...tre settimane dopo
Marzo arriva portando con sé la primavera e il segno della mia rinascita. Così come la natura sembra risvegliarsi dal suo terpore invernale, io ricomincio a vivere. La primavera è da sempre stata una delle mie stagioni preferite. Gli alberi e i campi che si vestono di colori, in un gioco di luci e tonalità calde e vivaci. Le giornate che cominciano ad allungarsi, invogliandoti a passare tempo fuori casa, per godere dell'aria più calda e mite. E poi, davvero, la visione di una natura che rinasce, mi ha sempre dato una sensazione di pace e benessere.
E così, piano, piano, in queste settimane ho ritrovato un mio equilibrio. Da quella sera nello spogliatoio, Giorgio non si è più avvicinato a me e questo è stato un bene. Luca, Arianna e Maria hanno fatto in modo di non lasciarmi sola, ostacolando ogni suo tentativo di riprovarci. Mi sono ritrovata a sentirmi, improvvisamente, al sicuro, protetta, nonostante il loro comportamento abbia spesso sfiorato l'asfissia.
La calma apparente di Giorgio, però, non mi rende pienamente tranquilla: ho comunque paura che il suo rimanere nell'ombra sia solo un tentativo per escogitare qualcosa di troppo grande. Quindi, mi sono promessa di stare attenta e, per quanto mi sia possibile, di tenerlo d'occhio. Lui sul lavoro mantiene una maschera impeccabile, dedito a qualsiasi cosa faccia, ma non riesco davvero a pensare che una persona così calcolatrice e meschina possa avere a che fare con dei bambini.Rilascio un sospiro, appoggiandomi a una panchina per riprendere fiato. Piego poi una gamba, facendo un po' di streching per rilassare i muscoli. Da qualche settimana a questa parte, approfittando delle belle giornate di cui stiamo godendo, nelle mattinate libere dal lavoro, ho preso a fare delle lunghe passeggiate. Ho scoperto che non sia solo il mio corpo a trarne beneficio, ma soprattutto la mia mente. Stare sola, immersa nella natura, con gli auricolari a propagare della musica nelle mie orecchie, mi permette di sentirmi così leggera e libera da qualsiasi pensiero.
Improvvisamente, il cellulare prende a squillare e tolgo gli auricolari, per portarmi l'apparecchio all'orecchio.
"Luca!"esclamo, senza nascondere un pizzico di sorpresa."Anita?"ammette lui, confuso, forse avvertendo il mio respiro affannoso. "Dove sei?"
Accenno a un sorriso:" Sono al parco vicino casa, per la mia corsa mattutina" ammetto con una certa soddisfazione.
Luca non risponde subito, ma dopo poco, sento la sua risata propagarsi attraverso il cellulare. "Dai, Anita, che non ci crede nessuno" replica, divertito.
Metto su un broncio, nonostante lui non possa vedermi, offesa dalla sua presa in giro. "Ah-ah" lo scimmiotto "anche se non siamo tutti sportivi e allenati come te, questo non vuol dire che..."
Luca fa scemare ogni mia intenzione di ribattere alle sue parole con una certa convinzione, perché il suo tono assume presto una sfumatura bassa e roca.
"Sei da sola?"mi chiede.Allontano il cellulare, per guardarmi intorno e rilascio un sonoro sbuffo. "Sì, Luca, sono sola..."ammetto in un borbottio.
Riesco a immaginarlo, con il cipiglio che gli si è disegnato in volto alle mie parole. In questo periodo Luca ha davvero manifestato un interessamento paranoico nei miei confronti. Arrivo quasi a pensare che sia diventato la mia ombra."Anita"replica, estremamente serio.
"Sì, lo so, lo so..." lo assecondo, roteando gli occhi al cielo. "Non possiamo prevedere come si possa comportare Giorgio".
Io capisco la sua preoccupazione, davvero, ma ho bisogno di questi momenti solo per me. E ho giurato che non voglio che questa situazione comprometta l'equilibrio che sto cercando di ricostruire.
"Aspettami che arrivo" mi fa presente, con un tono che non ammette replica.
"No, Luca, aspetta..."tento, ma lui ha già riattaccato.
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Ricominciamo da qui (COMPLETA)
Storie d'amoreAnita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospe...