci con Logan..."
"Saresti?"
"Beh, si...ma poi ho disdetto per uscire con Dylan..."
"Cosa? Esci con Dylan? Ma non mi hai detto nulla!" Olly sgrana gli occhi, sconcertata.
"Te lo sto dicendo adesso!"
"Mmm, ok! Ma devo dirtelo...Dylan non è proprio un tipo raccomandabile. Ti ho detto come è fatto e non vorrei che tu ci soffrissi..."
"Olly usciamo come semplici amici!" odio che proprio lei mi faccia la paternale "E poi, non significa che solo perché con te non ha funzionato non debba funzionare neanche tra di noi!" dico irrititata.
Olly è sbiancata. "È così...te l'ha detto, eh?" ha una voce triste.
Ecco, adesso mi sento terribilmente in colpa, in fondo voleva solo aiutarmi, essendoci passata lei per prima. Stronza che non sei altro, Cass!
"Si, me l'ha detto...Senti Olly, mi dispiace non volevo risponderti così!"
"Oh, non importa. Io e Dylan ci siamo divertiti per qualche settimana, niente di rilevante...per questo non te l'ho detto!"
"Cosa ti metti?" mi chiede allegra, cambiando discorso.
"Non lo so...ti va di aiutarmi a scegliere?" propongo per farmi perdonare il mio infelice ed immotivato scatto di rabbia.
"E me lo chiedi pure?" Olly mi prende per un braccio e mi trascina in camera mia, poi mi ordina di sedermi sul letto, mentre lei intanto disseziona accuratamente il mio armadio.
"Oh mio Dio...davvero ti metti questa?" indica la mia felpa di Batman con evidente disgusto.
"Hey, mi piace!" rispondo risentita. Amo Batman problemi?
"E questa? Cosa sei adesso, una hippie o una finta boho-chic?" indica un giubbotto di jeans con le frange, con aria sconvolta.
Sbuffo. Sapevo che sarebbe stata una pessima idea chiedere aiuto ad Olly. Ma perché non mi sto mai zitta?
"Invece di criticare i miei gusti, sei capace di trovarmi qualcosa entro oggi?"
"Non è mica semplice! Aspetta...si, questo andrà bene!" tira fuori un vestitino nero e a fiorellini rosa, con spalline e laccetti sulla schiena. Il tessuto è morbido, e lo scollo è quadrato.
"Con questi nuovi capelli e questo vestito, sarai una bomba! Ora ti lascio preparare visto che tra poco passa a prendermi Daniel. Spero veniate alla fiera...ci divertiremo!" mi da un bacio sulla guancia ed esce dalla stanza.
Indosso velocemente il vestito a cui abbino degli stivaletti e giacca marroni, e dopo essermi truccata sono finalmente pronta per uscire con Dylan. Alle 15.00 in punto sento un rumore di clacson e dalla finestra vedo la jeep azzurra parcheggiata di fronte il nostro vialetto di casa.
Quando entro in macchina Dylan mi squadra dalla testa ai piedi.
"Sei diversa!" dice leccandosi le labbra. "Hai cambiato i capelli?"
"Si!" dico ravvivandomeli. "Ti piacciono?"
"Non sono male..."
Sorrido, scuotendo la testa. Dylan non ammetterebbe mai che gli piacciono.
"Dov'è che stiamo andando? Alla fiera?" chiedo curiosa.
"No...perché ci tenevi ad andare lì?"
"Beh, no..." A dire il vero, si. Ho visto le fiere americane solo nei film...quindi certo che mi piacerebbe andarci!
Dylan scuote la testa, sorridendo "Cass tu non sai proprio mentire! Comunque ci tenevo a portarti in un posto se per te va bene. Però se avanza un po' di tempo potremmo andare alla tua stupida fiera più tardi!"
Per tutta risposta gli do un bacio sulla guancia.
"Immagino che secondo le tue regole, gli amici possano darsi baci sulla guancia!" scherza e io gli faccio la linguaccia.
"Allora dov'è questo posto?" insisto.
"Diciamo che è il mio posto preferito, vengo spesso qui, sai per...pensare. Comunque tra pochi minuti saremo arrivati, quindi lo vedrai con i tuoi occhi!"
Il suo posto preferito? Da un lato mi sento lusingata per il fatto che voglia condividere questa cosa con me, ma da un lato penso che forse con 'preferito' intende che è dove preferisce portare più spesso le ragazze.
Poco dopo Dylan parcheggia all'ombra di un enorme edificio circondato da mura. Dal cancello si intravedono enormi prati e alberi di ciliegio. So dove siamo, ho visto questo posto un mucchio di volte dai depliant, sin da quando ero solo una bambina: è la University of Washington.
Rimango a bocca aperta e senza parole per almeno due minuti interi prima di riuscire a dire qualcosa di sensato "Ma come...ma co...ma tu...perché?" o almeno pareva sensato nella mia testa.
Dylan ridacchia e poi mi prende per mano "Vieni chiacchierona, ti faccio fare un giro del campus!"
Mi affretto a seguirlo e a varcare i cancelli di quella che fra pochi mesi sarà la mia università.
"Oggi è domenica, sei sicuro che possiamo entrare?" chiedo.
"Tranquilla Cass, il campus è aperto sempre. Ti ricordo che la maggior parte degli studenti vive qui, all'interno del campus, e che quindi anche se non ci sono corsi la domenica, c'è sempre gente in giro!"
"Wow..."
"Ti piace?"
"Tantissimo!" non mi ero resa conto che avevamo camminato così tanto da giungere in un corridoio deserto.
"Verrò qui a settembre, per studiare letteratura inglese! Non ci posso ancora credere che questa sarà la mia futura casa!" dico.
"Lo so..."
"Lo sai?"
"Me l'ha detto un uccellino..." dice con un' alzata di spalle. So già che non mi dirà chi è stato, se avesse voluto l'avrebbe già detto, quindi inutile chiedere. Sento che sto davvero imparando a conoscere quel gran mistero che è Dylan.
"E tu? Dove andrai?" chiedo.
"Qui, ovviamente!"
"Cosa? Anche tu studierai letteratura inglese?"
"No, io studierò medicina!" dice serio con lo sguardo assorto nel vuoto "Ma tempo fa, letteratura inglese, sarebbe stata la mia prima scelta!"
Poi si volta verso di me e mi guarda attentamente negli occhi "Sai, in questo posto ho tanti ricordi. È un posto davvero speciale per me e non ci avevo mai portato nessuno..." mi confida.
"Oh..." sento un milione di farfalle danzare nel mio stomaco.
"Non essere triste Cass, sono dei ricordi belli!" dice passandomi il pollice sulle labbra, che si schiudono come per magia al suo tocco. "Dio, Cass...le tue labbra...non posso fare a meno di pensare alle cose che potrei farci...al modo in cui tu potresti farmi impazzire con queste..." mormora, poi aggiunge "Io non posso essere tuo amico...io non voglio assolutamente essere tuo amico e voglio che tu lo sappia!" le sue pupille sono così dilatate che sembra che il caramello dei suoi occhi si sia appena fuso. "Vuoi che smetta di toccarti? Vuoi che mi fermi? Possiamo tornare a casa, mi sforzerò di essere solo tuo amico se è davvero questo che vuoi!"
Sento che sto per sciogliermi "N...no, non voglio che ti fermi!" dico in un sospiro.
Per tutta risposta Dylan mi afferra una ciocca di capelli con una mano e la tira piano per farmi alzare il mento, inizia a depositarmi baci ovunque...sulle labbra, di nuovo lungo tutto il mento, e ancora sulle labbra...poi scende sul collo e inizia a succhiare un punto dietro il mio orecchio. Quando arriva a baciarmi sulla scollatura e all'attaccatura del seno, sento che il mio cervello è ormai andato in tilt.
"Ti voglio Cass, voglio sentirti pronunciare il mio nome più e più volte mentre godi. E tu...lo vuoi?"
Mi scappa un mugolio di piacere.
"Devi dirmi cosa vuoi Cass, dimmelo...non basta che annuisci!"
"Lo voglio!" ho la voce roca, non sembra la mia.
Per tutta risposta Dylan mi afferra per i fianchi e mi prende in braccio, le mie gambe si arrotolano automaticamente intorno alla sua vita, mentre entra in un'aula deserta, poi mi fa sedere su un banco senza mai smettere di baciarmi.
"Ma se entra qualcuno?"
"Tranquilla piccola, la domenica gli studenti sono per lo più impegnati a smaltire la sbornia, non verranno nelle aule!" riprende a baciarmi sul collo. Piccola, mi piace il suono di questa parola sulle sue labbra. Sento che sto per perdere ogni più piccolo senso della ragione e che sto per abbandonarmi completamente a lui. Tuttavia, sta per succedere, e io devo restare lucida: ripasso mentalmente le pochissime ed imbarazzanti lezioni sul sesso fatte da mia madre. "Dylan hai un preservativo?"
"Non ci servirà!" dichiara.
"Ma co...Si, invece! Non voglio avere dei figli adesso!" penso a mia madre e alla sua vita fatta di sacrifici per aver avuto me così presto.
Dylan scoppia a ridere "Cass, rilassati! Neanche io voglio dei figli..."
Ora o mai? Penso.
"Semplicemente non voglio fare sesso con te..." aggiunge.
"Ah...io credevo che..." ok, adesso mi sento veramente una stupida.
"Tu sei vergine, e credimi...per quanto io desideri fare sesso con te, perché si, lo voglio...ci sono un mucchio di cose che dovresti provare prima...chiamiamoli antipasti!" ridacchia.
Come fa a sapere che sono vergine? "Antipasti?" chiedo nervosa.
"Si, quello che in genere fai da sola...adesso lo farò io per te!"
Non capisco "Faccio da sola?"
"Si, hai capito...quando ti tocchi per darti piacere..."
"Io non....io non..." non so come spiegarmi, ma dal modo in cui Dylan mi guarda, so che ha capito cosa intendo. Vedo qualcosa di diverso nel suoi occhi, sembrerebbe quasi...non so, adorazione.
"Cazzo, Cass! Come è possibile che tu sia ancora così pura!" si morde un labbro. Ogni suo movimento è così sexy.
Sto zitta, non so cosa dire.
"Apri le gambe, piccola...ci penso io!" mi ordina, prima di riprendere a baciarmi e io obbedisco. Lui si mette davanti a me e con una mano tira fuori un seno dalla scollatura, per stringerlo forte, mentre fa scorrere l'altra mano lungo tutta la coscia, per poi salire all'altezza delle mutandine e scostarle piano. Rabbrividisco: mi sento così esposta, mai nessuno mi aveva visto così, mezza nuda. Mille pensieri mi si affollano in testa: mi farà male? Mi piacerà? Ma quando appoggia delicatamente il pollice sul mio punto più sensibile, ogni mio pensiero svanisce. Ci siamo solo io e Dylan.
"Sei già così bagnata piccola..." mormora mentre mi accarezza con sempre più pressione, facendo dei piccoli cerchi. Passa poi lentamente l'indice e il medio su e giù, quando ad un tratto infila dentro di me un dito, mi scappa un urlo e Dylan mi copre la bocca con una mano "Shh...fa piano piccola, o altrimenti ti sentiranno tutti!"
"Mmh..."
Dylan fa entrare ed uscire da me un dito, prima lentamente e poi sempre più veloce, sento un calore crescere sempre di più dentro di me e sento le gambe iniziare a tremare. "Così, piccola...vieni per me...." Quando anche la vista si appanna, non riesco più a fermarmi. Dylan continua ad accarezzarmi fin quando il mio corpo non smette di tremare. Apro gli occhi e lo guardo "Cosa è stato?" chiedo.
Dylan mi da un bacio sulla fronte sudata e poi dice con un enorme sorriso stampato in volto "Mi hai appena regalato il tuo primo orgasmo, piccola!"
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Dans de beaux draps
FanfictionDopo un po' non fa più male. È così che dicono tutti, no? Non fanno altro che ripeterci che il tempo sistema ogni cosa, che ci si abitua a tutto...che si impara a convivere con il dolore, che dopo un po' diventa tutto più facile. Beh...mentono! "Dan...