Capitolo 49

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Rilascio un sospiro, osservando il cielo che si è tinto di una tonalità blu scuro, dandoci la possibilità di godere di una notte colma di stelle. Punto il mio sguardo proprio alle piccole scie che illuminano il cielo e mi sento immensamente grata per la giornata trascorsa, per l'incontro con Lucia, la vicinanza di Luca.
Una leggera brezza accarezza la pelle del mio viso, portandomi ad abbassare lo sguardo proprio a lui che cammina silenzioso al mio fianco. Quando mi volto nella sua direzione, mi rendo conto che il suo sguardo fosse già fisso nel mio e mi ritrovo a sorridergli.

"Ci vieni in un posto con me, stasera?" mi chiede allora Luca, mentre continuiamo a farci strada nel parcheggio verso le nostre automobili. 

Accenno un sorriso, giocando distrattamente con una ciocca dei miei capelli.
"È già stasera, Luca" gli faccio presente, portandomi una mano alla bocca per soffocare un risolino e mi rendo conto che siamo arrivati alla mia auto.

Lui infila le mani nelle tasche del cappotto, appoggiandosi al parabrezza della mia automobile, arricciando le labbra in una smorfia buffa.
"Ti passo a prendere alle 21. Ti basta questo lasso di tempo per farti una doccia e prepararti?" replica, lanciandomi un'occhiata di sbieco, per poi tornare a guardare fisso davanti a sé.

Alzo le sopracciglia in un gesto eloquente, arricciando le labbra in una smorfia divertita. " Non mi basterà un'ora per riprendermi da questa giornata" ammetto, aprendomi poi in un sorriso stanco e malinconico.

"Ehi..." Luca si sporge verso di me, afferrando una ciocca dei miei capelli per portarla dietro il mio orecchio. Il suo gesto e la sua vicinanza mi provocano un certo batticuore. Poi mi dedica uno dei suoi sorrisi, quelli che amo tanto. "Mi prenderò cura di te, per stasera. Ok?" ammette con un tono di voce basso e roco, avvicinandosi per parlarmi a un palmo dal viso.

Incrocio il suo sguardo, trattenendo il sospiro per la promessa intrisa nelle sue parole e per la dolcezza con cui sono state pronunciate.

Mi prenderò cura di te...

"V-va bene" acconsento, voltandomi per salire in auto, velocemente. Ho bisogno di allontanarmi da lui per riprendermi.

Luca rimane al mio fianco, appoggiando una mano accanto alla mia sullo sportello. Mi scruta salire in auto e mettermi al volante, alzando una mano nella mia direzione a mo' di saluto.

"A dopo" proferisce in un sorriso.
"A dopo".

Mentre metto in moto e mi allontano, facendo retromarcia per immettermi in strada, mi rendo conto che come il mio, anche il suo sguardo mi segua, finché non sono troppo lontana dalla sua vista. Mi ritrovo ad essere emozionata all'idea di rivederlo.

È un appuntamento? Lo è o devo considerarla una semplice uscita? Non faccio che pensarci da quando ho messo piede in casa.
Ma scommetto che lo saprò solo una volta che sarò con lui e, d'altronde, non ho idea di dove abbia intenzione di portarmi. Quindi, dopo essermi dedicata del tempo per me stessa, almeno per fare una doccia rilassante e rinvigorirmi, decidere cosa mettere si rivela essere la scelta più ardua. Devo optare per qualcosa di casual o di più elegante? Mi ritrovo a sbuffare, mentre cerco alla rinfusa qualcosa di adatto nell'armadio. L'agitazione però non mi permette di ragionare lucidamente. Sbuffo, allora, lasciandomi ricadere sul letto, con le mani in grembo e un'espressione combattuta.
Alla fine, osservo ansiosa lo schermo del mio cellulare e mi rendo conto che manchi poco all'orario prefissato. Devo sbrigarmi. Mi rimetto in piedi, correndo da una parte all'altra e cercando alla rinfusa tra gli abiti che ho lasciato ricadere sul letto e sulla poltrona.
Stai calma, Anita, stai calma...
Allora decido di optare per qualcosa di semplice ma che possa essere allo stesso tempo sofisticato. Una maglia dai toni chiari e delicati con lo scollo a barba, infilata in dei jeans a zampa di elefante. Per terminare il mio look un blazer rosa con il collo a scialle e degli stivaletti con il tacco quadrato. Decido di giocare con gli accessori, indossando un punto luce e degli orecchini a cerchio e di truccarmi un po' più del solito. Alla fine, guardo il mio riflesso nello specchio, facendo una giravolta su me stessa, e mi ritrovo a pensare che mi piaccia tanto quello che vedo. Il mio viso è luminoso e so benissimo da cosa dipenda tutta questa mia euforia.
La telefonata di Luca arriva mentre sto dando un'ultima passata di mascara sugli occhi, giusto per intensificare ancora di più il mio sguardo, e  sussulto, sorpresa e agitata, scorgendo il suo nome sul display.
Ma mi ritrovo ad apprezzare che mi abbia chiamato e non si sia astenuto a un semplice messaggino.
Mi avvisa che mi aspetta di sotto, mentre il suono della sua voce risuona così seducente nelle mie orecchie e gli faccio presente che scenderò a breve.
Osservo le mie dita tremare leggermente in preda all'ansia e traggo un respiro profondo cercando di regolarizzare il mio batticuore, invano.
Mi chiudo la porta alle spalle, decidendo di prendere le scale, per approfittare di questo lasso di tempo per schiarirmi la mente. Non ho aspettative su quella che sarà la nostra serata o quello che potrebbe comportare per il nostro rapporto, ma sento di voler star bene e godermi ogni istante con lui. E, quando raggiungo Luca che mi aspetta appoggiato alla sua automobile, il respiro mi si mozza in gola. Perché lui è troppo bello, stretto nel suo cappotto, con i capelli portati indietro dal gel e il suo sguardo completamente puntato su di me. Mi ritrovo a notare, tirando un sospiro di sollievo, che abbia scelto anche lui un look casual.
Abbasso lo sguardo, arrossendo in imbarazzo, scrutando i suoi occhi percorrere con insistenza il mio corpo, mentre mi avvicino a lui, che, allo stesso tempo, compie alcuni passi nella mia direzione.

Ricominciamo da qui (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora