Dopo il colloquio con la psicologa, io e Luca ci siamo concessi una passeggiata, avvolti in un silenzio rilassante, con in sottofondo solo il ticchettio dei nostri passi.
La primavera ormai inoltrata ci dà modo di godere di una giornata mite, fresca quanto basti e la leggere brezza che si leva, scompigliando le chiome degli alberi in fiori, posandosi poi sui nostri volti in una carezza delicata, mi provoca una profonda sensazione di benessere.
Osservo l'orizzonte davanti a noi tingersi di un caldo rosso a cui si mescola alla perfezione un tiepido arancione, in tripudio di sfumature e colori, sovrastato dalle nubi già scure. Scruto questo momento con gli occhi che mi brillano per lo stupore e penso che vorrei immortalarlo, imprimerlo nella mia mente per sempre. Così, mentre avverto la mano di Luca stringere ancora la mia, e il suo pollice accarezzarne il dorso, recupero frettolosa il mio cellulare dalla borsa, custodendo questo spettacolo e imprigionandolo in una fotografia.Il respiro di Luca plana sul mio collo lasciato scoperto dalla manica del giubbino di jeans che è scivolata di lato e io mi volto verso di lui, sorridendo soddisfatta di essere riuscita a catturare questo attimo. E mi rendo conto che vorrei poter fermare anche questo, lasciare che la sua immagine, il modo così adorante e dolce in cui i suoi occhi si posano su di me, rimanga intrappolata nella mia mente e nel mio cuore, all'infinito.
All'improvviso, una folata di vento più audace delle altre si leva nell'aria, portandomi ad acciuffare alcune ciocche di capelli che mi infastidiscono gli occhi, ma adesso con l'orizzonte alle mie spalle, il mio sguardo è per lui, lui soltanto. Mi sento attratta a lui come se fosse una calamita. Allora percorro il suo viso con lo sguardo, beandomi della sua bellezza così disarmante.
Luca scende ad apportare una carezza lungo il mio viso, seguendo una linea immaginaria nella sua mente e si sporge verso di me, facendo in modo che la sua fronte adagi alla mia. E io accompagno i suoi gesti, andandogli incontro e socchiudendo gli occhi.
"Adoro il tuo modo di emozionarti ancora davanti alle piccole cose; piccole cose che attraverso i tuoi occhi diventano meravigliose" mi sussurra, facendo in modo che la sua voce maledettamente roca e bassa mi provochi un brivido lungo la spina dorsale.E io a quel punto gli sorrido, colma di emozione, conscia della reazione che le sue parole abbiano scaturito in me e mi alzo sulle punte per baciarlo, lievemente, allacciando le mie braccia attorno al suo collo, pronta a guadagnare un'ulteriore vicinanza. E poi lo stringo, accarezzandogli i capelli alla base della nuca e lui insinua le sue mani nel mio giubbino, all'altezza delle coste, sostenendomi vicino a sé e portandomi a sfiorare il mio corpo con il suo. Avverto la pelle, nonostante lo strato di vestiti, bruciare, facendomi reprimere un gemito di piacere, che Luca cattura e soffoca tra le sue labbra, chiedendomi il permesso di insinuare la sua lingua nella mia bocca, giocando a stuzzicarmi per ritrarsi dispettoso.
Afferro il colletto del suo giubbetto, strattonandolo lievemente mentre sogghigno divertita, reclamando un contatto che mi spetta di diritto e, a quel punto, lui comincia a fare sul serio, lasciando che mi prenda le sue labbra, che le plasmi con le mie, mentre intorno la brezza ci culla, con uno sfondo che sa di magico e romantico, e noi, innamorati più che mai, ci proclamiamo il nostro amore.Quando, dopo poco, Luca mi accompagna a casa, mi rendo conto che non ci sia bisogno io gli chieda di salire su con me, di rimanere; pare che lui scorga quella richiesta attraverso i miei occhi come in un tacito accordo.
Resta con me...
E mentre saliamo le scale, eccitati ed ebridi di passione come due adolescenti che hanno fretta di amarsi, mi rendo conto che le parole adesso siano davvero superflue. Ci scrutiamo in un gioco di sguardi, di consensi, con mani che si cercano, che bramano, che quasi già spogliano.
La porta del mio appartamento si richiude con uno scatto dietro di me e non faccio in tempo a rendermene conto che Luca lì a fare in modo che il mio sguardo e la mia attenzione sia solo per lui; la mia schiena che aderisce alla parete, le sue dita che giocherellano con le mie.
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Ricominciamo da qui (COMPLETA)
Roman d'amourAnita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospe...