Cap. 60

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- Grazie mille Charlie - disse Ellie sorridendo al ragazzo e sporgendosi in avanti, tra i due sedili.
- Ti voglio bene - intervenne Martina voltandosi verso di lei e dandole un bacio sulla giancia. Charlie tossì.
- Ti vogliamo bene - esclamò alzando gli occhi al cielo. Ellie salutò i due amici e poi scese dall'auto. Aprì il cancelletto e poi la porta, percorse il luccicante corridoio e prese l'ascensore.
- Ellie? Che ci fai qui?- chiese Gionata aprendo la porta. Lei sorrise imbarazzata.
- Devo parlarti. Posso entrare? - chiese e lui annuì senza nemmeno pensarci.
Ellie guardò l'appartamento che era tornato ad essere il posto in cui si sentiva a casa, a differenza dell'ultima volta che c'era stata colmo di persone.
Gionata si mise davanti a lei, appoggiandosi al divano e lei estrasse dal maglione la collana.
- Non avresti dovuto - gli disse mostrandogliela e lui sorrise.
- Hai perso la tua e poi questa ti piaceva - alzò le spalle. Quanto avrebbe voluto afferragli il viso e baciarlo.
- Sei venuta per ringraziarmi o c'è altro? - chiese poi lui speranzoso ed Ellie abbassò lo sguardo.
- A dire il vero sì. Devo dirti un'altra cosa, solo che non so come - esordì inziando ad agitarsi. Lui si portò le braccia al petto, osservandola perpelsso ma allo stesso tempo curioso.
- Ecco io... - abbassò lo sguardo e improvvisamente le sembrò una cosa stupida. Iniziò a piangere portandosi le braccia sul ventre. Gionta scattò in avanti e le afferrò le spalle con estrama dolcezza.
- Mi stai facendo preoccupare - le disse.
Ellie scosse il capo.
- Ho paura di sbagliare tutto. Ho paura di non esserne all'altezza. Non so che fare - disse piangendo. Gionata le afferrò il viso e cercò di incrociare il suo sguardo.
- Ellie dimmi che succede. Posso aiutarti qualsiasi cosa sia - le sorrise dolcemente.
Lei alzò gli occhi, cercando di far cessare le lacrime. Respirò profondamente e lui la lasciò andare.
- Hai un altro ragazzo? - le domandò Gionata.
- No - si affrettò a rispondere ma lui insistette.
- Guarda che non mi incazzo. Non sono nemmeno contento ma va bene, la vita deve andare avanti - continuò ed Ellie lo guardava dolcemente ma allo stesso tempo quasi divertita perchè si era resa conto che Gionata era più agitato di lei e che ora stava parlando a caso.
- Poi tu sei una ragazza fantastica ed è difficile non innamorarsi di te. Andando in università chissà quanti bei ragazzi incontri e... - Ellie scosse il capo.
- Sono incita, Gio - esclamò interrompendolo. Il ragazzo rimase a bocca aperta per alcuni secondi e poi la guardò perplesso.
- È? - domandò come se avesse sentito male. Ellie si morse le labbra nervosamente.
- Sono incinta - ripeté e Gionata annuì, lasciandosi cadere sul divano. Si passò una mano sul viso e sospirò.
Ellie agitata più che mai iniziò a far girare tra le dita la collana.
- Mi dispiace Gio, non avrei voluto che succedesse ed ora sono nel panico più totale - esclamò allargando le braccia. Lui sollevò lo sguardo.
- Non devi dispiacerti, i bambini di fanno in due. Non è colpa tua Ellie - le sorrise appena.
- Chi è il padre? - chiese poi sorprendendo la ragazza che innarcò le sopracciglia.
- Ehm, Gio... - esordì incerta ma lui scosse il capo e la guardò dura.
- Dimmi chi è. Deve prendersi le sue responsabilità - continuò e lì Ellie, forse per il troppo stress, scoppiò a ridere sotto lo sguardo stupito del ragazzo.
- Allora forse è il caso che ti metta davanti ad uno specchio - replicò. Gionata lì per lì non afferrò immediatamente la risposta della ragazza ma quando la guardò negli occhi, scattò in piedi.
- Oh cazzo! Sarò padre - esclamò stringendo Ellie in un lungo abbraccio.
- Perché sono io il padre, vero? - chiese conferma ed lei annuì sorridendogli piena d'amore.
- Hai pensato che fossi andata con un altro? - domandò poi guardandolo truce.
- Ti amo tanto - sorrise lui.
- Cerchi di cambiare discorso? - scherzò Ellie e Gionata annuì posando gli occhi sulle sue labbra.
- Sì e anche di riprendermi la mia ragazza -  disse per poi stamparle un lungo e appassionato bacio che ad Ellie sembrò durare un'eternità. Quanto le erano mancate le labbra di Gionata sulle sue.
- In realtà non mi hai mai persa - gli sussurrò Ellie a pochi centimentri dal suo viso.
- Allora lo chiamiamo Alessandro? - domandò Gionata posando la mano sul ventre della ragazza.
- Non per distruggere o tuoi sogni ma potrebbe essere anche femmina - rise.
-Sì ma preferirei un maschio. Se fosse femmina sarei troppo geloso e dovrei rinchiuderla in casa - sorrise divertito.
- Allora in questo caso speriamo in un maschio - replicò dandogli un bacio.
- Ti amo - gli disse Ellie accarezzandogli dolcemente il viso.
- Ti amo anche io e mi dispiace averti fatto soffrire e... - la ragazza gli tappò la bocca con la mano per poi guardarlo dritto negli occhi.
- Lasciamo stare il passato, okay? - Gionata annuì, iniziò a riempirla per poi abbandonarsi l'uno nell'altro.
Non è poi così difficile riconoscere se qualcuno si ama per davvero. È una cosa che ha a che fare con l'aspettare perchè se si è in grado di farlo, allora significa che ci si ama veramente ed Ellie e Gionata si sarebbero aspettati per tutta la vita.

*Nove mesi dopo*

- Okay. Iniziamo. Allora Ellie fai quello che ti dico. Respira profondamente - cominciò a dirle la donna dolcemente. Il dolore era straziante ma cercò di far di niente stringendo i denti.
- Ci siamo quasi. Un ultima spinta -  la incoraggiò l'ostetrica. Fece quello che le dissero e poi la stanza venne avvolta dal silenzio. Pochi secondi dopo il pianto di un bambino riecheggiò nell'aria. La porta accanto a lei si spalancò e Gionata, con un enorme sorriso, comparve accanto al letto. La guardò per qualche secondo senza dire una parola ma Ellie vide i suoi occhi brillare dalla gioia.
Tra le braccia teneva la prova del loro amore.
- Posso? - le chiese Gionata ed Ellie, sorridendogli dolcemente, glielo porse tra le braccia.
- Ehi, ciao piccolo -  esclamò con la voce spezzata per la commozione. Gionata si avvicinò ad Ellie e dolcemente le diede un lungo bacio sulla fronte.
- Siamo una famiglia ora - le sussurrò prendendo posto sullo sgabello accanto al letto.
- Ehi campione, saluta la mamma - rise Gionata sollevando delicatamente la piccola mano del bambino.
- È uno splendito maschietto - intervenne dolcemente l'ostetrica.
- Per fortuna - scherzò Gionata senza distogliere lo sguardo da suo figlio.
- Come volete chiamarlo? - continuò.
- Alessandro - le sorrise stanca Ellie. La donna annuì per poi uscire dalla stanza e lasciare soli i due ragazzi. Gionata si avvicinò ad Ellie dandole un lungo bacio.
- Speriamo solo che non abbia il tuo carattere - scherzò lei afferrando la mano del piccolo.
- E nemmeno il tuo - commentò ridendo Gionata.

Fine.

*Spazio autrice*
Buongiorno, eccoci alla fine di questa storia. Volevo ringraziere tutti coloro che l'hanno seguita e apprezzata. Grazie mille davvero, spero vi sia piaciuta.
Ho poi pubblicato la mia nuova storia (sempre su Sfera) che si intitola "Benvenuto all'Inferno".
Un bacio.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora