PIANGOOO!😭 CI RISENTIAMO NELL'ANGOLO AUTRICE PER TUTTI I RINGRAZIAMENTI MA ADESSO LA PAROLA A...
4 anni dopo...
Se un giorno, molto lontano, mi avessero detto che avrei trovato una famiglia, che mi sarei sentita amata così, in un modo così appagante e totalizzante, non ci avrei creduto.
Non avrei mai pensato di tornare a essere felice, non dopo quello che è successo alla mia mamma e il mio papà. Mi capita, ancora, di pensar loro, sarebbe impossibile il contrario, e sono sicura che non smetterò mai di farlo. I miei genitori vivono dentro di me, e sarà così per sempre, ma Luca e Anita mi hanno restituito la voglia di vivere, mi hanno donato la felicità, quella che pensavo fosse andata via per sempre, insieme a loro, nel giorno dell'incidente.
Mamma Anita e papà Luca, come è bello poterli chiamare finalmente così! E quanto ho dovuto attendere per farlo. Sono diventata Lucia Franzese a tutti gli effetti solo uno anno fa, dopo 3 anni di affidamento, eppure io mi sono sentita loro figlia da subito.
Una vaga somiglianza con papà, con i nostri occhi verde/azzurro ad accomunarci, hanno fatto in modo che chi non sapesse, non potesse mai immaginare io fossi stata adottata.
Non potete capire quanto io abbia riso, presentatasi l'occasione, davanti alle loro facce esterrefatte.
Ma, diciamoci la verità, a me non è mai importato di cosa pensassero gli altri, che mi additassero per quella senza genitori o che mi facessero notare non fosse stata mamma Anita a partorirmi. Io ero felice della mia posizione. Da prima che ciò fosse ufficializzato, io li avevo già scelti come la mia famiglia, quindi non avevo niente di cui vergognarmi o di cui essere spaventata.Abbiamo avviato le pratiche di adozione subito dopo il matrimonio. Anita e Luca si sono sposati due anni fa ed è stato davvero un giorno meraviglioso. La mamma era bellissima stretta nel suo lungo vestito bianco; assomigliava tanto a una principessa, con gli occhi che brillavano e il suo viso raggiante. E papà, il suo principe, era lì all'altare ad aspettarla, e nonostante fosse chiaro stesse trattenendo l'emozione, non mi sono sfuggite le sue lacrime di gioia quando l'ha vista arrivare di fianco a sé. Quella giornata, in cui mi è stato affidato il ruolo di portare le loro fedi, lo ricorderò per sempre come il più grande coronamento del loro amore. Quello stesso amore che io stessa ho visto nascere, crescere e consolidarsi. E adesso più che mai, posso dire che la mia mamma e il mio papà si amano ogni giorno più che mai e io non smetterò di guardarli con gli stessi occhi innamorati, sognando di poter provare lo stesso quando sarò più grande.
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Oggi è un giorno speciale:il giorno del mio 13°compleanno! Caspita, il tempo passa così veloce, talmente tanto da sentirmi già grande ma mai abbastanza per farmi coccolare dai miei genitori.
Il giorno del mio compleanno è sacro, da quando prima dell'affidamento, l'abbiamo festeggiato per l'ultima volta in casa famiglia, mamma e papà non hanno mai smesso di organizzare tutto nei minimi dettagli affinché questa giornata fosse perfetta. Mamma, poi, a cui piace tenere tutto sotto controllo, ama curare i più piccoli particolari e sono curiosa di vedere cosa abbia pensato per me, questa volta.Mi alzo, sgambettando e mi avvicino al grande specchio a muro infisso di fronte al mio letto. Adoro la mia camera perché sembra rispecchiare me stessa nelle sue più piccole sfumature. Prima di tutto, è sulle tonalità del rosa e così grande da riuscire a contenere tutto quello che ho sempre avuto in mente per me: una mini biblioteca capiente capace di accogliere i romanzi che mi piace leggere. Rosa e d'amore, per l'appunto! Eh sì, sono una romanticona come la mia mamma!
La mia scrivania a forma di L, accanto a essa, con il pc e quello che mi è necessario per dedicarmi allo studio. Il letto a una piazza e mezzo collaudato per saltarci su e comodissimo per dormire, le mensole sopra di esso con i peluche e i souvenir che mi piace collezionare. E poi la portafinestra che dà sulla città. Nonostante viviamo in pieno centro, adoro poter godere della vista di questo scorcio: il brulicare di automobili e persone, i tramonti che mi piacciono tanto. Sebbene esso abbia anche i suoi lati negativi: traffico e clacson fino a tardi sera, è come se io abbia l'opportunità di sentirmi partecipe di tutta la vitalità che essa trasmette. Posso muovermi e raggiungere i posti che frequento con facilità senza dover per forza richiedere l'aiuto di mamma e papà, e sentirmi autonoma. Forse sarà perché ho vissuto per tanto tempo rinchiusa tra casa famiglia e ospedale, ma assaporare finalmente questo senso di libertà mi piace tantissimo.
Certo, i miei genitori non sono esenti da ansie e preoccupazione. Papà, soprattutto, è un gran gelosone, storce il naso quando io e la mamma parliamo di amore e ragazzi, e non si risparmia di farmi notare con una faccia di finto burbero che quel vestito che indosso non gli piaccia. Eppure, basta un mio sorriso per farlo sciogliere e accogliermi nelle sue braccia che mi fanno sentire tanto sicura e protetta.
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Ricominciamo da qui (COMPLETA)
RomanceAnita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospe...