Capitolo 31

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Il mio risveglio al mattino seguente non è come lo speravo, ma d'altronde non potevo aspettarmi che Luca fosse ancora qui accanto a me.
Osservo il lato del materasso che ha preso la sua forma, tutto adesso in questa stanza, sa di lui, del suo profumo e di quello che stanotte abbiamo condiviso.
Mi lascio andare a un sospiro, abbracciando il cuscino, il suo. Improvvisamente penso a come comportarmi non appena lo rivedrò al lavoro.
Prima di uscire, decido di cambiare le lenzuola, non potrei dormire una notte in più in questo letto senza respirare il suo profumo.

Sapevo fin da quando sono uscita da casa, di poterlo rivedere, non mi aspettavo così presto. Mi sorprende vederlo prendere il caffè nella sala comune. Mi stupisce con quanta facilità si muovi nell'ambiente, saluti i colleghi, interagisca con loro. Sembra così a suo agio.
Non avrei mai pensato, quando lui è arrivato in questo ospedale e Visconti ci ha chiesto di collaborare, che lui potesse passare più tempo in pediatria che nel suo reparto.

Mi appoggio, silenziosa, alla porta della stanza, da spettatrice. Sembra che nessuno stamattina faccia caso a me, scruto i bambini, infondo, mentre si dilettano tra giochi e lezioni, chiusi in una bolla di spensieratezza ed entusiasmo. È bello sapere che, nonostante si trovino in ospedale, riescano a trovare in esso attimi di felicità.
I loro sguardi rivelano speranza. Quella speranza che con il tempo un po' ci abbandona, perché siamo stanchi di attendere. Eppure, quando meno ce lo aspettiamo, le cose succedono.

Osservo Luca, con quelle sue spalle larghe, le braccia strette nel camice inamidato, le stesse che stanotte mi hanno stretto a sé e cullata. Nonostante non riesca a vederlo, mi immagino che la fronte gli si sia corrucciata e abbia fatto una smorfia con le labbra.
Mi viene da sorridere pensando che lo faccia sempre quando qualcosa non quadra. Sembra proprio che abbia problemi con la macchinetta.

Alla fine soffoco una risata, portandomi una mano alle labbra, e lo noto riprovare.
Una mano appoggiata alla macchinetta, mentre attende impaziente che il suo caffè sia finalmente pronto, forse uno sbuffo fuoriesce dalle sue labbra, l'altra a massaggiarsi il collo. Nel suo gesto riconosco tanta stanchezza accumulata. La giornata non deve essere iniziata nei migliori dei modi.
Un altro movimento, questa volta del capo, come a voler sciogliere i muscoli e allegerire la tensione.

Inconsciamente, sto già muovendo i passi verso di lui.

"Cos'hai?" gli domando, avvicinandomi.

Luca, allora, si volta verso di me, con la sorpresa che gli si disegna in viso.

Lo scruto, non ha una bella cera e ha lo sguardo stanco, solcato da delle occhiaie: è comprensibile dopo che si sia preso una sbronza. Eppure, non mi sfugge il guizzo che attraversa i suoi occhi alla mia vista.

"Mmh" mugugna, massaggiandosi la nuca. "Stanotte ho dormito malissimo" ammette con una velata provocazione.

Mi rendo conto che il suo, sia un riferimento alla notte passata a casa mia, con me.

Mi appoggio alla macchinetta dietro di me, le braccia portate al petto, una posa un po' scomposta e lo sguardo che sostiene il suo, in segno di sfida. Non avrei mai pensato che potessimo ritrovarci a parlare così, a provocarci scherzosamente.
"Eppure, a me sembrava che tu, stanotte, dormissi benissimo".

Con soddisfazione, osservo i suoi occhi sbarrarsi impercettibilmente, e poi scrutarsi attorno, in allerta, come a paura che qualcuno abbia sentito le mie equivoche parole.

Poi, in un gesto fulmineo, il suo sguardo ricade su di me, e io mi rendo conto che no, non oserà replicare alle mie parole. Ma a me basta questo, basta che mi guardi così come fa. Che sulle sue labbra appaia l'ombra di un sorriso sorpreso, attratto.

Nel frattempo, inserisco delle monete nella macchinetta e aspetto che il mio caffè sia pronto.

Luca non dice nient'altro, ma il suo sguardo si fa ad un tratto pensieroso e io mi chiedo cosa gli stia passando per la mente. Avvicina il suo bicchiere alle labbra, con flemma, attento a non scottarsi, e i suoi occhi si socchiudono, pregustando il suo caffè.

Ricominciamo da qui (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora