Cap. 31

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- Ellie. Ellie è ora di alzarsi - disse Martina scuotendola delicatamente. La ragazza aprì lentamente gli occhi. Si stiracchiò e poi guardò l'amica.
- Che ore sono? - domandò assonnata.
- Quasi le 8:30 - Ellie scosse il capo.
- Scherzi? È prestissimo - si lamentò girandosi dall'altro lato. Martina alzò gli occhi al cielo.
- Senti tesorino, alza quel culo. Charlie e Gionata hanno detto che vogliono portarci in un posto - disse scuotendola ancora, ma questa volta in modo più violento. Ellie si mise seduta sul letto.
- Hai dieci minuti per preparati - ammiccò Martina per poi uscire dalla stanza. La ragazza si passò una mano sugli occhi e scattò in piedi.
- Ecco la bella addormentata - scherzò Charlie. Ellie sbadigliò.
- Dove andiamo? - chiese.
- Lo vedrete - continuò il ragazzo alzandosi dal divano.
- Forza andiamo - commentò Gionata comparendo dalla sua stanza. Quando i loro sguardi si incontrarono, Ellie ebbe un sussulto e improvvisamente venne avvolta dall'ansia. Gionata invece sembrava tranquillo, come se quello che era successo qualche ora prima, non fosse mai accaduto. Ellie pensò che forse non se lo ricordava, ma in fin dei conti non era poi così tanto ubriaco.
Diversi minuti dopo, Charlie parcheggiò l'auto proprio vicino al porto, dove si trovavano diverse barche a vela e yacht.
Ellie guardò in estasi Martina che era altrettanto elettrizzata. I ragazzi salutarono alcuni adetti che si trovavano lungo la banchina e poi si fermarono proprio davanti a quello yatch che Ellie aveva intravisto da lontano. Non era di dimensioni esagerate ma era su due piani, aveva una bellissima zona coperta dove pranzare e rilassarsi all'ombra su dei divanetti di pelle bianca. C'erano anche dei materassi, altrettanto bianchi, dove potersi sdraiare a prendere il sole e in più, una fantastica moto d'acqua.
- Uou - esclamò Ellie sorridendo. Charlie salì per primo e aiutò Martina a percorrere quella stretta e dondolante passerella.
- Prima le signore - sorrise Gionata lasciando passare Ellie. Una volta a bordo, Charlie prese il controllo della barca e accese il motore per poi partire.
- Tu la sai guidare? - chiese stupita e affascinanta Martina. Lui alzò le spalle.
- Sì - rispose spavaldamente.
Ellie nel metre si era seduta sui materassi. Guardava la costa e i palazzi allontanarsi sempre di più e l'acqua sotto di loro che si muoveva frenetica, lasciando una scia di spuma bianca.
- Allora? Tutto bene? Hai dormito? - le domandò Gionata prendendo posto accanto a lei. Teneva la sigaretta tra le labbra. Quelle labbra che l'avevano bacia. Ellie non riusciva a distogliere lo sguardo e a non pensarci.
- Sì, sì ho dormito - rispose distrattamente. Il ragazzo la guardò con la coda dell'occhio e annuì.
- Mi fa impazzire questo posto - disse poi guardando lo skyline di Miami. Anche Ellie voleva guardalo ma non riusciva proprio a non distogliere lo sguardo dal ragazzo, era più forte di lei: ogni suo muscolo non voleva muoversi e sembrava che il cervello fosse scollegato dal resto del corpo. Gionata si rese conto che lo stava osservando.
- C'è qualcosa che non va? - le domandò ma Ellie non disse nulla e si limitò a scuotere il capo. Come poteva essere così tranquillo? Come riusciva a far finta di niente?
La barca si fermò al largo della costa. I grattacieli erano ancora visibili, anche se di dimensione più piccole. Charlie e Martina comparvero accanto a loro.
- Qui direi che è perfetto - esclamò fiero Charlie, sentendosi un capitano. Gionata sorrise divertito. Spense la sigaretta e poi si alzò in piedi. Si sfilò la maglia e allungò la mano ad Ellie.
- Andiamo - sorrise dolcemente aiutantandola ad alzarsi. La ragazza si tolse i vestiti rimanendo con un semplicissimo bikini rosso, a differenza di Martina che portava un costume intero leopardato con strani intrecci sulla schiena.
- Vi tuffate anche voi? - chiese Gionata avvicinandosi al bordo. I due dissentirono, dicendo che preferivano prendere il sole. Ellie raggiunse il ragazzo e guardò giù: vedeva le loro sagome riflettersi nell'acqua.
- Ti tuffi o no? - chiese ridendo Gionata che, senza nemmeno aspettare la risposta della ragazza, la prese in braccio e in una frazione di secondo, Ellie si ritrovò immersa nell'acqua fresca e azzurra. Quanto tornò in superficie, la prima cosa che vide fu il volto di Gionata che stava ridendo.
- Che bastardo! - gridò schizzandolo. Gionata non faceva altro che ridere, fin quando l'afferrò di nuovo e la spinse sott'acqua.
Ellie, con gli occhi che le bruciavano per via del sale, scosse il capo guardandolo truce.
- Lo sai che ti voglio bene - esclamò cercando di avvicinarsi a lei.
- No. Spostati - rise Ellie cercando di nuotare via da lui ma il ragazzo era più veloce e in men che non si dica, l'aveva già raggiunta e stretta a sè.
- Ehi! Piccioncini, sorridete! - esclamò Martina dall'alto dello yatch mentre gli scattava delle foto.
Diverse ore dopo, Ellie e Martina stavano dormendo sui materassi quando, un getto d'acqua freddo, le svegliò con estrema violenza.
- Porca puttana, Charlie! - gridò furiosa la ragazza vedendo l'amico con un enorme secchio tra le mani.
Ellie non fiatò, si limitò a guardarsi riflessa nelle vetrate. Era completamente fradicia.
- Charlie! Charlie vieni qui! - gridò Martina alzandosi e iniziando a inseguire il ragazzo per tutta la barca, dopo aver strappato dalle mani di Gionata il suo secchio e averlo riempito.
Gionata rideva e a mala pena tratteneva le lacrime. Ellie si avvicinò e senza che il ragazzo se ne accorse, gli diede uno spintone così forte da farlo finire dritto in acqua.
- Che stronza! - gridò Gionata. Ellie sorrise e alzò le spalle.
- Ti voglio bene - disse mandandogli un bacio, mentre lui ricambiò mostrandole il dito medio.
Una volta tornato a bordo afferrò due giubotti salvagente e ne lanciò uno ad Ellie.
- Stiamo per naufragare? - chiese osservandolo.
- Se quei due continuano a gettarsi acqua addosso, è probabile di sì - sorrise indicando con un cenno di capo Martina e Charlie, ancora alle prese con la loro lotta.
Gionata indossò il giubotto e poi aiutò Ellie ad allacciarlo. La ragazza per un istante diventò rossa e pregò che lui non la vedesse, ma era così vicino che non potè non notarlo.
- Andiamo sulla moto - ammicò. Salì a bordo e fece cenno ad Ellie di fare lo stesso, così prese posto dietro di lui.
Gionata sganciò la moto e poi l'accese. Ellie strinse le braccia attorno alla vita del ragazzo quando diede poteva e schizzò via veloce. Prendevano le onde e rimabalzavano su di esse. Vedeva tutto intorno a lei, sfrecciare via. Dopo diversi minuti, Gionata rallentò, fino a spegnerla del tutto. Si voltò con il busto verso Ellie e le sorrise.
- Bello no? - chiese.
- È una figa pazzesca - rispose. Gionata si guardò attorno: il sole stava scendendo e proiettata fasci di luce sull'acqua, facendola brillare come se fosse cosparsa di diamanti.
Rivolse lo sguardo ad Ellie che gli sorrise dolcemente. Era così bello con indosso quel giubotto, i tatuaggi i mostra e quella tenue luce color oro che gli illuminava il viso. Non distoglieva lo sguardo dalla ragazza che invece cercava di non incontrare il suo. Non ci riusciva. Era troppo imbarazza per farlo. Da un lato aveva paura, pensava che se lo avesse fatto, lui l'avrebbe baciata di nuovo. Ma dall'altro era curiosa di vedere, di sapere e di capire se quello della sera prima era stato solo un bacio dato da ubrichi o se c'era sotto qualcosa di più.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora