Lucia, come ci aspettavamo da una piccola guerriera qual è, supera le prime 48 ore. Il suo percorso, da ora in poi, non sarà semplice, la ripresa è lenta ma lei ha già fatto passi avanti, avendo superato la parte più critica, soprattutto per la sua giovane età.
La dose dei farmaci le viene diminuita man mano fino al suo risveglio, che avviene quattro giorni dopo l'intervento.
Risvegliarsi, dopo un trapianto così delicato come il suo, è riprendere a vivere di nuovo; devi fare i conti con un organo esterno che, all'improvviso, fa parte di te e non è sempre facile come sembra, soprattutto quando ti trovi a far fronte a tutti i rischi e i pericoli che esso può comportare. Lucia dovrà essere costantemente monitorata, fin quando non lascerà l'ospedale, ma i suoi controlli dovranno essere periodici anche al di fuori, continuerà a prendere i farmaci immunosoppressori e dovrà seguire un percorso di riabilitazione.
Una settimana dopo l'intervento, Lucia viene riportata nel reparto di pediatria, ma le viene assegnata una stanza singola in modo tale da prevenire l'insorgere di complicazioni.Non riesco ancora a credere che lei stia bene e si sia ripresa; ricordo bene il giorno in cui si è svegliata, il suo volto pallido, gli occhi che faticava a tenere aperti ma che brillarono di sorpresa, il sorriso che si disegnò sul suo viso, non appena si rese conto che io fossi la prima persona al suo fianco nel momento del risveglio. Non poteva essere altrimenti, tutti i giorni in cui era stata in coma, per quanto mi fosse possibile, li avevo passati accanto a lei, come se dalla sua vita dipendesse anche un po' della mia.
Ho seguito con attenzione i suoi progressi, ho gioito del suo risveglio e mi sono prodigata affinché lei sentisse tutto il mio affetto nei suoi confronti.Luca si sente fiducioso a riguardo, in giornata ha sottoposto la nostra piccola Lucia ad una prova sottosforzo per verificare come reagissero il suo organismo e il nuovo cuore, e non ha riscontrato nessuna anomalia in esso.
Fa strano sentirla chiamare "nostra Lucia", ma mi è risultato spontaneo sorridere nel momento in cui, lui, con facilità ha ammesso queste parole.
È bello pensare che Lucia sia un po' di tutti noi, perché dopo il tempo che ha passato qui in ospedale, è inevitabile non affezionarsi, eppure, quelle parole hanno significato molto altro per me.Luca pensa che la sua nuova condizione non la costringa a rimanere ancora qui, nonostante la convalescenza sia ancora lunga, eppure, sento di voler tenere, il giorno in cui Lucia se ne andrà, il più lontano possibile.
E allora non ci penso, e cerco di godermi, al meglio, ogni momento passato con lei.Mi fermo sull'uscio della sua stanza, illuminata solo dalle luci esterne, Lucia dorme, questa volta non sono riuscita ad arrivare prima che lei si addormentasse, ma ormai il darle la buonanotte è diventato come un rituale.
Tutte le volte che rimango in ospedale fino a sera, entro nella sua stanza, lei sorride sempre alla mia vista, dimostrandomi il suo affetto nei miei confronti. Lascio che si addormenti e mi premuro di rimboccarle le coperte e di rimanere a contemplarla per un po'. Lucia è una bellissima bambina e non mi è difficile immaginarla da grande, una giovane e forte donna.Entro nella stanza, silenziosa, compiendo ogni minimo passo facendo attenzione a non svegliarla. Lucia dorme, con il volto rivolto verso la finestra, ma mi rendo conto, sùbito, che qualcosa nel suo sonno non vada.
Lucia ha un sonno agitato, me ne accorgo, sentendola mormorare parole confuse, e nonostante il suo battito sia accellerato, esso non rivela anomalie.
Mi siedo al suo fianco, sperando di poterla tranquillizzare dal suo brutto sogno, osservo il suo capo scuotersi da una parte all'altra, una smorfia accennarsi sulle sue labbra. Una mia mano si muove nella sua direzione, cercando di darle conforto, ma le sue parole mi fanno sussultare.
"Mamma!" ansima. "Mamma..."ripete in un sussurro.
La sua sembra quasi una richiesta ed è capace di farmi gelare sul posto. Nel silenzio della stanza sento il mio cuore battere forte.
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Ricominciamo da qui (COMPLETA)
RomanceAnita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospe...