Capitolo 67 parte 1

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Attenzione! Quella che state leggendo è solo la prima parte del capitolo che vi sto per pubblicare. Ho scelto di dividerlo in due, perché sarebbe risultato troppo lungo da leggere insieme. La seconda parte verrà pubblicata a breve, così che abbiate addirittura due capitoli da godervi in una sola giornata, ma intanto buona lettura!❤
Ci risentiamo nell'angolo autrice😘

Come ci ci si accorge di essere felice? Non credo siano sufficienti parole per esprimerlo. La felicità è un concetto astratto che passiamo a rincorrere per tutta una vita: aspiriamo al lavoro dei nostri sogni, ricerchiamo emozioni che ci infiammino, assecondiamo le nostre più recondite ispirazioni pur di colmare quel vuoto che ci induce a pensare non sia mai abbastanza, rincorriamo la materialità nelle sue forme molteplici, senza sapere, che lei, "la felicità", si nasconda nell'essenza delle più piccole cose, quelle che spesso reputi di poca importanza. Ma quando finalmente la scorgi, ti rendi conto di cominciare a vedere ogni cosa sotto un punto di vista diverso. Oggi lo so, oggi sono felice, e ho capito che non devo rincorrere nulla, perché è stata la felicità a trovare me. E lo ha fatto in un modo inaspettato; senza che me ne accorgessi, infatti, si è fatta spazio nella mia vita, e ha tessuto su di me una tela colma di colori. La felicità è il sorriso di Luca al mattino, appena svegli, il suo modo tanto dolce di preoccuparsi per me, è il suo amore nei miei confronti; la felicità porta il suo nome e quello di Lucia, il mio piccolo grande dono della vita. Tra le mie mani adesso è stato riposto un grande valore, e noi formeremo una famiglia. Una famiglia, cielo, non ci credo! Adesso però è arrivato il mio momento, tocca a me lottare e scoprire cosa il destino abbia ancora in serbo per me, per noi.
Ma nel frattempo, sono felice e vorrei urlarlo al mondo intero!

Mentre cammino verso il padiglione che ospita il mio reparto, mi accorgo di Arianna poco lontana, avvinghiata al corpo di un ragazzo sconosciuto. Spalle larghe, doppio taglio alla moda, viso affilato: ha tutte le carte in regola per far innamorare di sé le ragazze. Scruto le dita sottili della mia amica risalire lungo la schiena di lui e attirgliarsi voraci alla sua maglietta, per stringerlo e non lasciarlo andare. Come se non fosse mai abbastanza per lei.
Nonostante sia distante, non mi è difficile percepire lo schiocco che le loro bocche producono separandosi.
Mi porto una mano alle labbra, a coprire una risata divertita, osservandola rimanere intontita e stupita, quando lui, dedicandole uno sguardo di quelli che farebbero sciogliere le gambe in gelatina a chiunque, si allontana per il corridoio.
Arianna ha il volto di chi è in una piena fase di innamoramento e non posso fare a meno di pensare che condividerà con me tutto il suo entusiasmo.
Così, quando lei lascia volteggiare la sua chioma riccia e ribelle verso di me, alzo una mano nella sua direzione, invitandola a raggiungermi.
La mia amica non se lo lascia ripetere due volte, perché mi arriva accanto poco dopo, saltellando entusiasta. Sebbene il suo viso presenti i segni di quella che è stata sicuramente una notte brava, un grande sorriso le arriccia le labbra, sbavate di rossetto.

Opera dell'intrigante sconosciuto, penso in silenzio...

"Ma ciaooo, Anita!" trilla lei, allargando le braccia con allegria, per tirarmi a sé in un vigoroso abbraccio.

Stringo le labbra, a trattenere una risata, nel frattempo in cui rischio di rimanere soffocata dalla sua estrema vivacità. Non me ne stupisco tanto, in realtà, perché anche in condizioni normali, sa essere così espansiva.

"Bella giornata, eh?" la prendo in giro, dedicandole poi un'occhiata curiosa, non appena lei si rende conto sia arrivato il momento di lasciarmi andare.

Arianna si porta una mano al petto con fare melodrammatico. "Puoi dirlo forte!" mormora, trattendosi dall' esternare un gridolino gioia. "Ieri sera ho passato la serata migliore della mia v.i.t.a. Quel ragazzo, per l'amor del cielo, bacia da Dio!" mi rivela, in piena estasi, portando un pugno chiuso alla bocca per mordicchiarsi le nocche.

Ricominciamo da qui (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora