Capitolo 10

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Lucia è tornata nella sua stanza; è più serena adesso e passa il tempo a giocare con i suoi compagni di stanza. 
Sara sta molto meglio e penso che a giorni verrà dimessa, Francesco, invece, è ancora sotto cura, ricoverato qui per un'infiammazione dell'appendice. Visconti, consultandosi con il chirurgo che lo segue, ha deciso di valutare bene la situazione e decidere in seguito se operarlo o meno.
Sta cominciando a spiccicare parola: il suo mutismo era solo una conseguenza al suo malessere; coinvolto nei giochi da Lucia che gli fa insistentemente domande, le racconta delle sue giornate come se, attraverso i suoi occhi, volesse mostrarle com'è la vita fuori. Si sta estaurando proprio un bel rapporto tra loro e sono felice di vedere  quanto stiano legando.

Entro a salutarli e noto il bambino seduto sul letto della piccola mentre giocano con delle vecchie macchinine, sorrido alla scena. Sara, invece, rimane in disparte mentre spazzola i capelli ad una bambolina.

Appoggio le mani sui fianchi. "Tu che ci fai qui? Non dovresti stare a letto?"faccio presente, pizzicando una guancia al bambino. 

Lui salta immediatamente giù dal letto lasciando a Lucia un bacio sulla guancia, che abbassa lo sguardo, e corre nel suo di letto.

"Non diventerai come l'altro dottore, quello vecchio, vero?"domanda, a quel punto, la piccola, incrociando le braccia al petto, e io le sorrido scompigliandole i capelli.

"Buongiornooo, miei cariii amici!"una voce allegra e sconosciuta mi fa sobbalzare, portandomi a voltarmi, e un urlo sorpreso esce dalle mie labbra, alla vista del pagliacco sulla soglia.

Lucia ride, coprendosi con le manine le labbra e nascondendosi dietro di me.

Il clown ha la faccia paffutella dipinta di bianco, le guance colorate di rosa, e un naso rosso e rotondo. Indossa una parrucca di ricci verdi e abiti stravaganti tra cui larghi pantaloni verdi in tinta con la capigliaura, mantenuti da bratelle gialle, e una maglietta rossa con un papillon a pois sul colletto. I riccioli oscillano mentre cammina verso i bambini. Francesco e Sara corrono giù dai loro letti, esultando, e si aggrappono ai suoi pantaloni.
"Sono feliceee di vedervi, piccoli miei, e voglio presentarvi una persona, diciamo un compagno di... pagliacciate" si apre in una grossa risata, indicando la porta; i piccoli si sporgono curiosi.

Luca entra sorridente in stanza, indossa anche lui un naso rosso e al suo seguito ci sono dei bambini del reparto. 
"Ho portato ospiti"annuncia, indicandoli; il pagliaccio batte le mani entusiasta e si muove goffamente come se ogni gesto che compia sia fatto per suscitare risate.

"Benissimooo, venite, venite, che adesso cominciamo a giocare"strascica le parole parlando e Francesco e Sara lo seguono attenti mentre lui saltella tra i bambini, poi estrae delle caramelle dalla tasca e le distribuisce.
"Ci divertiremo tantissimoooo!"sorride loro
"Siii!"replicano i piccolini, alzando le braccia al cielo. 

A quel punto, Luca incrocia il mio sguardo e sorride. Quel gesto mi provoca una sensazione piacevole e il cuore comincia a battermi forte come è solito fare da un po' a questa parte ogni volta che lui mi è vicino. 
Si avvicina lento, mentre Lucia dalla mia spalla osserva i suoi compagni giocare.
"Ciao"mi saluta e sento le guance diventarmi color porpora, poi la sua attenzione si sposta sulla bambina che si nasconde sorridendo per non farsi vedere.

"Birbantella, esci fuori, ti ho visto"Luca scoppia a ridere e a quel punto Lucia salta.

"Sorpresaa!"esclama, portando le braccia in aria. 

Mi volto e spalanco le braccia. La piccola ci si fionda con un balzo e fa una smorfia a Luca che le si avvicina per metterle il broncio.
Lei ne approfitta per rubargli il naso, invano. Luca si ritrae e lo nasconde. 

Ricominciamo da qui (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora