- Grazie mille Charlie - disse Ellie sorridendo al ragazzo e sporgendosi in avanti, tra i due sedili.
- Ti voglio bene - intervenne Martina voltandosi verso di lei e dandole un bacio sulla giancia. Charlie tossì.
- Ti vogliamo bene - esclamò alzando gli occhi al cielo. Ellie salutò i due amici e poi scese dall'auto. Aprì il cancelletto e poi la porta, percorse il luccicante corridoio e prese l'ascensore.
- Ellie? Che ci fai qui?- chiese Gionata aprendo la porta. Lei sorrise imbarazzata.
- Devo parlarti. Posso entrare? - chiese e lui annuì senza nemmeno pensarci.
Ellie guardò l'appartamento che era tornato ad essere il posto in cui si sentiva a casa, a differenza dell'ultima volta che c'era stata colmo di persone.
Gionata si mise davanti a lei, appoggiandosi al divano e lei estrasse dal maglione la collana.
- Non avresti dovuto - gli disse mostrandogliela e lui sorrise.
- Hai perso la tua e poi questa ti piaceva - alzò le spalle. Quanto avrebbe voluto afferragli il viso e baciarlo.
- Sei venuta per ringraziarmi o c'è altro? - chiese poi lui speranzoso ed Ellie abbassò lo sguardo.
- A dire il vero sì. Devo dirti un'altra cosa, solo che non so come - esordì inziando ad agitarsi. Lui si portò le braccia al petto, osservandola perpelsso ma allo stesso tempo curioso.
- Ecco io... - abbassò lo sguardo e improvvisamente le sembrò una cosa stupida. Iniziò a piangere portandosi le braccia sul ventre. Gionta scattò in avanti e le afferrò le spalle con estrama dolcezza.
- Mi stai facendo preoccupare - le disse.
Ellie scosse il capo.
- Ho paura di sbagliare tutto. Ho paura di non esserne all'altezza. Non so che fare - disse piangendo. Gionata le afferrò il viso e cercò di incrociare il suo sguardo.
- Ellie dimmi che succede. Posso aiutarti qualsiasi cosa sia - le sorrise dolcemente.
Lei alzò gli occhi, cercando di far cessare le lacrime. Respirò profondamente e lui la lasciò andare.
- Hai un altro ragazzo? - le domandò Gionata.
- No - si affrettò a rispondere ma lui insistette.
- Guarda che non mi incazzo. Non sono nemmeno contento ma va bene, la vita deve andare avanti - continuò ed Ellie lo guardava dolcemente ma allo stesso tempo quasi divertita perchè si era resa conto che Gionata era più agitato di lei e che ora stava parlando a caso.
- Poi tu sei una ragazza fantastica ed è difficile non innamorarsi di te. Andando in università chissà quanti bei ragazzi incontri e... - Ellie scosse il capo.
- Sono incita, Gio - esclamò interrompendolo. Il ragazzo rimase a bocca aperta per alcuni secondi e poi la guardò perplesso.
- È? - domandò come se avesse sentito male. Ellie si morse le labbra nervosamente.
- Sono incinta - ripeté e Gionata annuì, lasciandosi cadere sul divano. Si passò una mano sul viso e sospirò.
Ellie agitata più che mai iniziò a far girare tra le dita la collana.
- Mi dispiace Gio, non avrei voluto che succedesse ed ora sono nel panico più totale - esclamò allargando le braccia. Lui sollevò lo sguardo.
- Non devi dispiacerti, i bambini di fanno in due. Non è colpa tua Ellie - le sorrise appena.
- Chi è il padre? - chiese poi sorprendendo la ragazza che innarcò le sopracciglia.
- Ehm, Gio... - esordì incerta ma lui scosse il capo e la guardò dura.
- Dimmi chi è. Deve prendersi le sue responsabilità - continuò e lì Ellie, forse per il troppo stress, scoppiò a ridere sotto lo sguardo stupito del ragazzo.
- Allora forse è il caso che ti metta davanti ad uno specchio - replicò. Gionata lì per lì non afferrò immediatamente la risposta della ragazza ma quando la guardò negli occhi, scattò in piedi.
- Oh cazzo! Sarò padre - esclamò stringendo Ellie in un lungo abbraccio.
- Perché sono io il padre, vero? - chiese conferma ed lei annuì sorridendogli piena d'amore.
- Hai pensato che fossi andata con un altro? - domandò poi guardandolo truce.
- Ti amo tanto - sorrise lui.
- Cerchi di cambiare discorso? - scherzò Ellie e Gionata annuì posando gli occhi sulle sue labbra.
- Sì e anche di riprendermi la mia ragazza - disse per poi stamparle un lungo e appassionato bacio che ad Ellie sembrò durare un'eternità. Quanto le erano mancate le labbra di Gionata sulle sue.
- In realtà non mi hai mai persa - gli sussurrò Ellie a pochi centimentri dal suo viso.
- Allora lo chiamiamo Alessandro? - domandò Gionata posando la mano sul ventre della ragazza.
- Non per distruggere o tuoi sogni ma potrebbe essere anche femmina - rise.
-Sì ma preferirei un maschio. Se fosse femmina sarei troppo geloso e dovrei rinchiuderla in casa - sorrise divertito.
- Allora in questo caso speriamo in un maschio - replicò dandogli un bacio.
- Ti amo - gli disse Ellie accarezzandogli dolcemente il viso.
- Ti amo anche io e mi dispiace averti fatto soffrire e... - la ragazza gli tappò la bocca con la mano per poi guardarlo dritto negli occhi.
- Lasciamo stare il passato, okay? - Gionata annuì, iniziò a riempirla per poi abbandonarsi l'uno nell'altro.
Non è poi così difficile riconoscere se qualcuno si ama per davvero. È una cosa che ha a che fare con l'aspettare perchè se si è in grado di farlo, allora significa che ci si ama veramente ed Ellie e Gionata si sarebbero aspettati per tutta la vita.*Nove mesi dopo*
- Okay. Iniziamo. Allora Ellie fai quello che ti dico. Respira profondamente - cominciò a dirle la donna dolcemente. Il dolore era straziante ma cercò di far di niente stringendo i denti.
- Ci siamo quasi. Un ultima spinta - la incoraggiò l'ostetrica. Fece quello che le dissero e poi la stanza venne avvolta dal silenzio. Pochi secondi dopo il pianto di un bambino riecheggiò nell'aria. La porta accanto a lei si spalancò e Gionata, con un enorme sorriso, comparve accanto al letto. La guardò per qualche secondo senza dire una parola ma Ellie vide i suoi occhi brillare dalla gioia.
Tra le braccia teneva la prova del loro amore.
- Posso? - le chiese Gionata ed Ellie, sorridendogli dolcemente, glielo porse tra le braccia.
- Ehi, ciao piccolo - esclamò con la voce spezzata per la commozione. Gionata si avvicinò ad Ellie e dolcemente le diede un lungo bacio sulla fronte.
- Siamo una famiglia ora - le sussurrò prendendo posto sullo sgabello accanto al letto.
- Ehi campione, saluta la mamma - rise Gionata sollevando delicatamente la piccola mano del bambino.
- È uno splendito maschietto - intervenne dolcemente l'ostetrica.
- Per fortuna - scherzò Gionata senza distogliere lo sguardo da suo figlio.
- Come volete chiamarlo? - continuò.
- Alessandro - le sorrise stanca Ellie. La donna annuì per poi uscire dalla stanza e lasciare soli i due ragazzi. Gionata si avvicinò ad Ellie dandole un lungo bacio.
- Speriamo solo che non abbia il tuo carattere - scherzò lei afferrando la mano del piccolo.
- E nemmeno il tuo - commentò ridendo Gionata.Fine.
*Spazio autrice*
Buongiorno, eccoci alla fine di questa storia. Volevo ringraziere tutti coloro che l'hanno seguita e apprezzata. Grazie mille davvero, spero vi sia piaciuta.
Ho poi pubblicato la mia nuova storia (sempre su Sfera) che si intitola "Benvenuto all'Inferno".
Un bacio.
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Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
FanfictionPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...