Cap. 5

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Il lunedì mattina riesco finalmente ad alzarmi dal letto ancor prima che suoni la sveglia. Hey dove è finita la dormigliona Cass? E chi è la ragazza che ha preso possesso del suo corpo?
La prima cosa che faccio una volta in bagno, è accendere lo scaldabagno. Anche se siamo quasi a fine gennaio, quì l' aria è gelida.
Mentre sono in doccia, penso che se fossi in Italia, potrei già indossare qualcosa di più leggero grazie al clima mite.
Anche se Dylan indossa spesso magliette a mezze maniche...cioè volevo dire qui tutti indossano abiti leggeri nonostante il freddo.
Io al solo pensiero ho già i brividi.
Oggi indosso un paia di leggins di ecopelle nero, un maglioncino bianco di lana lungo, e le mie Dr. Martens. Non ho tempo di stirarmi i capelli, perciò dopo essermi truccata, lego i capelli in una crocchia spettinata. Quando scendo di sotto per fare colazione la mia autostima cessa improvvisamente di esistere.
Olly beve quello che sembra essere succo d' arancia nella sua divisa da Cheerleader.
E' splendida.
"Ciao splendore! Ti ho già preparato il tuo mega termos di caffè. So quanto tu ne sia dipendente. Mamma e Christian sono appena usciti, ti salutano."
"Hey buongiorno...grazie per il caffè, lo sai che non dovevi!" dico, mentre afferro un croissant.
"Certo che dovevo, sei stata troppo buona con me a coprimi su quella cosa...E poi siamo praticamente sorelle, no? E queste...sono cose da sorelle!" indica il termos.
Scuoto la testa sorridendo "Ti eri già sdebitata aiutandomi a fare shopping!"
Sono contenta di avere una sorella, essere figlie uniche e vivere da sole con la propria madre....beh, non è sempre così divertente.
"Ma se non hai comprato niente di quello che ti ho suggerito!" sbuffa.
"Beh, è il gesto che conta, no?" ci mettiamo a ridere entrambe.
"Tra due minuti passerà a prenderci Dylan per accompagnarci a scuola!"
Mi va di traverso l' ultimo boccone di cornetto, e mentre tossisco dico "Cosa e perchè?"
Olly mi passa un bicchiere d' acqua, e sghignazzando dice "Beh, ti sarà sfuggito un piccolo dettaglio."
"Sarebbe?"
"La mia macchina è a casa sua da Sabato!"
Ah, già!
"E non possono passarci a prendere Lydia o Sus?"
"Dylan per andare a scuola deve passare necessariamente di qui, le altre dovrebbero farsi il giro della città!"
"E non si..." ma vengo interrotta da un rumore di clacson.
"Oh, eccolo, deve essere lui! Sbrigati, che odia aspettare!"
Afferro il mio giubbino di jeans foderato di lana bianca, prendo lo zaino e seguo Olly fuori di casa, che con una corsetta va a sedersi davanti in macchina.
Tranquilla, Olly non c'è bisogno di correre, non mi sarei mai seduta davanti, accanto a Dylan.
Sono già costretta a sedermi dietro di lui.
"Buongiorno!" dico entrando in macchina.
Per tutta risposta ricevo uno sbuffo da parte di Dylan, che mi fissa dallo specchietto retrovisore.
Ormai so che nel suo linguaggio è "Buongiorno anche a te."
Alzo gli occhi al cielo esasperata, e vedo che sorride.
Olly gli schiocca un bacio sulla guancia, e io distolgo lo sguardo.
"Grazie per...beh...sai per cosa!"
Dylan non le risponde, ma si pulisce la guancia con la mano, e poi accende lo stereo.
Riconosco subito la canzone: You Found Me dei Fray. E' una canzone che adoro, la musica è bellissima e il testo non è da meno.
"Puoi alzare, per piacere?" chiedo così a bassa voce, che penso che nessuno mi abbia sentito.
"Non se ne parla, è una lagna questa canzone!"
Olly è intenta a cambiare stazione, quando Dylan le blocca il polso con forza "Va bene questa!" ringhia.
Per Olly quel gesto sembra essere pari ad uno schiaffo in faccia, perché le salgono le lacrime agli occhi e passa l' intero tragitto in silenzio, e con la testa voltata verso il finestrino.
Mi sento in colpa, non avrei voluto che Dylan trattasse così la mia amica. Da una parte mi sento lusingata, perché Dylan ha lasciato la canzone per me.
Anche se una parte di me pensa che forse l'ha semplicemente fatto perchè anche a lui piaceva la canzone, e io non c'entravo niente. Anzi è sicuramente così.
Quando arriviamo a scuola borbotto un "Grazie" in direzione di Dylan, e poi mi affretto a rincorrere Olly, che è scesa di corsa dall' auto senza dire nulla.
Non riesco a parlare con Olly fino a quando non siamo in mensa.
"Tutto bene?" le chiedo incerta.
"Oh, si! Non fare caso a me, a volte dimentico le maniere di Dylan!" fa con le mani come se scacciasse via il pensiero e poi mi sorride.
Mi rilasso anche io vedendola di umore migliore.
"Non le mangi quelle?" Una voce roca ha appena pronunciato questa frase dietro di me.
Un brivido mi attraversa le spalle. Non ho il tempo nè di voltarmi nè di rispondere, che Dylan si siede accanto a me e mi ruba una patatina dal piatto.
"Hey!" brontolo.
"Mmh..." quel verso mi spinge a stringere le gambe sotto il tavolo...
Anche Logan e Daniel si siedono a tavola con noi.
"Ciao, bellezza. Stai benissimo con i capelli legati!" mi dice Logan scrutandomi.
Se i miei piedi fossero stati scoperti probabilmente sarebbero arrossiti, come tutto il resto del corpo.
"Ehm ciao...grazie Logan!"
Dylan si agita sulla sedia, ma poi si rilassa e dice "Se per te sta bene una che ha dimenticato come si usa la spazzola..." guardando Logan in segno di sfida, con un sorriso perfido.
Ma che gli prende? Logan voleva solo essere gentile a differenza sua. Non interessa a nessuno se io non gli piaccio. Ormai lo sanno tutti, perche continua a sottolinearlo?
Mi alzo in piedi di scatto. Voglio andarmene, non mi interessa star qui a farmi insultare da Dylan.
"Dove vai?" mi chiede afferrandomi un braccio. Ha gli occhi spalancati sembra spaventato dal mio gesto.
"Me ne vado. Stai praticamente mangiando tutto il mio pranzo, e poi non voglio ascoltarti dire cattiverie su di me!"
Ci stanno fissando tutti.
Dylan si guarda nervoso intorno "Dai siediti, non fare la bambina!"
Cosa? Lo guardo stortissimo.
"Mi dispiace se ti sei sentita offesa, ok? Ora siediti...per favore!"
Sembra sincero, perciò mi risiedo.
Vedo i muscoli di Dylan rilassarsi in seguito al mio gesto. E non sono sicura, ma credo di averlo sentito sospirare.
"Allora Olly, ti è passato il ciclo?" scherza Dylan, mentre continua a mangiare le mie patatine.
Ma non può prendersele anche lui?
"Vaffanculo stronzo!" dice ridendo Olly.
"Dai amore, lo sai com'è fatto Dylan, più tardi ti faccio rilassare io!" dice Daniel, facendo un occhiolino.
Cosa? Daniel e Olly stanno insieme? Non ne avevo idea!
Olly gli manda un bacio da lontano con la mano.
"Ci vediamo alle 15 nel parcheggio, vi porto a casa mia e recuperate l' auto. Mi sono rotto di essere il vostro taxista!" dice Dylan guardando prima me, e poi Olly.
"Oh...non aspettatemi. Oggi non torno a casa con voi... Tyler mi ha promesso di farmi vedere la città, e poi di andare a prendere un caffè nel posto dove lavora" Io e Tyler ci siamo accordati su tutto durante l' ora di scienze. Oggi è il suo giorno libero a lavoro, e non abbiamo perso tempo ad organizzarci.
Vedo Dylan irrigidirsi di nuovo sulla sedia.
"Tyler chi? Posey?"
"Ehm si...presente? Segue scienze con noi!" scherzo.
Per tutta risposta Dylan si alza di scatto dalla sedia, sposta il mio vassoio con forza e se ne va. Il sorriso mi muore sulle labbra.
All' uscita da scuola Tyler mi aspetta all' angolo. Sono ancora turbata dalla reazione di Dylan quando ha saputo che oggi avrei passato la giornata con Tyler, ma non ho voglia di rovinarmi il pomeriggio a causa sua.
"Hey!" gli faccio quando lo vedo.
"Ciao, allora andiamo?" mi sorride amabilmente.
"Sicuro!" gli dico, ma non prima di aver gettato uno sguardo al parcheggio Dylan è con Olly e con...Maddy. Entrambe salgono in macchina con lui ed io ad un tratto mi sento più triste.
Tyler mi fa fare un giro per la città spiegandomi ogni cosa, prima di portarmi sul luogo dove lavora quando ormai è già tardi pomeriggio, e i piedi mi fanno male. Si scopre poi essere uno Starbucks nel centro di Seattle. Io adoro Starbucks, perciò non perdo tempo nella scelta, so già cosa voglio: un muffin doppio cioccolato e un cappuccino. Tyler invece prende un caffè ed un cookie. Mi racconta che Alison, la sua ragazza, frequenta lo stesso nostro futuro college, che lavora come cameriera part time in un noto ristorante per pagarsi gli studi e che le piacerebbe presto conoscermi. A detta di Tyler, Allison è una ragazza fantastica, e sono sicura sia davvero così.
"Ti andrebbe di venire a cena dai miei questo sabato? Ci sarà anche Alison, e mi sembra un' ottima occasione per conoscervi. "
"Mi piacerebbe tantissimo, solo che questo sabato non posso..." vorrei dirgli che purtroppo ho perso una partita di beer pong, e che adesso sono costretta alla reclusione forzata con Maddy e Dylan, ma lo tengo per me.
"Ti va se rimandiamo al weekend dopo?" aggiungo.
"Affare fatto!"
"Ciao...tu devi essere Cassie! Ho sentito molto parlare di te!" una donna alta e bruna si è appena avvicinata sorridendomi. Ha la pelle olivastra e non ho dubbi su chi sia. Deve essere sicuramente la madre di Tyler. Noto che indossa anche lei la divisa di starbucks. Ma come lavora anche lei quì?
"Si, signora sono io!" le sorrido di rimando.
"Chiamami pure Kirsten. Io, mio marito e Alison saremmo felicissimi di conoscerti meglio...come avrai intuito Ty non ha molti amici, perciò ci entusiasmiamo molto quando ne incontriamo uno. Perchè non vieni a cena da noi una di queste sere?"
"Mamma..." Tyler vorrebbe sotterrarsi in questo momento.
Non posso fare altro che ridacchiare "Sarei felicissima di venire!"
"Ora vi lascio, c'è molto lavoro da fare quì! Ah ovviamente inutile dire che non c'è bisogno di pagare il conto" si avvia dietro il bancone.
"Tua mamma è stata molto gentile a offrirsi di pagare il conto! Non doveva"
"Non preoccuparti...questo starbucks è nostro!"
Cosa?
"Scusa non ne avevo idea!"
"Tranquilla non potevi saperlo. In realtà appartengono al marito di mia madre, Mark. A mia madre non piace starsene a casa senza fare niente. E' rimasta vedova presto ed è sempre stata abituata a rimboccarsi le maniche, così viene a lavorare e a me fa piacere darle una mano quando posso. E poi così facendo, metto anche da parte qualche risparmio per il college."
Tyler è proprio un bravo ragazzo. Se tutti fossero come lui...
Trascorriamo un'altra oretta in chiacchiere prima di salutarci. Tyler si è offerto di accompagnarmi a casa, ma a me andava di camminare un pò. Quando arrivo a casa sono stanchissima, ma ci vuole ancora un bel pò per la cena. Così decido di provare finalmente quella meravigliosa piscina che c'è di sotto. Afferro al volo un asciugamano, ma poi mi rendo conto di non avere un costume, perciò busso alla camera di Olly per chiedergliene uno.
"Si?"
E' al telefono, ma non appena mi vede stacca la chiamata. Che strano, forse aveva finito già di parlare.
"Ah, sei tu! Come è andato il pomeriggio?" mi chiede sorridendo
"Benissimo, grazie! Non è che per caso puoi prestarmi un costume? Vorrei provare la piscina!"
"Sicuro! Sono in quel cassetto... scegli quello che vuoi!"
Prendo il primo che trovo senza neanche guardare il modello.
"Ci vediamo a cena!" dico uscendo dalla stanza.
Quando sono di sotto e indosso il costume, noto con mio disappunto che è un body intero bianco. Il di dietro è a brasiliana, mentre avanti presenta una scollatura profonda. Praticamente sono nuda. Ma non mi preoccupo più di tanto perchè tanto nessuno dovrà vedermi vestita in questo modo.
Quando infilo un piede nell' acqua noto con enorme sollievo che è calda. Deve essere una piscina riscaldata. Prima di tuffarmi metto un pò di musica sul cellulare: mi rilasso nuotando, mentre ascolto l' ultimo album di Ed Sheeran. Quando esco dall' acqua ho praticamente le mani da vecchia, e la pelle d'oca. Ci sono decisamente rimasta troppo. Mi avvolgo nel mio asciugamano e salgo in camera mia. Quando accendo la luce per poco non mi viene un infarto, ma in compenso mi cade l' asciugamano da dosso per lo spavento. Dylan è seduto sul mio letto ed ha in mano...Orgoglio e pregiudizio?
"Ah, ce ne hai messo di tempo! Ho praticamente finito il libro" dice, mentre il suo sguardo percorre tutto il mio corpo indugiando più a lungo sul seno. Recupero subito l' asciugamano e me lo riavvolgo addosso.
"Cosa ci fai qui, e come hai fatto ad entrare?" sto balbettando, o forse tremando dal freddo. O forse entrambe le cose.
Si alza e viene verso di me molto lentamente. Io mi addosso alla porta della stanzetta.
"Tanto per cominciare sono entrato dal terrazzino!"
Faccio una smorfia "Oh davvero? E chi saresti Spiderman? Siamo al primo piano se non te ne fossi accorto!" Ma mi pento subito di averlo detto perché Dylan si avvicina sempre di più. Sento il cuore martellarmi nel petto.
Dylan appoggia le braccia ai lati della mia testa, intrappolandomi così nella sua sfera. E' così vicino che praticamente sento i nostri respiri fondersi. Non posso fare a meno di guardargli le labbra carnose.
"Ma sei sicura di vivere qui? C'è una scala fuori al terrazzo che porta alla porta sul retro che è quasi sempre aperta."
"No, che non c'è!" Gli dico, mentre continuo a fissargli le labbra.
Dylan si stacca da me, e dice "Allora perchè non guardi tu stessa? E smettila di tenerti stretta quell' asciugamano ormai ti ho vista!"
Lo guardo storto, prima di andare di corsa fuori il terrazzo a controllare. "Visto? Non c'è niente!"
"Cass, a destra...vedi è appoggiata lì, devi sporgerti un po' per vederla!"
Mi blocco un momento...ma solo perchè ho freddo, visto che ho ancora il costume bagnato, e non perchè mi ha chiamata Cass.
Mi tocca dargli ragione, anche se non mi va. Effettivamente la scala c'è, e a questo punto inizio a riconsiderare il suggerimento di Dylan di farmi un paio di occhiali. Questa scala mi ricorda un pò quella usata da Joey e Dawson nel famoso telefilm, solo che questa è un pò più arrangiata, e a mio parere pericolante.
"Vista?"
"Si..." ma poi mi sorge un dubbio.
"Ma tu come fai a sapere tutte queste cose?"
"Questa prima era la stanza di Olly..." dice semplicemente, a mo di spiegazione.
"Oh... non lo sapevo!"
Adesso si spiega la confusione dell' altra sera quando ha sbagliato stanza. Ad un tratto sento una fitta allo stomaco. Perchè Dylan conosceva la camera di Olly...usava la scala per arrampicarsi da lei?
Scaccio via il pensiero...Olly e Dylan sono amici per questo sarà venuto spesso nella sua camera. Forse studiavano insieme...
"Terra chiama Cass!" fa Dylan, riscuotendomi dai miei pensieri.
"Cosa?"
"Ho chiesto cosa hai fatto con Tyler oggi."
Ma che gli frega adesso di Ty?
"Un giro per la città, e poi siamo andati nello Starbucks della sua famiglia"
Dylan impallidisce "Ti ha detto qualcosa?" ringhia.
"No, cosa doveva dirmi? E smettila di urlare, o ci sentiranno di sotto..."
"No, niente..." sembra rilassarsi.
Chi lo capisce è bravo.
"Non mi hai ancora detto che ci fai qui..."
"Volevo controllare come te la stavi cavando con la relazione di scienze...sai non vorrei prendere un brutto voto..."
Eh?
"E non potevi chiedermelo domani a scuola? "
"No...non potevo aspettare..." si avvicina di nuovo.
Il suo sguardo è intenso. Questa volta mi addosso all' armadio. Le sue braccia sono di nuovo ai lati della mia testa, e io non resisto più: mi alzo sulle punte e lo bacio.
Dylan sembra essere colto alla sprovvista per un secondo, ma poi le sue mani mi strappano di dosso l' asciugamano. Le mie gambe si sollevano automaticamente, e si avvolgono attorno il suo corpo, mentre con le mani gli strattono i capelli per cercare di avvicinarlo ancora di più a me.
"Cazzo, Cass" Dylan mi spinge sempre più forte contro la parete, mentre mi bacia appassionatamente. Sento la sua erezione spingere contro di me. La sua lingua è calda, ed ha un sapore di fragola. Le sue labbra carnose e morbide si staccano per un attimo dalle mie, prima di cominciare a succhiare e mordicchiare vari punti del mio collo. Mi sento morire.
"Caaaaa-ssieee a tavola!"
Merda è mio padre. Mi stacco subito da Dylan che ha le labbra rosse e gonfie. Le sue pupille sono ancora dilatate, e vedo il grosso rigonfiamento nei pantaloni. E' così eccitante. Abbiamo entrambi l' affanno.
"Arrivoooo!" strillo.
"Adesso devi proprio andare!" lo spingo verso il terrazzo.
Lui sembra divertirsi un mondo a vedermi così nel panico.
"Che fai prima mi usi e poi mi getti via?" sghignazza.
"Shh! Piantala! Ci vediamo domani a scuola...ora vai!"
Dylan mi fa l' occhiolino, e poi scende di sotto.
Non rimango a guardarlo, ma mi avvio di corsa in cucina. Dopo aver cenato e aver fatto una doccia bollente, quando mi metto nel letto sono sfinita. Mi tocco le labbra e il collo pensando che questi sono i punti dove mi ha baciata Dylan. Non so cosa mi sia preso. Non so perchè gli sono saltata addosso. So solo che mi sono sentita attratta da lui come una calamita. Ma non succederà di nuovo...Olly è stata chiara: Dylan non vuole relazioni, e se pensa che io possa essere la sua nuova scopamica si sbaglia di grosso.

Olly è stata chiara: Dylan non vuole relazioni, e se pensa che io possa essere la sua nuova scopamica si sbaglia di grosso

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