Erano due settimane che Ellie non vedeva Gionata. Aveva iniziato il suo tour per promuovere l'album ed era sempre impegnato. Un giorno era a Bologna e quello dopo a Napoli. Percorreva l'Italia da nord a sud.
- Che vuoi fare oggi? - domandò Ellie lasciandosi cadare sul divano. Martina alzò le spalle senza distogliere lo sguardo dal cellulare.
- Okay, non essere troppo loquace - commentò. Si allungò per vedere lo schermo dello smartphone e subito Martina la bloccò.
- Ellie! - esclamò. Lei sollevò le sopracciglia.
- Cosa mi nascondi? - chiese e Martina rispose ancora con un'alzata di spalle.
- Nulla - si alzò dal divano e si diresse verso camera sua.
- Bene, allora io esco. Vado a farmi un giro in centro senza di te - disse alzandosi e indossando il solito giubotto di jeans. Martina si voltò.
- Okay ma è domenica - esclamò ed Ellie aprì la porta.
- Sì ma non sta piovendo - gridò poco prima di chiuderla.
Diversi minuti dopo Ellie camminava lungo Vittorio Emanuele. Ogni tanto si fermava in qualche negozio ma non c'era nulla che le piaceva. Il cielo era grigio ed Ellie adorava camminare per Milano con quel clima. Si diresse verso Via Monte Napoleone. Non poteva di certo permettersi di fare shopping in quella via, ma le piaceva passare e guardare quelle bizzare vetrine.
Auto costose e SUV dai vetri oscurati erano parcheggiati lungo la carreggiata. Turisti, principalmente stranieri, entravano ed uscivano da quei costosi negozi. Ellie vide in lontananza diverse persone accalcarsi davanti al negozio di Dolce&Gabbana. Si fermò dall'altro lato della strada: voleva sapere chi ci fosse al suo interno. Si guardò attorno e vide una Porsche nera. Pensò che fosse impossibile e che altre persone potevano possedere una macchina del genere.
- Scusatemi, sapete chi c'è? - domandò ad un gruppetto di ragazze che erano su di giri.
- Sfera Ebbasta - sorrise una di loro stringendo lo smartphone tra le mani. Ellie annuì, ringraziando.
Afferrò il suo cellulare e aprì Whatsapp.Fai shopping da D&G?
Come fai a saperlo?
Passavo da qui e mi hanno
detto che sei dentro al negozioSei ancora fuori?
Sì, dall'altro lato della
stradaAspetta lì
Ellie non capì. Aspettò qualche secondo e poi un uomo, vestito con una semplicissima camicia azzurra e un paio di jeans scuri, si affiancò a lei.
- Ciao Ellie - disse come se la consocesse.
- Ciao - replicò incerta. L'uomo le sorrise.
- Andiamo? Il nostro amico ci aspetta - continuò lanciando un'occhiata al negozio. In quel momento dalla folla si sollevò un forte boato. Il gruppetto di ragazze gridò ed Ellie spostò lo sguardo sull'altro lato della via.
Gionata era sulla porta e sorridendo salutava i fan. Alzò lo sguardo e fece quasi un impercettibile cenno di capo.
- Okay, vieni - disse l'uomo afferrandola per il braccio e trascinandola all'interno del portone di legno. La condusse lungo un cortile ben curato e dai vecchi porticati pendevano antichi lampadari. Si fermò davanti ad una porta in vetro e l'aprì, facendo passare la ragazza.
Si ritrovò all'interno del negozio ma in una stanza lontana dalle vetrate. Un uomo si diresse verso di lei con un sorriso smagliante.
- Benvenuta. Io sono Michael - le allungò la mano e la ragazza l'afferrò.
- Piacere Ellie - disse. Gionata comparve nella stanza. Sorrise e senza nemmeno esitare, la strinse in un caloroso abbraccio.
- Quando sei tornato? - chiese Ellie.
- Due ore fa - rispose lasciandola andare.
- E stai già facendo shopping? - domandò divertita. Lui fece spallucce moderndendosi la lingua. Bettè le mani.
- Allora Michael, mostrami - esclamò. L'uomo si illuminò e corse in cerca dei nuovi capi d'abbigliamento. Ellie si sedette su uno di quei grandi puf rossi e sorrise a Gionata.
Michael tornò reggendo tra le mani un'infinità di indumenti. Tutti troppo strani e appariscenti per Ellie ma non per Sfera.
Gionata iniziò ad entrare e uscire dal camerino con indosso colorati abiti. Ellie lo guardava dandogli la sua opinione.
Dopo l'ennesima pelliccia che sembrava fatta di zucchero filato, il ragazzo comparve con indosso un paio di jeans neri stracciati, una maglia bianca con qualcosa scritto sopra che Ellie non riuscì a leggere e un giubotto di pelle.
- Uou - esclamò la ragazza. Gionata sorrise facendo un giro su se stesso. Il giubotto era colmo di borchie e sulla schiena si trovava la scritta "Sfera Ebbasta", come se fosse stata scritta con una bomboletta bianca e tutt'intorno, sempre disegnati, si trovavano diamanti, chitarre e altri oggetti.
- Ti piace? - domandò lui fermandosi davanti allo specchio.
- Sicuro! Molto meglio di quel gorilla verde che avevi prima. Senza offesa - sorrise imbarazzata a Michael che rise divertito.
- Ma io sono bello con indosso qualsiasi cosa - ammiccò spavaldamente. Ellie scosse il capo.
- Certo, tranne quando hai quelle cose d'oro tra i denti - spiegò indicando la sua bocca. Gionata sorrise divertito dalla ragazza.
- Che bella coppia che siete - esclamò su di giri Michael ed entrambi si voltarono verso di lui.
- Grazie ma non siamo una coppia - intervenne Gionata imbarazzato. L'uomo sembrò dispiaciuto.
- Perchè no? Sento delle vibrazioni positive tra di voi. E molta carica sessuale - disse portandosi le braccia al petto. I due non sapevano che dire.- Gionata non vuole dividersi con nessuna - intervenne Ellie alzando le spalle. Michael rimase a bocca aperta. Scioccato.
- Non sa che si perde. Non ci deve essere molto con la testa - ammiccò alla ragazza.
- Sì, quell'erba che si fuma non deve essere il massimo - rise Ellie.
- Ehi! Scusatemi? Sono qui. Vi sento - esclamò alzando una mano e scuotendola. I due si guardarono cercando di non ridere.
- Allora prendi questa? - chiese Michael indicando la giacca.
Poco dopo Gionata si fermò davanti alla cassa e tirò fuori una carta di credito. Mentre pagava alla commessa, Ellie camminava per il negozio. Si fermò davanti ad una teca contenente diversi gioielli.
- Quale ti piace? - chiese Michael. Lei sorrise appena.
- Questa - disse indicando la collanina con un ciondolo a forma di cuffie da dj dove delle rose rampicanti, provviste di spine, le circondavano, quasi stringendole. Era piccola eppure ogni dettaglio era ben visibile.
- Ottima scelta. È oro bianco. Ti si addice molto sai? È proprio il tuo stile - sorrise l'uomo.
- Perchè ho uno stile? - chiese lei senza distogliere gli occhi dalla collana.
- Certamente. Hai uno stile rock-chic. Proprio come questa collana - finì dolcemente.
Gionata che aveva sentito tutto si voltò verso i due e sorrise appena.
La commessa gli passò la borsa.
- Ehi, Ellie! Vieni a casa con me? - domandò. Lei lo guardò perplessa.
- Non posso uscire così. Mi vedranno e io non voglio - disse. Michael ci pensò sù.
- Perchè non le dai la tua felpa e il tuo cappellino? Fa freschino ma fai l'uomo e sopporta. La tua auto è proprio qui fuori - disse. I due si scambiarono una veloce occhiata.
La porta si aprì e i due bodyguard aprirono una via tra la folla.
- Testa bassa - disse Gionata uscendo dal negozio. Il cappuccio della felpa sovrastava il capellino, mentre la visiera le copriva gli occhi, nascosti dai suoi Rayban.
Gionata con una mano reggeva la borsa con la scritta D&G mentre con l'altra stringeva quella di Ellie. Le persone inziarono a scattare foto, rimanendo scioccati da quello che stavano vedendo. I bodyguard li scortarono fino alla Porsche.
Gionata mise la borsa nel baule e dopo aprì la portiere alla ragazza che, mantenendo sempre la testa bassa, salì in auto. Gionata salutò la folla e poi salì anch'esso a bordo.
Mise in moto e andò via, sfrecciando lungo via Monte Napoleone.
- Preparati. Ora sarei classificata come "la ragazza di Sfera" - disse guardando nello specchietto retrovisore. Ellie si sfilò gli occhiali e abbassò il capuccio.
- Beh, mica male no? - rise mentre Gionata le diede una leggera sberletta sulla gamba.
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Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
FanfictionPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...