"Agitata?" domando a Cristina, mentre percorriamo la strada dal parcheggio all'ingresso dell'ospedale.
Lei mi rivolge uno sguardo, l'ombra di un sorriso sul suo volto. "Nono, è solo un prelievo, infondo"risponde ironica.
Rido alla sua affermazione, ricordando l'ultima volta che lei aveva ripetuto una cosa del genere e non era finita nel modo in cui sperava.
Prima che possa dirle qualcosa, è lei a riprendere a parlare.
"Piuttosto, tu come stai? Hai più sentito Nicola?" mi chiede."No...mi ha mandato messaggi e chiamato innumerevoli volte, ma non ho mai risposto. Cris, non era lui, io non lo riconoscevo"ammetto, passandomi una mano tra i capelli nervosa.
Lei a quel punto assume un'espressione pensierosa.
"Io me la sarei aspettata una reazione del genere da lui, sai? Ha un atteggiamento fin troppo protettivo nei tuoi confronti, Anita"replica Cristina, lanciandomi un'occhiata eloquente.Annuisco. "Sì, beh ci conosciamo da anni"le rispondo, frettolosamente. Credo di aver capito dove voglia andare a parare e questo è un argomento di cui non voglio discutere.
"Non penso che tu, però, avresti reagito così al posto suo"osserva lei.
Non posso che darle ragione. "Ok, però adesso andiamo, su"la incito, prendendola a braccetto.
Facciamo l'accettazione e poi ci sediamo in sala d'attesa aspettando che sia il turno della mia amica e fortuna vuole che la chiamino presto. Nel frattempo recupero una rivista e leggo qualche frivolo gossip.
Poco dopo la mia amica mi raggiunge, il braccio steso mentre l'indice e il medio della mano destra premono sul cerotto."Tutto ok?"le domando curiosa. La scorsa volta c'è stato un piccolo problemino, c'era un infermiere alle prime armi che non riusciva a trovarle la vena e Cristina ha rischiato di sentirsi male.
Lei, allora, arrossisce imbarazzata.
"Cosa è successo, tesorino?"le chiedo sorridendo.
Lei temporeggia. "Oh, beh...c'era questo infermiere che mi ha fatto il prelievo e ho avuto la sensazione che stesse flirtando con me"ammette impacciata.
Scoppio a ridere. "Fai conquiste, eh?"la prendo in giro.
Cristina si copre il viso con le mani e io non riesco a frenare la mia voglia di curiosità. "E come era lui? Carino?"le domando curiosa.
"Beh...sì"mi tiene sulle spine lei, così mi curo di lanciarle un'occhiataccia. "Allora...capelli castano chiaro, tenuti alzati in un ciuffo e rasati ai lati, occhi verdi e un bel sorriso"elenca Cristina arrossendo.
"Ah, ma parli di Edoardo"confesso, tranquilla e destando la sua attenzione.
"Non lo stai dicendo solo perché ho una cotta per Edoardo Purgatori, vero?"ride lei, puntandomi un dito contro.
Cristina ha una cotta spropositata per quell'attore e ho l'impressione che segua un medico in famiglia solo per lui.Mi limito a scuotere la testa e la porta della stanza si spalanca, rivelando proprio il ragazzo sulla soglia.
Sorrido. "Edoardo, ciao!"richiamo la sua attenzione, alzando la mano in un gesto di saluto.
Cristina si volta di scatto e i suoi occhi si spalancano, sorpresi.Lui socchiude le labbra meravigliato di vedermi là e si avvicina svelto. "Anita cara, ma che piacere rivederti" le sue braccia si spalancano mentre mi fa segno di avvicinarmi per abbracciarlo.
Ci perdiamo in convenevoli e lo sguardo del ragazzo si posa subito sulla mia amica. Le sorride. "Come va?"le chiede, indicandole il braccio. "Sono stato bravo, vero?"la osserva pavoneggiandosi.Cristina è come se fosse entrata in trans, ci vuole un mio colpo di tosse per risvegliarla.
Lei arrossisce visibilmente imbarazzata. "Scusate, ero sovrappensiero. Comunque sì, tutto ok, non ho sentito niente"gli sorride grata.
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Ricominciamo da qui (COMPLETA)
RomanceAnita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospe...