Indosso una coperta sulle spalle, per coprirmi dalla frescura del mattino ed esco fuori, in balcone. La città è ancora calma e dormiente, avvolta nell'oscurità, nonostante il cielo si sia già tinto di un tenue violetto, in vista del sole che sorge.
Stanotte non ho chiuso occhio e l'assenza di Luca al mio fianco non ha certamente giocato a mio favore. Mi sono talmente abituata a condividere i miei spazi con lui che saperlo lontano, mi provoca una fitta dolorosa al petto.Un brivido lungo la schiena mi porta a stringere al petto il plaid che rischia di scivolare a terra e lascio che la mia mente si inondi di pensieri positivi. Oggi rivedremo Lucia, in quanto il nostro incontro con l'assistente sociale si terrà nella casa famiglia dove lei è ospite. Sarà la prima volta che le farò visita conscia del cambiamento che potrebbe avvenire nella sua vita. La mia parte speranzosa mi porta a immaginare che Irene voglia parlarci in vista della procedura da ultimare, ma qualcosa, un brutto presentimento che purtroppo non va proprio via, mi fa pensare che lei non ci renderà questo percorso tanto roseo. Eppure io l'ho promesso, a me stessa, a lei, e a Lucia, che avrei combattuto per questo, che non mi sarei arresa facilmente.
Così, quando il cielo comincia a tingersi di una tonalità più chiara, lasciando che il Sole si propaghi alto e splendente, trasformando l'orizzonte in una tavolozza da dipingere, in un tripudio di colori, caldi, rilascio un sospiro profondo, accennando un sorriso, mentre stringo le mani attorno alla balaustra di ferro. L'aria profuma di brina mattutina e di una fresca calura tipica dell'avvicinarsi dei mesi estivi e mi rendo conto che io abbia fatto bene ad alzarmi e non perdermi nemmeno un momento di quello che la natura ha deciso di dedicarmi, stamattina.
Forse è vero quando dicono che potrai assistere a spettacoli del genere senza abituartici mai e ogni volta i tuoi occhi li scruteranno con la stessa meraviglia e suggestione.
Amo il tuo modo di emozionarti davanti alle piccole; piccole cose che attraverso te diventano meravigliose.
Le parole di Luca risuonano nella mia mente, con la stessa dolcezza con cui le ha pronunciate, si premurano di scaldare il mio cuore, mentre faccio in mod che il ricordo delle sue labbra sulle mie mi culli, dolcemente.
Mi richiudo poco dopo la porta finestra alle spalle, abbracciandomi in un gesto di protezione e raggiungo la cucina, animata dalla voglia di adempiere al compito che mi sono prefissata: preparare un dolce per i bambini della casa famiglia.
Raggruppo gli ingredienti che ho acquistato con cura, attenta a ogni tipo di allergia e intolleranza, e mi metto all'opera. Mi riscopro a essere gioiosa all'idea di poter deliziare quei piccoli e dolci bambini con qualcosa che le mie mani hanno preparato. Riverso il mio impegno e il mio amore in ogni singola parte del procedimento, sorridendo soddisfatta nel momento in cui scruto il dolce cuocersi nel forno.
E comprendo cosa significhi davvero la felicità davanti alle piccole cose, quelle che ti fanno sentire estremamente bene.Mi porto i capelli dietro le orecchie, aggiustandoli in modo composto sulle spalle. Passo poi a ispezionare il mio abbigliamento, composto da una camicia bianca infilata in dei jeans chiari, come se da esso ne dipendesse l'esito di questo incontro e dopo poco mi rendo conto anche del perché io lo stia facendo: voglio fare in modo che Irene Berardi non trovi niente in me da obiettare. Il suo occhio critico e scettico non avrà la soddisfazione di vedermi impaurita o impreparata.
"Anita, sei pronta?" rivolgo la mia attenzione a Luca che dal fondo del corridoio del mio appartamento mi reclama. Gli ho chiesto di raggiungermi a casa dopo il lavoro e non riesco a fare a meno di dedicargli un'occhiata colma di gratitudine.
Incrocio il suo sguardo, curioso, scruto la sua posta un po' scomposta e poi tiro un respiro profondo, annuendo.
"Sì, sì. Arrivo." E sto già muovendo alcuni passi verso di lui, con gli stivaletti a tronchetto che ticchettano a contatto con il pavimento, lungo il percorso.
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Ricominciamo da qui (COMPLETA)
RomanceAnita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospe...