Cap. 45

2.3K 110 14
                                    

- Non ti sei ancora vestita? - domandò Martina entrando in camera di Ellie. La ragazza sollevò lo sguardo dal libro e innarcò le sopracciglia con ovvietà.
Martina indossava un tubino rosa con un paio di tacchi neri, abbinati alla giacca di pelle e alla borsetta.
- Cosa cazzo stai facendo?! Alza il culo e vestiti Ellie - tuonò infilando l'ultimo orecchino, messi in mostra dal perfetto chigon.
- Io non credo di voler venire. È una settimana che non vedo Gio. Mi scrive ed io trovo stupide scuse per non uscirci - sbuffò chiudendo violentemente il libro. Martina inclinò il capo di lato e si sedette accanto all'amica.
- Ancora problemi con Sfe? - domandò.
- Tu che dici? - rispose afflitta. Martina posò la mano sulla spalla della ragazza.
- Okay, fagli vedere cosa si perde. Fargli capire che significa averti accanto - Ellie la guardò perplessa.
- Tecnicamente lui sa già cosa significa avermi accanto. In pratica sono sempre da lui - alzò le spalle e Martina scosse il capo.
- Sì ma tu dovrai fare l'esatto opposto. Non stargli attaccata, flirta ma non andare oltre. Lascialo a bocca asciutta. In fondo non sei la sua ragazza, nulla ti vieta di divertiti - ammiccò uscendo dalla stanza. Ellie ci pensò e poi sorrise appena quando posò gli occhi sul vestito appoggiato alla sedia.
Diversi minuti dopo Charlie suonò il citofono e le due ragazze uscirono da casa.
- Uou - esclamò il ragazzo quando varcarono il portone. Martina gli diede un bacio e si fermò ad osservarlo, fiera di quanto fosse bello. Dall'altro lato dell'auto comparve Mario.
- Sti cazzi. Siete bellissime - esclamò fischiando per poi tornare al posto di guida e mettere in moto. Charlie aiutò Martina ad entrare in auto e poi bloccò Ellie. La guardò da testa a piedi: indossava i suoi anfibi neri, un leggero vestito lingerie nero con il suo giubotto di jeans. Al collo portava un paio di collane color agento e le dita erano costellate di anelli, mentre due orecchini a cerchio, spuntavono da sotto i capelli.
- Lo sai che Sfe darà di matto? - sorrise.
- È quello l'obiettivo - ammiccò salendo in auto.

La musica era così alta che si poteva udire dalla strada. Martina alzò gli occhi al cielo, verso l'ultimo piano del palazzo alto chissà quanto.
- Dobbiamo andare là in alto? - domandò su di giri. Charlie le afferrò la mano e la trascinò all'interno dell'edificio, seguiti da Mario ed Ellie.
L'ascensore salì velocemente e si aprì su un lungo corridoio. Charlie e gli altri seguirono la musica fino ad arrivare davanti ad una porta completamente bianca. Due uomini stavano a guardia di essa. Gli chiesero i nomi e poi, li fecero entrare.
Un enorme attico si aprì davanti a loro. Era colmo di persone e la musica pompava forte nelle casse. Tedua e Charlie iniziarono a salutare persone mai viste prima. Ellie vagò con lo sguardo tra la folla, in cerca di Gionata e poi, ecco quel ciuffo rosso spuntare tra gli invitati.
Gionata che sedeva sul divano accanto a due ragazze, immerso in una nuvola di fumo, si voltò, incontrando lo sguardo di Ellie.
- Ragazze, lui è Izi - esclamò Charlie presentandogli il ragazzo che sorrideva allegramente ed Ellie e Martina sfoderando i loro migliori sorrisi.
- Grazie per averci invitate - esclamò Martina e Izi sorrise.
- E di cosa? Le amiche di questi due, sono anche amiche mie - ammiccò.
- Ti sta fissando - disse Mario avvicinandosi all'orecchio di Ellie, che sorrise maliziosamente.
- Volete darmi le giacche? - chiese gentilmente Izi. Martina passò il suo giubotto al ragazzo, per poi invitare Charlie a guardare Gioanta che non aveva distolto lo sguardo da Ellie. Izi spostò lo sguardo al centro della stanza.
- Qualcosa mi dice che Sfe ne ha combinata un'altra delle sue - scherzò e Charlie alzò le spalle.
- Lo conosci: è una testa di cazzo - rise.
La ragazza si voltò, dando le spalle a Gionata, per poi sfilarsi il giubotto di jeans e lasciare in mostra la profonda scollatura sulla schiena. Sorrise a Izi che velocemente andò a posare le giacche.
Gionata si morse il labbro nervosamente.
- Hai lanciato una bomba Ellie - rise Charlie. Martina sorrise fiera.
- Che guerra sia - esclamò. Mario annuì e, sapendo cosa avevano in mente le due amiche, posò una mano sulla schiena nuda della ragazza, invitandola a raggiungere il bar.
- Ehi - esclamò Charlie prendendo posto sul divano accanto a Gionata che nel mentre aveva mandato via le due ragazze.
- Se la tocca ancora, lo picchio. Giuro - ringhiò senza distogliere lo sguardo da Tedua e dalle due ragazze. Charlie scosse il capo.
- Sono solo amici - sospirò.
- Sì. Sì. Basta che non le tocca più la schiena - disse liquindandolo con la mano. Il ragazzo cercò di non ridere ma vedere Gionata geloso era la cosa più divertente.
- Cazzo ma perché l'hai fatta uscire così? - domandò indicandola con un cenno di capo. Charlie bevve un sorso del suo drink.
- Non sono suo padre, fra. E poi ha quasi ventudue anni, si veste come le pare - rispose e Gionata lo fulminò con lo sguardo.
Martina e gli altri li raggiunsero, prendendo posto con loro. Ellie guardò il ragazzo, accennando appena un sorriso.
- Bello il vestito - esclamò freddamente Gionata squadrandola da testa a piedi.
- Grazie - rispose altrettanto fredda la ragazza. Gli altri si scambairono una veloce occhiata, percependo la tensione tra i due.
Diversi minuti dopo, anche il secondo drink era finito così, Martina, propose di prenderne un altro.
- Io sono a posto, grazie - sorrise Charlie mostrando ancora quello che aveva in mano. Ellie si diresse al bar seguita da Mario e Martina.
- Ehi Tedua! - esclamò un ragazzo dai grossi occhiali da vista neri, stringendolo in un abbraccio.
- E chi sono queste bellissime ragazze? - chiese sorridendogli. Martina lanciò una rapida occhiata ad Ellie che sorrise portandosi la canuccia alla bocca.

- Fra, cazzo. Non sto tranquillo, okay? Vestita così è... è come buttare un pezzo di carne in una vasca di squali - esclamò appoggiandosi allo schienale del divano. Charlie innarcò le sopracciglia.
- Hai appena paragonato Ellie ed un pezzo di carne? Sei un coglione - disse guardandolo come se fosse sua madre e Gionata alzò gli occhi al cielo.
- Sai cosa intendo, tutti ci proveranno e... - si bloccò guardando in mezzo alla folla. Charlie seguì il suo sguardo e scoppiò a ridere.
- O ma che cazzo... Sosa! Ehi, Sosa! - gridò Gionata, sventolando la mano in aria per attirare l'attenzione dell'amico.
Il ragazzo lo vide e sorrise, salutandolo allegramente. Stava ballando con Martina ed Ellie.
- Fuori Mario, dentro Sosa - scherzò Charlie, godendosi la scena.
- Che cazzo fai? - disse Gionata solo con il labiale, cercando di parlare con lui ma il ragazzo sembrava non capire. Anzi, alzò i pollici e strinse Ellie da dietro, continuando a ballare. La ragazza scoppiò a ridere seguita da Martina.
- Ora si che si incazza - esclamò lei lanciando un'occhiata al divano dove sedevano i ragazzi.
Gionata scosse il capo.
- Stai calmo, fra - cercò di non ridere Charlie, posando la mano sulla sua spalla.
- Vieni qui cazzo! - esclamò Gionata indicando all'amico di raggiungerlo. Lui disse qualcosa all'orecchio di Ellie che diventò paonazza dall'imbarazzo e corse verso i due ragazzi.
- Minchia, raga. Quanto è figa quella? Avete visto la scollatura sulla schiena? Sti cazzi - esclamò sedendosi davanti ai due. Charlie scoppiò in una grassa risata mentre Gionata, a stento riusciva a trattenere la rabbia.
- Sì però stargli lontano - disse a denti stretti. Il ragazzo si corruciò.
- Fra, capisco che è figa ma ci sto provando io. Non puoi averle tutte - allargò le braccia. Charlie fece schioccare la lingua.
- Ha ragione - intervenne indicandolo.
- Da che parte stai? E comunque no Sosa, tu puoi farti tutte quelle che ci sono qui dentro ma non lei. Lei è off limits. Chiaro? - chiese sorridendogli acidamente. Il ragazzo spostò lo sguardo su Charlie, allibito dal suo comportamento.
- Ma io voglio farmi lei, fra - sorrise divertito, non capendo che Gionata non stava scherzando.
- Okay, Sosa, forse non sono stato chiaro - esordì sporgendosi in avanti con il busto.
- Quella ragazza, Ellie, non è off limits solo per te. È off limits per tutti - continuò.
- Perché? È la tua ragazza? - chiese ridendo, ma quando vide lo sguardo di Gionata, il sorriso sul suo volto si spense immediatamente.
- Non è la mia ragazza - scosse il capo.
- Diciamo che è un'amica speciale - si intromise di nuovo Charlie ammiccando al ragazzo.
- Oh, fra. Potevi dirmelo subito che scopate - esclamò battendo la mano sulla sua spalla.
- E come se la cava? - chiese malizioso e Gionata scosse il capo, indignato.
- Non te lo dico cazzo. Non è una prostituta, coglione - rispose freddamente. Il ragazzo sorrise imbarazzato, precependo che c'era qualcosa di strano nel suo amico. Annuì e si alzò.
- Vado a cercare Drefgold. Credo sia qui da qualche parte. Ci vediamo dopo - esclamò allontanandosi. Gionata si lasciò cadere, portandosi una mano sul viso.
- Sarà una lunga serata, vero? - domandò a Charlie che era sempre più divertito.
- Sai, se fosse stata la tua ragazza, a quest'ora nessuno ci starebbe provando - esclamò battendo la mano sulla gamba del ragazzo.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora