- Spero per te che ci siano davvero quei pass. Pensa che figura di merda se non ci sono - disse Martina scendendo dal tram. Ellie alzò lo sguardo al cielo.
- Ci sono - commetò sbuffando. Il Fabrique scomparve sulla loro destra e una fila interminabile di persone si snodava lungo il marciapiede.
Ellie si fermò guardandola.
- E ora? - chiese Martina. Ellie afferrò il cellulare e lesse uno dei tanti promemoria di Gionata.
Iniziò a camminare, superdando tutti coloro che si trovavano in fila. Alcune ragazze le insultarono ma ad Ellie non importò: Gionata le aveva detto di andare dritta alla cassa e di ignorare la fila e così fece.
- O mio Dio Ellie, stiamo saltando tutta la fila. Che figura di merda, cazzo - commentò imbarazza.
- Vuoi chiudere quella bocca?! -tuonò infastidita. Raggiunsero la cassa dove si trovavano poche persone. Aspettarono il loro turno e poi l'uomo sulla cinquantina le sorrise.
- Si? -
- Salve, devo ritirare due VIP pass. Questo è il codice - disse mostrandogli il cellulare.
L'uomo inserì quei numeri all'interno del suo computer e poi allungò due cartoncini plastificati con una cordicella da appendere al collo. Martina sbarrò gli occhi.
Un secondo uomo, più giovane e palestrato, guardò prima il codice e poi le ragazze.
- Da questa parte, per favore - disse mostrandole e aprendole la porta.
- Porca puttana - scandì Martina quando si ritrovarono all'interno del Fabrique. Si trovavano proprio accanto al palco, distaccate dal resto delle persone che a fiumi entravano, cercando di prendere posto proprio sotto allo stage.
- Che ti avevo detto? - domandò Ellie guardandola annoiata. Martina sorrise.
- Okay, i pass sono veri. Ma questo non prova che tu conosca realmente Sfera -
Ellie rise scuotendo il capo.
- Stronzetta - diede un colpetto al braccio dell'amica che rise diverta. Anche gli ultimi entrarono ed ora il Fabrique era al completo. Accanto a loro si trovavano altre persone ma nè Ellie nè Martina gli prestarono attenzione perchè improvvisamente le luci si spensero, dei laser colorati illuminarono a tratti la folla e poi partì una canzone. Ellie la riconobbe subito: era Rockstar. Quante volte l'aveva sentita cantare da Martina.
L'amica sussoltò ripetendo per almeno dieci volta 'oh mio Dio'.
Un altro boato dalla folla. Le luci illuminarono il palco e Sfera che ora si trovava al centro.
Occhiali da sole, ciuffo rosso, diverse collanne che luccicavano sotto le luci. Indossava una maglia a righe bianche e rosse, sopra un giubotti di jeans, sicuramente firmato e un paio di pantaloni rossi della tuta e delle Stan Smith.
Iniziò a cantare una, due, tre canzoni. Tutti saltavano e urlavano esaltati, come Martina.
Ellie sorrise, non riusciva a urlare, le faceva strano perché per lei era semplicemente Gionata. Sì, era esaltata anche lei, come poteva non esserlo?
Era uno spettacolo unico, eppure pensava che quel ragazzo che si stava atteggiando sul palco, era lo stesso ragazzo che dolcemente le aveva offerto quel maledetto caffè, nulla di più.
- Grazie Milano! - gridò Sfera correndo dietro al palco.
Lo show finì. Le luci appesse al soffitto di un giallo spento, presero posto a quelle del palco, lasciando uno strano senso di vuoto. Le persone iniziarono a dirigersi verso l'uscita.
Martina guardava ancora estasiata il palco.
- Cazzo è stato una bomba! - disse steib1gendo in un abbraccio Ellie.
Lo stesso uomo che le aveva condotte lì dentro, comparve accanto a loro.
- Ellie? - domandò guardandole. La ragazza si mise sull'attenti.
- Si? -
- Devi venire con me - disse sistemandosi la giacca.
- Venire dove? E poi senza la mia amica non vado da nessuna parte - disse prendendo Martina sotto braccio.
- Può venire anche lei. Ora seguitemi - disse indicando la porta. Le ragazze seguirono l'uomo e, dopo aver attraversato un corriodio dalle luci soffuse, entrarono nel backstage dove si trovavano diverse persone: c'era chi sedeva sui divanettie e chi invece si abbuffava al ricco tavolo del rinfresco.
Ellie guardò l'uomo scomparire oltre la porta. Martina iniziò a stiengerle il braccio.
- Oh cazzo. Quello è Charlie. O cazzo sta venendo qui-
Ellie cercò di liberarsi dalla stretta ma fu tutto vano perchè quando il ragazzo si fermo davanti a loro, Martina strinse ancora di più.
- Ehi ragazze sono Paolo, ma chiamatemi Charlie - sorrise.
- Ellie. E lei è Martina- si presentò la ragazza, indicando poi la sua amica.
- È un piacere - disse in estasi Martina quando gli strinse la mano. Charlie le sorrise, quasi imbarazzato per la reazione della ragazza. Ellie si guardò in giro.
- Perchè siamo qui? È compreso nei pass? - domandò perplessa. Nella stanza c'erano diverse persone ma nessuna di quelle che avevano assistito al concerto con loro poco prima.
- Perchè ho chiesto io a Nick di portarvi qui - le ragazze spostarono lo sguardo oltre le spalle di Charlie. Ellie sorrise e Martina strinse una volta ancora il suo braccio.
- Charlie le stai già importunando? - rise avvicinandosi a loro. Portò un braccio attorno al collo di Ellie e poi le diede un veloce bacio sulla guncia.
- Martina, ti presento... - esordì Ellie fiera, come se stesse mostrando un premio.
- Sfera - la interruppe l'amica, incredula. Il ragazzo sorrise.
- Gli amici possono anche chiamarmi Gionata - annuì. Ellie guardava vittoriosa Martina che era rimasta letteralmente senza parole.
STAI LEGGENDO
Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
FanfictionPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...