Capitolo 43

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Rilascio un sospiro, che la resa dei conti abbia inizio.
"Ok, allora parliamo" gli faccio presente, indicando il divano accanto a noi.

Luca rimane in piedi, facendo percorrere con lo sguardo il mio corpo.
Sotto i suoi occhi, indagatori, mi sento pervadere da un senso di calore capace di destabilizzarmi. Ho paura che queste sensazioni, nelle condizioni in cui mi trovo di già, possano alterare il mio stato.
Lui rimane con lo sguardo a lungo su di me e, quando arriccia le labbra in una smorfia, mi viene da pensare se sia contrariato alla mia vista.
"Anita, per quanto tempo ancora hai intenzione di rimanere chiusa qui dentro?" mi fa notare, facendo cenno all'ambiente circostante.
"Guardati, sei uno...straccio" aggiunge, serio in volto.

Oh, ma grazie tante, Luca! Mi sei davvero di aiuto!

Sostengo i suoi occhi, corrucciando la fronte, infastidita dal suo commento.
"Senti, Luca" tiro un sospiro, portando l'indice e il pollice all'apice del naso per trattenere un accenno di esasperazione. "Se sei venuto qui per farmi la paternale e farmi notare che il mio comportamento sia sbagliato, che non concepisci io mi sia ridotta così, beh, puoi anche andartene..." scatto sulla difensiva.

Luca sbuffa, sporgendosi verso di me: "Sono preoccupato per te, Anita. Credimi quando ti dico che voglia solo aiutarti"

Faccio un passo indietro, poi un altro, rischiando di incespicare nel plaid ai miei piedi, poi gli volto le spalle, come a dimostrargli che non riesca a credere alle sue parole.
Stringo i pugni, sentendo montarmi dentro una certa rabbia alla sua intrusione. Quel turbinio di emozioni lo sento scorrere dentro di me, forte, dirompente. Improvvisamente mi sento sopraffatta, stanca, spossata, e le sue parole non aiutano a smorzare la situazione.
"Sei preoccupato per me, Luca? E allora dimmi, se Nicola non fosse venuto in ospedale, tu avresti continuato ad ignorarmi?!" ribatto, amaramente.
Mi rendo conto solo in un secondo momento di aver dato voce ai miei pensieri, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro.
Così, mentre aspetto che lui mi dia una risposta, mi viene da pensare sia un bene, non possa guardarlo in faccia, perché, dal confronto con lui, uscirei perdente.

Luca muove un passo verso di me, e mi irrigidisco sul posto, sentendolo acquisire sempre più vicinanza. Il suo respiro si infrange sul mio collo, mentre avverto le sue mani posarsi sulle mie spalle. Sussulto lievemente alla sua presa su di me, ma non mi volto.
Nonostante la sua stretta non sia forte, essa abbinata alla sua vicinanza, sembra pesarmi addosso come un macigno.
E io lo ascolto, il mio cuore traditore, lo ascolto battere furiosamente e sento che potrei seriamente lasciarmi andare con lui.

"Ti sbagli, Anita"proferisce, a bassa voce."Non è affatto così, non credere che per me sia stato facile. Ma...ascoltami, ti prego".
Riesco a percepire dal suo tono quanto gli costi questa situazione, ma non rispondo.
Così Luca rilascia un sospiro profondo, e riprende a parlare.
"Anita, so di averti fatto soffrire e me ne dispiace tanto; sono cosciente che tu abbia difficoltà a fidarti di me, ma io sono qui per porti il mio aiuto. Sono qua per farti comprendere che c'è una vita lì fuori che ti aspetta, e tu devi uscire da qui, devi tornare al lavoro e dimostrare quanto grande sia il tuo potenziale".

Non posso negare che le parole di Luca abbiano scaturito qualcosa in me. Le sue parole sembrano volermi dare quella spinta di cui ho bisogno. Ma, quando senti di essere arrivata al limite della sopportazione, non è facile risalire.
Allora mi volto, quanto basti per incrociare il suo sguardo.
Luca mi guarda e sembra che voglia incitarmi a dirmi qualcosa.

"Lucia se n'è andata..." sussurro con la voce che mi trema.

Le mani di Luca si posano sulle mie braccia, lui mi stringe, scuotendomi leggermente.
"Sì, Anita, Lucia se n'è andata, ma questo non vuol dire che la tua vita si fermi qui. Vuoi davvero continuare così? Rimanendo chiusa in questa casa, trascorrendo le tue giornate al buio e in silenzio, mentre tutto il resto scorre? Anita, hai tutta una carriera davanti e io non permetterò che tu raggiunga il baratro".

Ricominciamo da qui (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora